21. If I told you that I loved you, tell me, what would you say?

2.7K 331 144
                                    

▶️Play
The neighborhood, The beach






Non ho mai creduto alle coincidenze.

Nonostante i libri mi abbiano fatto desiderare un amore travolgente e mi abbiano fatto sognare, dentro di me sapevo che non sarebbe mai successo, che il destino con me sarebbe stato crudele.

Ho conosciuto Kyle quando ero appena un fiore che stava sbocciando su campo minato. Dentro di me sapevo che non avrei trovato tra le sue braccia la pace che cercavo.

Ero alla ricerca disperata di ciò che le mie coetanee avevano e che io, fino ad allora, non avevo nemmeno sfiorato.

Dal momento in cui mi sono imbattuta in lui e ho visto quel suo sorriso peccaminoso sapevo che sarebbe stato la mia rovina. Perché il suo sorriso è come lama affilata che ti sfiora per pochi secondi e ti pugne la pelle in modo delizioso.

L'ho sentita, quella sensazione strana, nel profondo, da qualche parte tra cuore e stomaco. L'ho sentita vibrare tra le vertebre, un terremoto inaspettato, un avvertimento.

Per il mio corpo e per la mia mente, in quel momento, Zahra non rappresentava un problema. Volevo essere vista. Volevo essere toccata. Volevo essere come lei. E mi sono sentita ridicola, una pessima amica e una persona indegna di ricevere rispetto. Perché so che quel che ho fatto è sbagliato. E odio ancora di più provare dispiacere per le persone che, dopotutto, si sono prese gioco di me.

E Dio, ho sperato con tutta me stessa di non incontrare più nessuno di loro.

Ho sperato che quel miserabile pacco che mia madre ha spedito da mio padre, sarebbe rimasto anonimo,  che sarebbe andato perso da qualche parte. Sono una scatola vuota. Ho provato a riempirmi da sola, a darmi ciò che la mia stessa famiglia non mi ha dato. Volevo essere capita, ma ancora oggi faccio fatica a mettere in ordine i pensieri.

E lui... Maledizione, con una semplice frase riusciva a farmi tremare le gambe. Con un semplice sorriso mi faceva battere il cuore e con un semplice tocco tutto dentro di me si scioglieva.

E l'ho capito soltanto quando sono andata via: per me lui non è mai stato solo attrazione o semplice sesso.
Nel suo letto mi sentivo libera, protetta, compresa.

Mi stavo innamorando come una vera sciocca del ragazzo sbagliato.

E adesso è davanti a me. E non ha più il sorrisetto da stronzo patentato sul viso. Non ha più gli occhi vivaci di un adolescente, ma ha lo sguardo intenso di un uomo. Forse tre anni non sono stati un grande cambiamento, ma rivederlo davanti a me mi fa mancare il respiro.

Avevo ragione. Nessun altro si avvicina alla sua bellezza. Ed è stupido da parte mia fissarlo come una persona disturbata mentre dentro di me il cuore e il cervello mi urlano di mettermi in salvo.

Bisbetica.

Uno spillo appuntito e amaro preme contro la carne vibrante del mio cuore. Un leggero pizzicotto mi ricorda che sono ancora qui con i polmoni agonizzanti mentre cercano di farmi riprendere il fiato.

Il mio sguardo scende sulle nostre mani, la sua stretta si intensifica leggermente e l'istinto mi dice di ritirarla piano piano e scappare.
Io voglio mettermi in salvo. Nascondermi e non vederlo più.

«Amore a prima vista oppure odio alla prima parola?», Danny rompe il silenzio e io batto velocemente le palpebre, frastornata.

«Disgusto», riesco a pronunciare a bassa voce e poi sciolgo la presa.

Kyle non dice niente. Mi guarda e basta.
Danny apre il portabagagli e io mi abbasso per afferrare la valigia, ma Kyle mi ferma.
«Faccio io», mi dice piatto, senza alcuna emozione nella voce. Ghermisce la mia valigia e la solleva, quasi fosse una piuma.

Il Mio Limite Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora