Sloth

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Non appena la spada del cavaliere prese forma, ogni luce nella sala si spense, o meglio, venne assorbita dalla lama e il buio avvolse i due ragazzi.

Noah concentrò il proprio mana sui suoi occhi, in modo da riuscire a vedere qualcosa nell'assoluta oscurità che lo circondava.

Niente. Nonostante avesse attivato la propria skill, tutto ciò che il ragazzo riusciva a vedere era un infinito nero.

Se non funziona così, forse è meglio provare in questo modo...

Al posto di concentrare il proprio mana verso i suoi occhi, Noah incominciò a rilasciare piccole quantità di mana nell'aria. Lentamente, le particelle iniziarono ad entrare in contatto con le superfici circostanti, andando a formare un'immagine nella mente del giovane, simile al negativo di una foto.

Fu solo allora che ciò che stava accadendo si rese visibile.

Balzando indietro, Noah schivò l'affondo del cavaliere che, sfruttando la situazione, si era abbattuto su di lui.

O almeno ci provò.

La lama, che poco prima sembrava non avrebbe toccato il corpo del ragazzo, si allungò leggermente, sfiorandolo. Un taglio superficiale apparve sul petto del ragazzo.

"John! Stai attento!"

Tentò di urlare invano. Nessun suono fuoriuscì dalle sue labbra.

No... le parole lasciarono la bocca del ragazzo, ma le sue orecchie non recepirono alcun rumore.

Il cavaliere, scattò improvvisamente di lato, servendosi del precario equilibrio in cui Noah si trovava, avendo dovuto evitare un colpo inaspettato.

La spada si mosse nell'aria, pronta a recidere la gola di John, immobile qualche metro più in là.

Cazzo! Non posso arrivarci!

Una nuova serie di immagini andarono a formarsi nella mente del ragazzo: il cavaliere che si abbatteva sul suo compagno, il braccio dell'essere piegato, il movimento fluido da lato a lato... la testa di John rotolare a terra.

Questo fu quello che sarebbe dovuto accadere.
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La verità era una: a livello di talento, John non aveva nulla da invidiare a Noah. L'unico motivo per cui le sue abilità non erano ancora sbocciate si poteva riassumere in una semplice parola: esperienza.

Se da un lato, Noah aveva vissuto dieci anni di intense battaglie, John aveva avuto poco più di una settimana per adattarsi alla realtà. Tuttavia, considerando quanto accaduto fino ad ora, la velocità con cui il ragazzo si era abituato alle nuove circostanze era fuori dal comune.

In quel momento, proprio mentre la lama della spada di Akedia era a pochi millimetri dalla sua gola, una rivelazione balenò nella testa di John.

I ruoli... non sono qualcosa su cui dipendere!

Bisogna sfruttarli in sinergia con le proprie abilità!

E tutto divenne a lui chiaro.
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Percependo la spada, John si piegò all'indietro, schivando il colpo per una questione di millimetri.

In un unico movimento, il piede del ragazzo si piantò a terra. Il palmo della mano si affiancò al corpo per poi proiettarsi in avanti.

La mano entrò in contatto con il corpo dell'essere, spedendolo in aria.

Là dove il palmo aveva colpito, piccole fiamme erano ancora accese.

Mi ero dimenticato che fosse un Karateka!

Pensò Noah, vedendo la scena svilupparsi davanti ai suoi occhi.

I am the OverlordWhere stories live. Discover now