CAPITOLO 45🔴

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"Vieni per me"

                     JAMES

Rimasi solo nel salone da pranzo, Evander era andato chissà dove e Kane giocava a fare l'offeso in camera sua.
Tutti matti da legare?
In salone a "tenermi compagnia" c'era però un'anziana cameriera dal viso corrugato ma gentile, era delicata nei movimenti tanto che mi venne chissà da dove la voglia di chiedergli se gli servisse il mio aiuto a sparecchiare.
<<Non preoccuparti ragazzo, Kane è un po irrascibile in questi giorni ma sono sicura che non sia a causa tua.>> parlò mentre sparecchiava ed io la aiutavo <<Perché? suo fratello centra qualcosa?>> si rivolse un'occhiata alle spalle forse per assicurarsi che fossimo soli.
<<Domani è l'anniversario della morte dei suoi genitori.>> parlò quasi in un sussurro, sgranai in parte gli occhi, cazzo, mi sentì quasi in colpa per come lo avevo trattato per tutto oggi.
<<E come sono, insomma->> provai <<Incidente stradale, erano diretti nel luogo dove si trovava Kane, sa, da ragazzo ne commetteva di bravate e quella notte, ne commise una delle solite.>> il viso della donna si rattristò <<Lavoro per questa famiglia da molto, kane è cambiato molto.>> i suoi occhi divennero lucidi.
Ora iniziavo a capire, aveva un temperamento freddo con molte persone e si vedeva sorridere di rado, non avrei mai...cazzo mi ero comportato da stronzo.
<<È un ragazzo dolce, ma prova a nasconderlo, ha paura di esagerare, deludere suo fratello, sbagliare e commettere altri errori.>> sospirò tristemente la donna <<Tengo molto a quel ragazzo.>> si coprì il viso con un braccio, piangeva.
Mi sentivo in una posizione scomoda ma volevo davvero confortarla, così ci provai, avvolsi le braccia attorno al suo capo, data la sua bassa statura, mi limitai a confortarla tra le mie braccia.
<<Tu sai come fargli tornare il sorriso?>> sorrise la donna, rimasi interdetto, io sapevo solo come farlo incazzare per lo più.
<<Forse potrei avere qualche modo.>> le sorrisi <<Ho provato di tutto.>> continuò asciugandosi le lacrime <<Sono noto per una bella qualità sa?>> provai a sdrammatizzare <<Faccio sorridere tutti, a modo mio, ma è la stessa cosa.>> feci spallucce e la donna sorrise <<Se a Kane serve una bella risata, beh ci penserò io.>> dissi sorridendo <<Bene simpaticone, ora non ti convine andar a dormire?>> mi picchiettò su una spalla <<Domani hai scuola e il signor Kane è molto preciso sugli orari.>> mi fece cenno alle scale <<Su va.>> mi picchiettò ancora <<Posso ancora oppormi->> scherzai ma lei mi spinse via delicatamente, alla fine cedetti e la lasciai in pace avviandomi su per le scale.

Kane probabilmente era all'ultimo piano, decisi di andarci, solo per quel giorno ero deciso ad abbassare per un po' "la pistola" che gli tenevo continuamente puntata alla testa e provare ad andarci daccordo, forse.
<<Kane? sei qui?>> parlai, non udì riposta sentì solo un leggero fruscio da qualche parte nel corridoio opposto.
Mi avvicinai ad una porta semiaperta.
<<Kane? sei qui?>> spalancai direttamente la porta e me lo ritrovai davanti con la camicia sbottonata gli occhiali gettati da qualche parte sul pavimento e coricato sul letto con gli occhi semichiusi, la camera era in perfetto ordine, anche se non vi ero mai entrato prima d'allora.
<<Kane.>> pronunciai il suo nome ancora indeciso se camminare verso di lui o meno <<Kane.>> ripetei con un tono meno duro <<Asher.>> utilizzavo il suo nome raramente poiché chimarlo Kane e farlo incazzare era più divertente, ma quella volta non lo controllai, mi uscì spontaneo.
<<Vattene james.>> pronunciò con una voce roca ma quasi in un sussurro, utilizzò un tono forzato, sembrò sforzarsi molto nel fare fuoriuscire quelle parole, forse non voleva che me ne andassi, forse provava a convincere se stesso o altro.
<<Non ho intenzione di farlo, io  volevo- cioe.>> dannazzione, era semplice 1...2...3..<<Mi dispiace.>> pronunciai guardando il pavimneto <<Per cosa?>> continuava a sussurrare <<Tutto.>> mi limitai <<Dovrei tenere la bocca chiusa qualche volta.>> lo vidi alzarsi a sedere e strofinarsi il viso <<Sempre.>> parlò prendendo a guardarmi<<Cosa?>> domandai <<Dovresti sempre tenere la bocca chiusa.>> si limitò, sgranai gli occhi colpito da un impeto di rabbia.
<<Sai cosa? Mi rimangio le scuse, vaffanculo kane.>> feci per andarmene ma la sua risata amara mi bloccò, mi voltai e lo vidi mettersi in piedi, portava ancora la camicia sbottonata, continuò ad avvicinarsi a me.
<<Non ho bisogno delle tue mediocri scuse James , ti comporti da ragazzino, uno stupido e capriccioso ragazzino viziato.>> roteai gli occhi, il suo alito sapeva di rum proprio come al solito, solo che probabilmente questa volta aveva esageratamene alzato il gomito << Sai, questo è il motivo per cui sei danntamente solo Kane, ti comporti da stronzo, io cercavo di scusarmi, ma non me ne farò un problema se un idiota come te evita di accettare le mie cazzo di scuse e finirla qui.>> ringhiai, <<Ti sei mai chiesto perché tuo padre tutt'ora evita e rimanda spesso il giorno dle tuo incontro?>> parlò interrompendomi  <<Te lo dirò io, sei un'annualità di persona James, nessuno ti vuole accanto, lo hai capito? >> Fece schiantare  il bicchiere contro la parete opposta alla nostra posizione in uno scatto di rabbia <<Non sei nessuno per pretendere che gli altri perdonino sempre! e non è stata colpa mia...>>  vederlo così era strano, più che strano, cazzo faceva paura, il rum gli aveva dato alla testa?
lo spintonai <<Non ti permetto di->> lo afferrai per il colletto ma lui mi precedette, poggiando con forza le sue labbra sulle mie, con tanta grinta ma al contempo rimase "delicato" come al suo solito fare, non era un bacio "violento", cercò solo di scricare la frustrazione forse.
Poggiò le mani sulle mie guancie ed il capo sulla mia fronte <<Mi dispiace, cavolo, scusa.>> baciò di nuovo le mie labbra mentre sembrava star riacquistando un briciolo di lucidità <<Scusa.>> sussurrò debolmene tra le mie labbra <<Cosa diavolo mi prende.>> si lasciò cadere un braccio lungo i fianchi e un'altro lo poggiò sulla sua stessa fronte, massagiandosi le tempie, non ero per nulla sicuro di ciò che stavo per fare, ma forse, forse, era la cosa più giusta, vero? Avvolsi le mie braccia attorno il suo busto e lo sentì sciogliersi tra esse.
Cosa cazzo stavo facendo?
James sei ancora lì?
o no...

One nightWhere stories live. Discover now