*3 Esperienze Di Stregoneria

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Esperienza 1

Esperienza di Osmahara Carrasco.
Beh, ti dirò che ho conosciuto una persona che curava le brutte malattie dovute alla stregoneria e aveva diversi specchi in casa; io sono molto portata ad osservare le cose che sono fuori del comune, per questo mi sono accorta subito che tutti quegli specchi avevano i lati concavi, perché distorcevano l'immagine. La signora mi disse: "Ciò che non ti distingue non riesce a trovarti!"
Così teneva lontani gli spiriti che avrebbero voluto farle del male mentre lei si occupava di disfare le fatture che facevano le altre streghe. Era molto ricercata, a dire il vero: era proprio brava. Non so se ciò che dirò servirà a qualcosa: lei diceva sempre che bisogna mettere uno specchio di questo tipo davanti alla porta affinché il male che vuole entrare si confonda e vada via, senza entrare e danneggiare gli abitanti della dimora.

Esperienza 2

Mito o leggenda.

Nello stato di Hidalgo si dice che le streghe siano donne che, nelle notti più buie, si tolgano una gamba e si trasformano in tacchini.
Dicono che si vedono nel cielo delle luci che si accendono e si spengono, alla ricerca di una casa dove si trova un neonato al quale possano succhiare tutto il sangue. Per questo fatto è risaputo che la gente ha l'abitudine di dipingere con la calce, delle grandi croci all'esterno delle stanze dove dormono i bambini, oltre a posizionare specchi, e forbici a forma di croce accanto alle culle per proteggere i bebè.

Altre leggende di Hidalgo

Uno dei molti casi di streghe accaduti tanti anni fa e di cui mi parlò mio padre dice che:
"In una stanza costruita con mattoni di adobe, (costituiti da fango e paglia) lontana dalla città di Singuilucan, un uomo viveva con sua moglie. Era conosciuto tra la gente per il suo lavoro, anche se si diceva che sua moglie fosse una strega, cosa di cui l'uomo non era a conoscenza.
Un giorno i suoi amici gli raccontarono quelle dicerie, affermando anche che il cibo che portava al lavoro era fatto con sangue di neonato, così, pieno di dubbi, decise di tendere una trappola a sua moglie per confermare se quello che gli avevano detto fosse vero. Così quello stesso giorno tornò a casa dicendo alla moglie che era così stanco che sarebbe andato subito a dormire. La consorte gli rispose che sarebbe andata a dormire anche lei, non appena avesse finito di cucinare il pranzo che lui avrebbe mangiato il giorno dopo al lavoro: un pasto che misteriosamente consisteva sempre in una ciotola di fritanga (budello ripieno di sangue cotto in un po' di salsa di pomodoro).
Già sdraiato, l'uomo praticò un buco nella sua coperta, attraverso il quale avrebbe spiato sua moglie. Dopo un po', l'uomo cominciò ad osservare che sua moglie, come posseduta da qualcosa, stava tagliando un capello dalla sua lunga chioma nera che, annodò a una gamba, facendo sì che questa si staccasse dal suo corpo. Terminato questo atto che inorridì l'uomo, lei lasciò la gamba accanto al tlecuil (caminetto), mentre si trasformava in un tacchino, che volò fuori di casa e subitaneamente si trasformò nel cielo, in una luce tremolante che si perdeva nell'oscurità.
Terrorizzato per l'accaduto, ma allo stesso tempo indignato per il tradimento della moglie, l'uomo bruciò la gamba gettandola nel tlecuil e decise di aspettare nel suo nascondiglio.
Verso l'alba, la stanza fu illuminata dal ritorno della strega, che portò con sé il sangue di un bambino dentro un budello per cucinare la succulenta fritanga che il marito avrebbe mangiato al lavoro.
Quando il tacchino ridiventò una donna, iniziò a cercare disperatamente la sua gamba, che non trovò mai.
Dicono che il giorno dopo, quando l'intera città venne a conoscenza della notizia, il popolo unito decise di bruciarla nella legna verde nel centro della città.

Esperienza 3

Non credevo molto alla stregoneria, al malocchio, alle influenze negative eccetera, ma l'esperienza diretta ti insegna più di mille parole dette.
Molte volte mi sono sentita così stanca che provavo tanta pesantezza, pigrizia, ma non è qualcosa di ordinario, è una cosa che mi fa particolarmente paura sentire perché arriva al livello della depressione e che, diceva la nonna, è opera dell'indolenza
-Non lasciare che ti vinca! - Mi diceva...
Di tanto in tanto sento dolore e pesantezza nella parte alta della spalla e della nuca, mi hanno consigliato di andare a fare dei massaggi o una purificazione dei chakra.
Quando mi sono recata dalla curandera,(la guaritrice)non appena sono entrata, lei mi ha guardata con espressione di sorpresa quasi con paura, mi ha spaventata e io le ho chiesto cosa stesse succedendo e lei mi ha risposto che non faceva lavori di purificazione pesanti ma che la sua prozia, sì, li faceva. Il giorno seguente sono andata a trovare la prozia e lei mi ha detto che io caricavo sulle spalle un morto; ha aggiunto che ci sono molte persone che mandano a qualcuno una maledizione, poi fanno qualche tipo di stregoneria, e il male nell'altra persona prende forma. Tutti sappiamo di non essere una monetina d'oro, non possiamo risultare simpatici a tutti, ma io non avrei il coraggio di arrecare alcun danno al mio prossimo, preferisco ignorarlo e non fargli del male.
La curandera mi ha passato il corpo con dei rametti di erbe curative e mi ha fatto la tipica pulizia dei chakra con l'uovo, e l'albume è uscito molto pulito! E mi ha detto che si trattava solo di vibrazioni negative, maligne ma che non raggiungevano il grado di stregoneria. Non riuscivo a capire, allora, perchè caricavo il morto, mi ha spiegato che l'anima a volte è debole e che ciò che chiamiamo depressione è una malattia dell'anima e che se non si cerca di vivere ogni momento al meglio e superare con successo i problemi, noi ristagniamo e siamo come l'acqua: se scorre è attiva, cristallina e cambia continuamente e se non scorre allora ristagna e puzza; è in quel momento che le anime che hanno bisogno di tornare in vita si arrampicano su di te finché non ti arrendi e prendono possesso del tuo corpo. Quindi, non è male provare tristezza, è una forma di sfogo ma nient'altro, non lasciamo che i problemi ci facciano cadere in depressione e ci tengano bloccati, perché i problemi sono fatti per essere risolti, tutto dipende dal nostro atteggiamento. Da allora cerco di vivere il più possibile la mia vita e nel momento della mia morte, oggi, domani o quando sarà, non voglio pentirmi di non aver apprezzato la mia vita poiché lì da qualche parte, nell'ombra, facilmente c'è qualcuno in agguato per approfittare di ogni nostro errore.

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