part 8

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"Sì mi ha raccontato Alvaro cosa è successo. Mi dispiace che stiate affrontando un brutto momento davvero" mi dice Alice dall'altra parte del telefono. Dispiace anche a me che le cose stiano andando nel verso sbagliato, a volte mi chiedo se sposarci così presto fosse stato troppo presto. Amo Paulo da morire e non mi pento della mia scelta, solo che forse abbiamo piani diversi per il futuro e dovevamo parlarne prima "Mi ha mandato un messaggio ieri sera chiedendomi se potessi parlare, non gli ho ancora risposto. So che dovremmo ma vorrei prendermi solo qualche giorno per schiarmi le idee" poso il telefono sulla scrivania con il vivavoce mentre mi vesto, tra poco devo comunque uscire per andate a lavoro. Il che significa alta possibilità di incontrare Paulo e ora come ora era l'ultima cosa che volevo visto come la pensa su di me "Stasera ti va di venire a cena? I ragazzi si riuniscono a casa di Miralem per vedere qualche partita e i piccoli sono da mia madre a Venezia" le dico che ci sarò, mi dice che avviserà anche Ivana e le altre ragazze sulla nostra chat whatsapp. Termino la chiamata promettendole che stasera non sarei mancata ed esco di casa per andare a lavoro.

In cucina non ci sono ne Ambra ne papà quindi presumo che siano usciti prima di me questa mattina. Non appena salgo in auto la prima cosa che faccio è accendere il riscaldamento, siamo pur sempre a metà ottobre e inizia a fare freddo. Metto su qualche canzone allegra per svegliarmi del tutto e soprattutto, di buon umore. Arrivo nel parcheggio e trovo molti tifosi o fotografi ad aspettare avanti il cancello che arrivino i calciatori per gli allenamenti. Ho il range rover che mi ha regalato Paulo lo scorso anno per natale, si un tantino esagerato devo ammetterlo, ma sapeva quanto lo desiderassi, quindi spero che non si mettano in mezzo pensando che sia lui. È vero che la maggior parte delle volte la guido io ma qualche volta siamo venuti insieme con questa macchina quindi la probabilità che pensano ci sia lui dentro è molto alta. Per fortuna non sono molto invadenti, si avvicinano abbastanza e sento urlare il suo nome ma comunque niente di esagerato. Mi aprono il cancello ed entro, per poi parcheggiare nel solito posto.

"Buongiorno Alessia!" incontro subito Andrea e Pavel che si prendono il solito caffè mattutino "Buongiorno a voi! " gli do due baci sulla guancia e poi passo a Pavel facendo lo stesso "Allora è tornata Ivana?" chiedo a quest'ultimo. È tornata con sua mamma a Praga circa due settimane fa e da quel che aveva detto sarebbe tornata oggi "Arriveranno per ora di pranzo. Mi ha già detto che stasera deve uscire con te, non le interessa nulla del padre assurdo" mi metto a ridere "Incontro della squadra femminile, scusa!" negli ultimi mesi il nostro gruppo di amiche veniva praticamente chiamato così da tutti noi. Nacque da una battuta di Barzagli e da lì lo usiamo sempre per scherzo "Deniz continua a chiedermi quando tu e Paulo verrete a cena a casa, vuole fare la sua pizza speciale" prende parola Agnelli, sua moglie era davvero adorabile, negli ultimi mesi andavamo sempre a cena da loro. Approposito di questo, quale giocatore va a cena a casa del dirigente della sua società? nessuno credo; invece qui alla Juventus era una cosa normalissima. Come faceva mio marito a farsi influenzare dal fratello a pensare che questo sia solo un ambiente di lavoro "Non voglio illuderti dicendoti presto perché ovviamente l'arrivo dell'agente di mio marito in città ha portato molti guai" capisce benissimo a cosa mi stessi riferendo e infatti si limita ad annuire mentre sorseggia un sorso del suo caffè. Parliamo ancora per qualche minuto in generale dopodiché li saluto per recarmi nel mio ufficio, dove mi aspetta una lunga giornata e dove passerò il mio tempo senza uscire per niente, se non per la pausa pranzo, forse. Avevo bisogno di stare per conto mio oggi.


PAULO

Vedo la nostra, forse più sua, macchina parcheggiata nel solito posto e capisco subito che sia arrivata prima di me, il che è strano dato che arriva sempre dopo. Non ci vuole molto a capire che sia arrivata prima per evitare di incontrarmi, la conosco troppo bene, so che lo farebbe.            Il fatto che non risponda ai miei messaggi mi fa capire di avere ragione non vuole sentirmi, e va bene le darò i suoi spazi. Anche io ho bisogno di tempo per capire se davvero voglio andarmene da qui, o se davvero voglio attaccarmi cosi tanto ai soldi. Ma sopratutto devo capire se mio fratello pensa al mio bene e alla mia carriera o ai soldi che fanno comodo anche a lui, in tal caso, aveva ragione Alessia ed io avevo fatto un casino. Anche se niente mi scacciava dalla testa l'idea che non volesse avere una famiglia con me, l'unica cosa che ho sbagliato è stato il modo in cui l'ho detto. "Hermano buongiorno!" gli faccio un cenno con la testa come risposta, mentre mi siedo per cambiarmi le scarpe "Okay è successo qualcosa" Gonzalo si siede accanto a me e mi guarda "Hai litigato con tua moglie" dice infine, scuoto la testa "Non gira tutto intorno a lei" mi guarda con aria di sfida "Ragazzi" richiama l'attenzione degli altri ragazzi "Non lo vedete strano? Secondo voi cosa è successo?" li guardo tutti cercando di capire cosa rispondessero ed ecco che tutti in coro come i bambini alla recita di scuola dicono "Alessia" alzo gli occhi al cielo, mi rigiro verso Gonzalo "D'accordo! Abbiamo litigato..." ero cosi scontato?

