Capitolo 12 -Chloe-

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Avevo impostato la sveglia per le sei, dovevo prepararmi.

Non m'importava più di tanto

Avevo invitato Penny per uscire e aveva accettato.

Mi feci una doccia veloce.

Indossai una maglia bianca a collo alto e una gonna nera che mi arrivava poco sopra le ginocchia.

Indossai i miei anelli, la mia collana con il ciondolo a forma di pattino e misi il giubotto.

«Io vado!!» dissi scendendo le scale.

«Ti sei coperta bene vero?» avevo messo anche le calze, che voleva di più.

«Si?» dissi e mi diede la sciarpa.

Sbuffai e la indossai.

«Tieni anche il cappello e copriti le orecchie» disse Andrew e finalmente potei uscire.

Penny mi stava aspettando con...

UNA LIMOUSINE?!!

«Ma cosa...»
«Ciao Chloe!!» mi saltò addosso e mi abbracciò.

«C-ciao anche a te» dissi confusa.

«Vieni entra».

Mi aprii la portiera ed io entrai quasi contrariata.

«Ma perché questo?» dissi guardandola entrare.

«Allora, fammi spiegare. Ho fatto un salto alla tua pista, ho invitato un paio di tuoi amici e...»
«Come fai a sapere chi sono i miei amici?» dissi e lei ghignò
«Segreti del mestiere» disse.

«E solo per stasera non vi romperemo il cazzo» mi voltai di scatto, c'erano anche i submit lì dentro oltre a Noah e George.

Chi me l'aveva fatto fare...

«P-perchè loro sono qui?» chiesi a bassa voce a Penny.

«La limousine non è mia, ma è sua, ho dovuto chiedere il permesso a lui» disse usando il mio stesso tono di voce.

Guardai Noah e George che sembravano essere molto a disagio.

Ora come ora non potevo certo mica dire a Penny di scendere, chissà quanto tempo ci aveva messo per convincere suo fratello...

Diamine.

«D'accordo...» dissi.

Penny sembrava felice e così cercai di divertirmi anche io quella sera.

• • • •
Ero distrutta e mi ero addormentata sulle gambe di Noah.

Stasera avevo bevuto anche un bel po', non era da me in effetti ma volevo dimenticarmi dell'accaduto di oggi.

Mi svegliai dato che mi chiamarono.

Quando aprii gli occhi non c'era più nessuno nella limousine.

«I tuoi stupidi amichetti hanno chiamato i tuoi fratelli e li hanno convinti a farti rimanere per la notte, ma si sono sentiti male e credo che non li vedremo per un bel po' » disse Ethan seduto guardando fuori dal finestrino.

Mi misi a sedere strofinandomi gli occhi.

Vedevo sfocato.

«Dove siamo?» chiesi.

«T'interessa?» si girò verso di me ed io annuii.

«Stiamo aspettando gli altri, si sono sentiti male anche loro, tu invece reggi l'alcool?» mi chiese.

Ma lui aveva bevuto? Non lo ricordavo
«Non lo so» dissi strofinandomi gli occhi.

«Voglio scendere» feci per alzarmi ma sbattei la testa.

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