Riamare di nuovo

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Alle sette bussò con forza alla porta di Elias.

Svegliati.

Ma perché? Sono solo le sette!

Alzati e scendi in cucina entro dieci minuti altrimenti vengo a buttarti giù dal letto.

Elias si tirò le coperte fin sulla testa, ma non ebbe il coraggio di riaddormentarsi. Temeva che Elias lo facesse davvero, ed era una scena di cui non voleva essere protagonista. Otto minuti dopo eccolo in cucina.

Si può sapere perché mi hai fatto alzare a questora? Non abbiamo deciso che sono in vacanza? domandò sedendosi a tavola.

Infatti, tu sei in vacanza. La colazione lho preparata io!

Elias alzò il tovagliolo che copriva la tortiera.

Che profumino ma qui cè da mangiare per un reggimento!

E ci sono le salsicce. Annunciò lui mettendogliene davanti un piatto corredato di pane tostato.

Facciamo a metà?

No, è tutto per te. Io ho già fatto colazione guarda che devi finirla tutta, perché abbiamo davanti una giornata molto faticosa.

Elias rinunciò in partenza a dirgli che non aveva appetito, perché sapeva che sarebbe stato fiato sprecato. Con sua grande sorpresa, però, vuotò completamente il piatto. Stava mangiando davvero parecchio in quei giorni. Se non si fosse dato una regolata nel giro di un mese sarebbe diventato una botte.

Vai a cambiarti disse lui. Intanto io lavo i piatti.

Elias si guardò: aveva messo dei pantaloni chiari e una camicia verde smeraldo.

Che cosa cè che non va nel mio abbigliamento?

Niente, sei come sempre molto elegante. Ma non so se avrai voglia di sporcare quei pantaloni di fango e macchie derba.

Hai intenzione di fare una scampagnata?

No, solo di ripulire un po il giardino e riattivare la piscina. Mettiti quello che ti pare, ma tieni presente che dovrai giocare con lacqua.

Elias lo guardò incredulo ma non fece commenti. La piscina era coperta dallinverno precedente e il giardino, come gli aveva fatto notare Hannah stava diventando una giungla. Andò in camera e tornò poco dopo con un paio di jeans scoloriti e una maglia a maniche corte.