Capitolo 1

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"Non toccarmi! Stai indietro!" Disse il ragazzo dai capelli verdi.

"Devi. Stare. Zitto!!" Gli disse l'uomo dandogli uno schiaffo in pieno viso.

"Tu appartieni a me. Tu non hai diritto di parlare, sei solo un inutile omega bravo solo a fare la puttana" gli disse prendendo gli la mascella in malo modo.

"Quindi non azzardarti più a parlare. Hai capito!?" Annuì. L'uomo lo squadrò per qualche secondo per poi andare via lasciando solo in quella camera, anche il giorno di Natale. Rincuorandosi il giorno in cui si è innamorato di lui...

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Si alzò di scatto, sudato e con le lacrime ai occhi.... Alzandosi dal letto intravide dalla tenda leggermente socchiusa che era ancora notte.

Scese le scale, passò di fianco al salotto dove in teoria ci dovrebbe essere l'albero di Natale... Ma non c'è....

Lui odiava ed odia tutt'ora il Natale. Il motivo semplice, un trauma mai superato.

Allunga la mano sui scafali, ne apre uno e prende un bicchiere per poi riempirlo d'acqua. Era molto assetato. Nell'aria si sentiva solo il respiro poco affannato del verdino.

Si guardava intorno, tutto buio, nessuna stava con lui. Oggi 24 dicembre è la vigilia e la avrebbe passa come se fosse una normale giornata, avrebbe fatto le stesse cose, per poi la sera guardare un film su Netflix con la sua adorata coperta verde, la sua tazza nera con dentro la cioccolata calda, per poi al termine del film sarebbe andato in camera mettendo il pigiama e rimboccarsi di coperte cadendo nelle braccia di Morfeo, aspettando il nuovo giorno se Dio vuole vivo.

Ma adesso era meglio pensare al giorno d'oggi e quello che sarebbe successo, appunto la mattina dello stesso giorno non potevano mancare gli auguri di "buona vigilia" da parte dei parenti, addirittura degli inviti! Da parte ovviamente dai genitori-che poi non andava mai- da parte anche di cugini, almeno ai suoi genitori gli scriveva che non veniva ma ai cugini lasciava solo il visualizzato non gli rispondeva nemmeno.

Voi vi chiedere perché è così crudele con i cugini, beh per il semplice motivo che quando izuku era piccolo lo prendevano tutti in giro piccolo e grandi per il suo fare poco virile e con le "forme da femmina". Adesso invece che è diventato così muscoloso e soprattutto di grande successo magicamente lo trattano bene... Quindi aveva deciso di stare proprio alla larga dai suoi considetti "parenti e cugini".

Il bussare della porta lo fece ritornare con i piedi a terra.

Izuku:"Avanti"

Entrò un ragazzo con la quasi stessa età di izuku.

Izuku:"Dimmi Isa"

Isa:"Capo è arrivata sua madre la faccio entrare?" Domandò il corvino.

Occhi verdi sospirò facendo un gesto con la mano al ragazzo per far entrare sua madre. Non pochi secondi dopo la porta di camera sua si aprì rivelando la figura di una donna, lunghi capelli verdi, occhi del medesimo colore dei capelli, pelle chiara e delicata, corpo perfetto e sinuoso. La donna in questione era vestita con un lungo vestito colore blu notte, scolato ma non troppo poi una giacca nera non indossata ma messa sulle spalle. Quest'ultima entro dentro la camera del proprio figlio andandosi a sedere sul divanetto grigio che c'era in camera.

Izuku:"A che devo questa tua visita?" Domandò occhi verdi alla madre.

Inko:"Lo sai che giorno è oggi? E non provare a dire che non verrai perché tu ci devi essere" rispose la donna  incrociando le braccia al petto.

Izuku:"Perché ci dovrei essere sai bene che odio il Natale e tu sai io perché" il ragazzo non ne voleva sapere niente di natale e poi perché era venuta di persona di solito manda dei messaggi.

Inko:"Potresti fare uno piccolo sforzo? Ti prego fallo per me" gli disse la madre premurosa sapendo perfettamente che se avrebbe fatto così il figlio avrebbe accettato infatti accade.

Izuku:"Dai ok vabene! A che ora vuoi che venga?"

Inko:"Verrai a prendermi alle 19:30 poi da casa mia andremmo da una mia carissima amica" disse felice la donna spargendo feromoni felice.

Izuku:"Ok vabene, ma cosa ci dovrei fare io là?"

Inko:"Tranquillo ci sarà anche suo figlio che dovrebbe avere più o meno la tua età forse un pochino più grande. Vabbè lo vedrai ci vediamo dopo tesoro!" Disse andando via ma prima di andarsene  diede un bacio al figlio sulla guancia.



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