capitolo-9

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Jimin's pov

Entrai in classe affannato, cercando di controllare il respiro mentre la corsa che avevo appena fatto mi toglieva ancora il fiato.

Tossii leggermente, schiarendomi la voce e infine mi sedetti composto al mio banco in seconda fila.

Davanti a me il professore di diritti commerciale mi guardava con aria assente, compilando nel mentre il modulo delle assenze del giorno.

Approfittai di quei minuti di silenzio all'interno dell'aula per prendere il mio quaderno nero, ricoperto da una plastica trasparente volta a non rovinare la sua copertina, scrissi la data e aprii il libro aspettando.

13 ottobre 2014...

Erano passate circa due settimane da quando avevo incontrato Yoongi e ancora non era comparso alla mia porta, come mi aveva promesso. Non so bene il perchè ma ogni volta che la mia mente è libera di viaggiare pensa al nostro incontro, a come sia stato inaspettato e piacevole, quasi quanto un pizzicore leggero che ti elettrizza e ferisce allo stesso tempo.

-Hey Park!-

A distrarmi fu Hoseok, che mi guardava con sguardo malizioso, non dando importanza ai miei occhi vacui e pensierosi.

-Oggi che si fa?-

-Che intendi Jung?-

-È il tuo compleanno, dovremmo festeggiarlo... io pensavo di farti un piccolo regalino extra, o forse l'ho già fatto, e ho prenotato quella sala a luci neon in centro a Gangnam, dove possiamo invitare tutta la classe e rilassarci un pochino.

-Ma sei serio? È letteralmente lunedì, non possiamo!-

Sbuffò con disappunto e indicò dietro di me il professore, che ormai aveva iniziato a spiegare alla lavagna, cercando di attirare la nostra attenzione.

-Domani è assente, praticamente avremmo solo il corso di statistica-

-Non ci credo-

Mi girai improvvisamente verso il professore e alzai la mano iniziando a parlare.

Il signore di fronte a me mi guardò annoiato, cercando di trattenere un verso di disappunto alla mia interruzione, ma ascoltandomi di buon grado.

-È vero che domani è assente ai corsi?-

-Sì Park, avrete due ore libere, vi dispiace così tanto?-

Sentii distintamente Hoseok borbottare con il ragazzo di fianco a noi, un "non sia mai, può anche rimanere a casa tutto l'anno", coprendo il suono che stava emettendo con uno starnuto assolutamente finto e imbarazzante.

Gli lanciai un'occhiataccia e continuai a parlare con il prof.

-Perfetto-

E questa fu la mia ultima parola fino alla fine della lezione, dove mi alzai di scatto gridando:

-Stasera a Gangnam! Andiamo al Club Octagon!-

Iniziarono tutti a gridare, chi urlando veramente, chi rimanendo seduto al banco e lanciando piccoli striduli urletti, simili a versi di gallina.

-Ma non è il quinto classificato dalla DJ MAG? Costerà tantissimo entrare, sei pazzo Jimin!-

-È il mio compleanno, ci faremo fare qualche sconto extra-

-Folle idea, comunque, ma accetto-

Mi sentii tirare giù dalla sedia dove mi ero appostato per guardare l'intera aula e subito due braccia mi strinsero forte.

-Ci divertiremo tantissimo stasera piccolino-

Le mani di qualcuno nel marasma del momento raggiunsero la mia maglia e la tirarono su, accarezzandomi lo stomaco lentamente e una bocca indiscreta e capricciosa si poggiò sul mio collo.

ᴍᴀғɪᴀ- уσσимιиDove le storie prendono vita. Scoprilo ora