Gli spiego in breve cosa fosse successo e lui mi da del coglione, me lo aspettavo, sia per aver pensato di volermene andare sia per avergli detto quella cosa riguardo il fare dei figli "Paulo ha bisogno dei suoi tempi! Essere genitori è un passo importante, essere mamma ancora di più. Ma almeno hai provato a sentire le sue ragioni?" ecco forse questo avrei dovuto farlo invece che accusarla sulle basi del niente. Beh insomma non proprio sulle basi del niente, ultimamente stava dando il meglio di se, usciva quasi sempre, tornava ubriaca secca a casa o le sue amiche mi chiamavano per andarla a riprendere. Come succese una delle ultime volte in cui arrivai al locale e c'era un coglione a provarci con lei.
Non pretendevo che si chiudesse dentro casa a fare la casalinga solo perché era sposata, però pensavo che fossimo entrambi pronti per quel passo avanti, invece sembra che la sua priorità ora sia quella di farsi le belle serate con le sue amiche "Okay non gliele hai chieste.. che aspetti?" interviene Claudio "Non mi vuole parlare... è andata a stare da suo padre senza neanche avvisarmi, ignora i miei messaggi e le mie chiamate" quando ieri sono tornato a casa e lei non c'era mi sono preoccupato, perché torna sempre circa due ore prima di me. Ho provato a chiamarla ma non rispondeva, neanche ai messaggi, ho chiesto a Roberta e Alice, neanche loro sapevano. Ivana non era in Italia. Mi stava seriamente venendo in mente l'idea che potesse aver preso un aereo e andare chissà dove. Mentalmente speravo che non fosse così, so che le avevo detto che non l'avrei inseguita stavolta ma ovviamente l'avrei fatto.

Non nego che il pensiero che fosse andata a Parigi non mi avesse interessato, sbaglio a preoccuparmi ancora di lui dopo 3 anni? probabilmente. Ma non riuscivo a farmene una ragione. Lui la amava davvero tanto, l'ho sempre saputo ma il giorno prima del matrimonio, quando lui l'ha chiamata piangendo ho capito quanto. Mi dava fastidio pensare che c'era qualcuno capace di amarla tanto quanto me.
E soprattutto che forse la faccia stare meglio di come la faccio stare io. Alla fine poi ho chiamato il mister e mi ha detto che era da loro, ma che non voleva parlarmi "Nel caso te lo fossi dimenticato, il suo ufficio è in questa struttura.."
tiro un lungo sospiro, più tardi proverò ad andare da lei. Sempre se non mi cacci urlando o tirandomi qualcosa addosso.

"Giovanni,dov'è Alessia?" chiedo al suo caro amico e collega Giovanni quando vedo lui e il suo gruppetto di colleghi sedersi al solito tavolo dove di solito si siede anche lei "È in ufficio, aveva molto lavoro quindi salterà il pranzo" ridacchio amaramente, certo, troppo lavoro. Lo ringrazio, anche se mi sta sul cazzo, e esco dalla stanza per recarmi verso il suo ufficio con in mano un vassoio con un piatto di pasta, uno di carne e un contorno. Le prendo anche un po' di frutta e di coca cola, e qualche dolce "Stai scappando o..?" mi chiede Alvaro quando mi vede uscire con tutta questa roba "Sto portando il pranzo ad Alessia"
Prendo l'ascensore, fare le scale con tutta questa roba che ho in mano non penso mi convenga.Arrivo avanti il suo ufficio e ci penso un p su prima di bussare ed entrare. Allungo il braccio per bussare e sento una risata, maschile, cosi non ci penso due volte ad aprire senza bussare. Ed ecco che mi trovo avanti lei e Federico che ridono e scherzano come se fossero migliori amici "Oh ciao Paulo, ero venuto a chiamare Ale per il pranzo" lo guardo malissimo, mentre lei ignora il mio sguardo "Che premuroso! Gliel'ho portato io quindi puoi andare" gli facco un cenno con la testa verso l'uscita. Un pò duro, ma non mi importa di lui. Sapeva che avessimo litigato, ne stavo parlando prima con gli altri nello spogliatoio ed era presente, e giustamente ne approfitta per provarci ancora. Nonostante sia sposata.
"A quanto pare essere scontroso fa parte di te.." mi dice lei alzando gli occhi al cielo e sedendosi dietro la sua scrivania "Comunque.. che ci fai qui? Se sei qui per la tua sveltina delle 13, sappi che non avrai nulla." poso il vassoio sulla sua scrivania e mi siedo spostando indietro la sedia di pelle nera "Ti ho portato il pranzo, possiamo mangiare insieme, cosi non sei sola e per evitarmi non stai senza pranzare" "Beh sei comunque qui quindi mi rendi difficile evitarti"

"Chiudi pure la porta alle tue spalle quando esci, grazie." rimango seduto comunque, prima o poi dovrà parlarmi giusto? "Non credo che a mio padre piaccia vederti saltare gli allenamenti pure oggi" mi dice lei mentre scrive qualcosa sul suo computer con uno sguardo concentrato,che mi faceva impazzire "Allora parlami!" chiude il computer di scatto e si alza dalla sedia "Se vuoi restare qui tutto il giorno fa pure, io me ne vado. All'improvviso ho voglia di pranzare con i miei colleghi" ed esce dall'ufficio lasciandomi lì da solo come un cogione. Me lo merito.

sei bella come un gol al novantesimo (2) Paulo DybalaWhere stories live. Discover now