21º 𝚖𝚊𝚖𝚖𝚊

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Dabi pov:

(T/n): Soffri il mal di mare per caso?-
La guardo confuso, ma subito dopo inizio a capire dove vuole parare la ragazzina.
Sorrido accarezzandogli la testa amareggiato.

Mi alzo dal divano per andare a prendere il portacenere.
Dabi: Non me ne andrò dal Giappone.-

La vedo avvicinarsi a me velocemente, è confusa e triste allo stesso tempo.
(T/n): Perché? Se continui a restare qui rischi di farti arrestare o peggio di morire. Dabi potrò sembrarti un'egoista, ma non voglio stare senza te.-

Non gli rispondo, non sono mai stato bravo a relazionarmi con le persone.
Continuo però a guardarla serio.

Voglio morire con lei e vivere in un'altra vita, dove io sia sicuro che possa iniziare ad amarla e a renderla felice.
Lei ora non è felice con me.

Dabi: Penso che sia meglio se ci lasciassimo alle spalle.-
La voce mi è uscita più dura e senza sentimenti del dovuto, ma meglio così.
In questo modo il mio piano potrebbe pure funzionare.

I suoi occhi (c/o) sono confusi, mi sento male a pensare che fra un po' saranno pieni di lacrime per colpa mia.
(T/n): Che cosa stai blaterando?-

Dabi: Non m'interessi più, quello che cercavo da te l'ho ricevuto, ora ognuno di noi prenderà la propria strada. Tu vai pure a fare la studentessa felice e senza problemi.-
Mi allontanai da lei per andare a riprendere la mia giacca, quella che gli avevo lasciato quella mattina.
Qualcuno mi fermi, fermatemi non voglio andarmene, desidero restare qui con lei, con la mia casa.
Mamma ti prego perdonami per tutto.

Sento una presa al polso, noto la sua fragile mano.
(T/n): Ti rendi conto delle cose che stai sparando o no? Se il tuo interesse verso di me era quello di portarmi a letto lo avresti detto esplicitamente. Stai solo sparando cazzate!-

Non so che cosa mi prese ma gli afferrai la mano e la spinsi con forza sul pavimento, si sentì un botto con subito dopo dei singhiozzi.

Lei è lì per terra, con la testa alzata per guardarmi delusa e alcuni capelli che gli ricoprono il volto, gli occhi lucidi che cercano di trattenere le lacrime e le mani appoggiate sulle ginocchia.
Per la mia mente quella non è più (T/n) (T/c), ma Rei Todoroki, stanca di venir abusata per la centesima volta da quello che pensava fosse suo marito.

La mia mente inizia a vagare tra i ricordi più oscuri, facendomi scendere del sangue da sotto alcune cicatrici della faccia.

Sono nella mia stanza a giocare con una macchinina di legno, regalata dalla nonna, fin quando non sento un rumore provenire dalla stanza dei miei genitori.
Esco con passi lenti dalla cameretta per andare a controllare quello che stesse succedendo lì dentro.
La porta era semi aperta e lì per terra potevo vedere mia madre seduta, con la testa alzata a guardare mio padre con occhi lucidi, quei suoi occhi così splendenti in quel momento erano così spenti, ma a lui non interessava, la guardava da in piedi come per mostragli chi comandasse lì e con rabbia.
-ti prego perdonami! È stato colpa mia scusa, non lo farò più! Non mi metterò più in mezzo ai tuoi affari.-
La voce di mamma era così flebile, metteva gli brividi.

Urla, urla e urla. questo è il continuo di quella giornata.
Un pomeriggio passato a dover subire i pianti di mia madre, le urla e le offese di quel mostro.

Spalanco gli occhi appena mi rendo conto di tutto, faccio cadere la giacca e mi sedio davanti a lei.
Gli faccio aprire le braccia con la forza e mi ci butto dentro.
Dabi: Scusami mamma. mamma....SCUSAMI! NON PIANGERE TI PREGO!-


(T/n Pov):


Lo vedo fissarmi con occhi spenti, come se stesse navigando in mezzo a mille ricordi fin quando non li spalanca di scatto e si mette seduto di fronte a me, il suo respiro è irregolare e cerca di farmi allargare le braccia, per poi insinuarsi dentro al mio petto come un bambino.

Dabi: Scusami mamma. mamma....SCUSAMI! NON PIANGERE TI PREGO!-
Lo stringo ancora di più a me e gli inizio a baciare i capelli,
che piano piano iniziano a perdere quel colore scuro per diventare bianchi.
Lo ammetto sono rimasta scioccata a quella scena ma resto comunque in silenzio.

Dabi: Sono stanco mamma, sono così stanco di tutto questo.-
Lo afferro per le guance gli faccio alzare la testa per guardarlo in faccia.

I capelli bianchi gli stanno benissimo, sorrido leggermente.
È tutto ricoperto di sangue e le labbra gli tremano.
"Che cosa ti hanno fatto amore mio?"

Vedo le sue palpebre chiudersi lentamente e la testa cadere sul mio petto.
È sdraiato con la faccia sulle mie ginocchia e il resto del corpo sul pavimento, il suo respiro è tranquillo e sembra che stia dormendo.
Continuo a toccargli quei fili e a lasciargli carezze sulle guance.







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Ciao a tutti!
Come state? tutto bene amori?
è tanto che non vi scrivevo più.
che cosa ne pensate di questa parte e del comportamento di Dabi?
secondo me è da proteggere quel amore.

|| dabi x reader ||   E⃜N⃜L⃜I⃜G⃜H⃜T⃜E⃜N⃜ M⃜E⃜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora