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Sasha

Guardo il mio riflesso allo specchio e mi complimento con me stessa per il mio abbigliamento. Ci tenevo a sembrare carina, a essere in ordine: d'altronde è una festa e non posso presentarmi in pigiama. Per stasera ho indossato un vestito in raso di un giallo intenso, lungo fino alle ginocchia. Non ha una scollatura particolare, anzi, è semplicemente dritta e ha delle bretelline sulle spalle. Mi sistemo i capelli lisci dietro l'orecchio, prendendo poi la borsetta argentata con dentro tutto il necessario.

Quando esco dal dormitorio cerco di non cadere sui tacchi alti, anche perché non ci farei una bella figura a vedermi spiaccicata per terra. Salgo in macchina e poi parto verso la mia nuova meta: la confraternitaCamille dovrebbe essere già lì a quest'ora, d'altronde sono da poco le otto e dovevamo vederci davanti ai gradini. Cerco di fare in più fretta possibile pur di non tardare, quindi accelero di poco e sto attenta a non combinare danni per strada. Dopo qualche minuto di imprecazioni per il traffico, finalmente svolto nel viale della confraternita, osservando l'ammasso di gente nel giardino. Non avranno badato a spese con tutte queste persone... Mi tolgo la cintura e parcheggio vicino al marciapiede, scendendo subito dopo aver tolto le chiavi dal nottolino. Riesco a intravedere Camille sulle scale, quindi mi tranquillizzo e la raggiungo, sorridendole cortese. «Mi aspetti da molto?» esordisco preoccupata.

«No, sono arrivata cinque minuti fa», mi dice, facendomi segno di seguirla nel corridoio.

Davanti a me ci sono coppie che si baciano contro il muro, un reggiseno a terra e dei ragazzi leggermente ubriachi che ridono sguaiati.

«Vieni, andiamo a bere qualcosa», mi incita Camille, prendendomi dal polso. Sono ancora stordita da tutto questo caos quando entro in cucina e trovo dei bicchieri sparpagliati sul bancone. Non oso immaginare la fatica per pulire tutto questo disastro. Prendo un bicchiere pulito insieme a lei, riempiendolo poi con la birra del fusto da venti litri. «Non amo un granché le feste di solito, solo che stasera mi annoiavo a stare da sola in appartamento», sbuffa, guardandosi intorno mentre beve. «La stessa cosa vale per me», ridacchio, bevendo la birra. Fa davvero schifo, ma evito di dirlo. Restiamo in cucina per qualche altro minuto e poi andiamo nel salotto per ballare insieme a tutti gli altri sulle note di una canzone ritmata. Camille sa ballare davvero bene, ma io sono letteralmente negata, e infatti cerca di farmi fare qualche giravolta. «Sei un tronco di legno», ride divertita.

«Non so ballare!» alzo la voce per farmi sentire. Non so se mi abbia capita, ma all'improvviso la vedo fermarsi, quindi mi blocco pure io e seguo il suo sguardo.

Sta guardando uno dei ragazzi di stamattina, quello con gli occhi azzurri e i capelli neri.

«Tutto bene?» Le chiedo, notandola passarsi una mano sulla fronte, in difficoltà. Annuisce, ma noto lo stesso che non sta bene per niente. «Vado un attimo in bagno, scusami», balbetta, superandomi per uscire dal salotto.

Quel ragazzo la mette in crisi: non è la prima volta che va nel pallone quando lo vede, me ne sono accorta anche stamattina mentre uscivamo dall'edificio. Deve essere lui il famoso ragazzo che l'ha delusa, altrimenti non ci sono spiegazioni. Sospiro, incapace di vivermi un bel momento come questo e poi esco per prendere un po' d'aria. Per quanto provi a essere diversa da quello che sono, non ci riesco in alcun modo: le feste, le birre, gli alcolici non fanno per me. Anche al liceo mi invitavano alle feste, ma ogni volta rifiutavo per restare a casa con i nonni: mi divertivo di più a mangiare una pizza in loro compagnia, piuttosto che restare ferma sulla pista da ballo.

Una volta fuori, cammino verso il retro del giardino, sentendo un leggero venticello sulle mie gambe scoperte. Sembra che qua dietro non ci sia confusione, quindi tiro un sospiro di sollievo e alzo il capo, trovando un ragazzo dai capelli scuri intento a fumare una sigaretta. Resto abbagliata dalla sua bellezza e dai suoi occhi scuri come il petrolio, che fissano l'acqua della piscina con disinteresse. Ha la classica bellezza impossibile e dannata che farebbe uscire fuori di testa ogni donna, e credo che questo lo sappia anche lui. Faccio un passo in avanti, facendo scricchiolare un sassolino sul terreno. Il ragazzo si volta verso di me, trafiggendomi con quelle pozze scure e vuote.

«Scusami, non volevo disturbarti», dichiaro, imbarazzandomi per il suo sguardo penetrante e impassibile. Non parla, ma mi fissa e basta. «Ora me ne vado», tentenno, facendo un passo indietro per andarmene via.

Non appena mi volto però, lo sento parlare: «Sei nuova?» mi interpella, fissando di nuovo la piscina davanti a sé mentre fuma.

«Ehm, sì. Perché?» chiedo, particolarmente incuriosita. Come ha fatto a dedurlo?

«Si vede», mi informa, buttando fuori il fumo dalla bocca.

Non riesco a capire cosa stia cercando di dirmi in realtà... «Da cosa?» domando stranita. Compio qualche passo verso la sdraio su cui è seduto, guardandolo di profilo.

Noto che gli scappa un leggero sorrisetto, quasi mi stesse deridendo. «Le ragazze di questo campus sono interessate soltanto a una cosa: il sesso. Farebbero qualunque cosa pur di attirare l'attenzione dei ragazzi, tu invece, sembri un Bambi smarrito», afferma, lasciandomi di stucco.

Corrugo la fronte, guardandolo scettica per qualche secondo. «Non capisco se mi stai insultando oppure facendo un complimento», mi stupisco, beccandomi una sua occhiataccia.

Butta fuori il fumo, scuotendo la testa con un'espressione indifferente e scocciata. «Non faccio complimenti a nessuna», mi avvisa, guardandomi intensamente.

È come se stesse cercando di mettermi in guardia, ma forse mi sbaglio. «Quindi era un insulto?» chiedo, facendomi scappare un leggero sorriso.

Assottiglia gli occhi, continuando a fumare la sigaretta. «Sì», afferma, sperando di vedermi soffrire.

Ce ne vuole per far del male a me e di certo non piango per questa sciocchezza.

«Capito», annuisco, divertita. Resto ancora qua fuori, guardandolo di tanto in tanto con occhio curioso.

Angolo autrice:

Naturalmente se trovate errori è perché questa è la versione con poche revisioni!

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