UN BAMBINO PIU' GRANDE DEI GRANDI.

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Sembravamo una compagnia di amici che si conosceva da anni, tanto eravamo uniti.
Avevamo deciso di andare in spiaggia, anche se era ancora un po' presto. Guardai l'orologio: erano le 8:30... ma quindi... a che ora mi avevano svegliato?
Strinsi la mano a Nicolò che era al mio fianco e lui mi sorrideva...
-"ehi io vado a comprarmi l'acqua che ho una sete..." dissi, dirigendomi verso un piccolo supermercato nella via.
Nicolò venne con me...
Prendemmo una bottiglietta d'acqua e andammo alla cassa... lì incontrammo un bambino, che avrebbe dovuto avere più o meno tra i quattro e i cinque anni...
Ci guardò con degli occhioni verdi penetranti e ci disse in tono serio:
-"perché vi tenete la mano? Qualcuno di voi ha paura dei mostri?"
Feci un risolino e gli risposi che io avevo paura dei mostri e lui mi aveva salvato e ora doveva tenermi la mano altrimenti cadevo in un vortice che mi risucchiava...
-" credete ai mostri?" Chiese stupito.
Nicolò sorrise e gli disse: " no piccolo, non crediamo ai mostri... la mia fidanzata scherzava... lei ha paura del buio ma non dirlo a nessuno eh...
Il bambino ci guardò ancora una volta incredulo...
-" mia sorella crede ai mostri... per davvero, dice che esistono!"
-"tua sorella deve essere piccola... "
Dissi accarezzandogli la testa.
-"no, mia sorella è grande come voi... dice che non è necessario che i mostri debbano essere travestiti di squame e pelle verde... per lei i mostri sono le persone...
Sapete l'altro giorno l'ho vista sorridere con un sorriso brutto che non mi piaceva...non si vedevano i suoi occhi illuminarsi, come quando ride veramente... poi di notte sono stato ad ascoltarla... e si è messa a piangere, con un pianto strozzato per non farsi sentire da nessuno... credo che neanche quando mi sbuccio un ginocchio piango così... non so se capite...lei aveva il cuore rotto, in mille pezzettini. Ed e' come se da un momento all'altro arrivasse una bufera e li portasse via...lei e' rimasta senza cuore...e credo che faccia veramente male sentire un pezzo si se' che manca. Per questo mia sorella ha paura delle persone, le chiama mostri...perché le hanno strappato il sorriso...e ora ne è rimasto solo um piccolo rimasuglio, così falso e spento che anche un cieco se ne accorgerebbe ".
Restammo immobili e in silenzio per qualche minuto poi presi il bimbo in braccio e dolcemente lo abbracciai.
-" sembri un adulto...sei davvero un bambino grande " dissi.
-"hai mai guardato negli occhi un bambino con i genitori separati o senza uno dei due? È come se fosse un po' più grande degli altri...un po' più grande dei grandi... ".
Lo prendemmo e lo stringemmo a noi come se fosse un tesoro...
-"posso farvi una domanda?"chiese ancora tra le mie braccia.
Annuimmo e lo prendemmo tutti e due in braccio... sembravano quasi i suoi genitori e quello era l'esempio di famiglia che avrei voluto avere... con un marito perfetto che stringeva a sé sia me sia suo figlio...
-" cosa sono gli ansiolitici? Ho sentito mio sorella dirlo ad una sua amica..."
-" sono medicine, aiutano le persone molto nervose a stare meglio. " disse Nicolò sorridendogli .
Il bambino ci guardò ancora con quegli occhi così espressivi...
Ci salutò e disse:" io mi chiamo Andres comunque. "
Rimasi stupita... quel nome era il nome che avrei voluto dare a mio figlio ...
Lo guardai mentre si allontanava... poi si girò e ci disse: " al posto di quelle medicine che non servono a niente... basterebbe che qualcuno le abbracciasse, non credete "?.
Poi corse via, come un fulmine e una saetta durante un temporale...
Quel bambino aveva ragione...e lui era più grande dei grandi...
Guardai Nicolò che mi sorrise:
-"Abbracciami piccola...sai che un giorno avremo un bimbo come lui? E lo Chiameremo Andres... perché io li ho visti i tuoi occhi quando lui ha detto il suo nome ".
-"ti amo!"
Dissi dolcemente e chiudemmo quel discorso con un lungo bacio.

DROGATA DI TEWhere stories live. Discover now