part 26

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"Vai Davide!" io e Roberta ci alziamo e iniziamo a saltare abbracciandoci quando Davide manda la palla in rete e i suoi compagni corrono ad abbracciarlo per averli portati alla vittoria. "È tutto il padre!" dice Claudio vantandosi "Beh però quel passaggio gliel' ho insegnato io.." controbbate Paulo. Questa sera giocava l'under 15 della juventus, dove gioca appunto Davide, il figlio di Roberta e Claudio. Si era preparato tanto per questa partita, tutti i giorni veniva a casa a chiamare Paulo per farsi allenare a fare i tiri in porta. Quindi stasera non potevamo mancare. "È molto bravo, sicuramente sarà il tuo erede" dico io a Claudio "Sisi, anche se lui preferisce fare l'attaccante per colpa di qualcuno" fa un cenno verso Paulo "Non devi ringraziarmi!" ironizza mio marito "Stai per avere anche tu un figlio maschio... perché devi influenzare il mio"

"Perché mio figlio non è ancora nato. Tranquillo appena nascerà gli metterò già il pallone tra le mani" alzo gli occhi al cielo. Ne avevamo parlato e riparlato migliaia di volte a riguardo : se nostro figlio vorrà diventare un calciatore lo diventerà, ma non dovrà mai sentirsi costretto da suo padre. Ovviamente lo avremmo iscritto a calcio sin dai primi anni, ma poi avrebbe deciso lui se proseguire o meno. Invece Paulo pretendeva già che prendesse il suo posto quando lui non giocherà più.
"In bocca al lupo, sarà tosta" mi dice Roberta sarcastica all'orecchio, poi la guardo e sembra più che seria. Chissà cosa mi aspetta...

"Tesoro! eccovi finalmente!" Ambra viene ad aprirci la porta di casa Allegri con il suo solito sorriso smagliante "Si scusaci la partita è finita più tardi" dico io mentre entriamo "Hanno vinto?" annuisco alla domanda di papà prima di dargli un bacio sulla guancia "Ciao piccolo di nonno" mi accarezza la pancia e mi emoziono ogni volta che qualcuno che amo lo fa "Davide ha segnato ben tre goal" dice Paulo sedendosi al suo solito posto qui a casa di papà, lo dice molto fiero, davvero come se fosse suo figlio. E a me faceva piacere, visto che Claudio e Roberta erano molto importanti per noi, al punto che saranno i padrini del nostro piccolo, mi piaceva l'idea che anche i loro figli ci tenessero così tanto a noi. E il rapporto tra Paulo e Davide era davvero bello "L'ho sempre detto che quel bambino da grande avrebbe giocato per la prima squadra della juve... quanti anni ha ?"

"15, ancora qualche anno e potrà giocare nella rosa ufficiale no?" chiedo io e entrambi annuiscono "Non becca neanche te come allenatore" dice Paulo riferendosi a mio padre, papà lo guarda male e Paulo subito si corregge "Cioè dico, peccato che non becca neanche te come allenatore, che cavolo che sfiga!" papà non se la beve e io ed ambra scoppiamo a ridere "Puttana maiala Dybala fai il simpatico, vediamo la prossima stagione se te la fai in campo in panchina poi..."

"Papà!" lo rimprovero "Quando nascerà il piccolo non dovrai più bestemmiare avanti a lui! Non voglio che cresca dicendo parolacce" beh qualcosa era passabile, tipo cazzo, fanculo, perché le dicevo in ogni mia frase. Ma non altre cose, e soprattutto, dipende dal contesto. Ogni tanto può scappargli un 'cazzo' ma non deve diventare un abitudine, soprattutto da piccolo "Tesoro questo bambino non è ancora nato e ci hai già dato 300 regole da rispettare..." Paulo appoggia mio padre "Certo! Come è giusto che sia..."

"La più assurda è quella del calciatore. Te l'ha detta?" dice Paulo a papà, che annuisce contrariato "Si perché crede pure che lui non vorrà diventare un calciatore da giorno, è il sogno di tutti!"

"Non voglio solo che si senta obbligato a dover diventare come il padre. Deciderà lui il suo futuro."

"Tanto sceglierà di esserlo, chi non vorrebbe ?Poi con tutti i privilegi che avrà, le belle ragazze che lo vorranno.."

"Ah ecco perché lo sei diventato tu allora. Per le tante belle ragazze?" lo sfido io guardandolo negli occhi intensamente per metterlo in difficoltà "Perché sapevo avrei trovato te" mi accarezza il palmo della mano da sopra il tavolo. Che coglione, riesce sempre a rigirarsi le cose, Ambra e papà ridono per la sua giocata "Mangia playboy" gli dico io infine. "Allora come prosegue la scelta del nome?" domanda Ambra "Siamo bloccati. Se il cognome fosse stato italiano sarebbe stato tutto più facile" dico io "In un modo o nell'altro" papà mette la mano sulla spalla di Paulo "È sempre colpa tua". Ambra per cena aveva cucinato pollo e patate, e che dire, mi sono fatta servire il bis. Do la scusa alla gravidanza ma in realtà l'avrei mangiato a prescendire perché era davvero ottimo.

"Allora quando partite per le vacanze e dove andrete?" dato che siamo quasi ad agosto sicuramente avrebbero fatto qualcosa papà e ambra, come tutte le estati "Indovina un po' dove andremo quest'anno..." dice papà e dal suo tono intuisco sia qualcosa che piaccia tanto a me. Ci penso un po' su. Dove potrebbe andare mio padre ? un posto che so che vorrebbe visitare e che al tempo stesso piace anche a me? "Non mi dire che andrete in Australia" papà annuisce e io spalanco la bocca "Non ci credo" dico io incredula e invidiosa. Uno dei viaggi dei miei sogni dopo l'islanda. Quando dovevamo scegliere il viaggio per la luna di miele tra le opzioni c'era Australia e Islanda, essendo due dei miei grandi sogni, alla fine siamo stati alle Hawaii. Che era comunque nella mia lista. E abbiamo fatto anche un road trip della route 66 prima di raggiungere le isole.
"Infatti non andremo lì, ti prendevo in giro" si mette a ridere e io lo guardo contrariata "Andiamo in Grecia. Solita meta estiva, ma abbiamo una sola settimana prima che rinizi il lavoro quindi non potevamo andare chissà quanto lontani"

Beh è comunque in Grecia. Io non andrò neanche lì quest'anno, deduco "Voi invece?" ci chiede Ambra, guardo Paulo per vedere cosa ne pensa lui "Non andremo da nessuna parte quest'estate. Non in queste condizioni" mi indica. 'In queste condizioni' come se fossi malata terminale. Mi sembrava esagerato.
"Oh per favore... pensi davvero di stare tutta l'estate a Torino?" annuisce deciso alla mia domanda e io sbuffo "Tesoro ha ragione effettivamente, dove vai con quel pancione"

"Ma manca un mese e qualche settimana ancora al termine! Cosa dovrei fare? starmene in casa per tutto questo tempo?"

"Ti faccio notare che non riesci neanche ad alzarti dal letto certe mattine"

"Grazie al cazzo, ho una pancia enorme! Ma mica non posso salire in auto o in aereo" papà mi guarda con tono di rimprovero "Tuo figlio ti sente se dici parolacce" si riferisce a quello che avevo detto prima a inizio serata ma faccio finta di niente, in questi casi, io posso dirle.
"Almeno in Sardegna?" chiedo io a Paulo facendo il labruccio e lui scuote la testa "Andate nella villa in costa no?" propone Ambra "Si quello sicuro... ma ci sono già stata per tutto il mese di Giugno. Possiamo andarci un fine settimana ma non mi va di starci troppo"

"Beh allora la Sardegna alla fine non è così lontana..." Ambra per fortuna cerca di venire in mio aiuto "Esatto, sono solo due ore di aereo o poco più! Poi li starei tutto il tempo allungata su un lettino a prendere il sole o su uno yacht comunque... non farò chissà cosa!"

Ormai avevo deciso. Dato che non potevamo fare i nostri soldi viaggi in giro per il mondo quest'estate, saremmo andati in Sardegna. Avrei fatto di tutto per convincere Paulo e so che ci sarei riuscita.

sei bella come un gol al novantesimo (2) Paulo DybalaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin