CAPITOLO 46

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"Occhiali"

                     ASHER

Presi a fissare i vari riccioli d'oro che coprivano il viso di un ragazzo che apparentemente sembrava un cavolo di angelo a tutti gli effeti, pelle chiara, pura e bianca come la neve soffice in un pieno inverno londinese, occhi altrettanto chiari, capelli di un biondo così lucente da poter essere paragonati alla luce del sole che filtrava al mattino da delle misere tende, un corpo scolpito sino al midollo, non era vittima di alcuna imperfezione, il suo corpo era splendido, e mio.
Dopo questa descrizione stranamente accurata penserete, "Questo ragazzo sembra essere caduto direttamente dal cielo! un'angelo!", mi dispiace contraddire le vostre aspettive ma, lui non era affatto un'essere misericordioso.
James poteva essere comparato più ad un demone risalito dagli inferi, i suoi capelli biondi e la sua pelle chiara erano solo una delle tante tentazioni messe lì in scena, per adescare noi poveri plebei ingenui e ignari, del potere che quel ragazzo possedeva.
Un demone, pronto a risucchiarti l'anima prima che tu possa rendertene conto.

Ammirarlo accanto a me con quel viso così innocente mi faceva quasi sorridere, la sua immagine andava in contrasto con le sue azioni "poco angeliche", far venire un'uomo più di una volta in una sola notte vi sembra una cosa che farebbero tutti gli angeli?
Il ragazzino mi aveva sfinito a dir poco e la visione del mio corpo esausto sotto il suo aveva solo aumentato il suo ego già smisurato di per se.

<<Buongiorno riccioli d'oro.>> sussurrai scostando alcuni suoi ricci dalla mia faccia, aveva il capo poggiato sul mio petto e avevo giocato coi suoi capelli per una buona mezz'ora.
<<Giorno kane.>> sussurrò schiacciato nel mio petto, la sua mano inconsciamnete o forse, vago per il mio corpo <<Sei proprio un cuscino comodo devo dire.>> tastò per scherzo i miei pettorali, trattenni una risatina.
Si alzò a sedere e fece vagare lo sguardo per la stanza <<Dove sono i miei vestiti?>> domandai <<Li ho fatti gettare via.>> sorrisi afferrando la tazza di caffè fumeggiante sul comodino alla mia destra, ricevetti un'occhiata a dir poco intimitadoria da parte sua, ma ci avevo fatto l'abitudine col tempo.
<<Perché cazzo->> lo ammonì con uno sguardo <<Perché diavolo hai gettato via i miei dannati vestiti?>> si grattò i ricci biondi con insistenza e un pizzico di ferocia <<Kane->> lo bloccai tirando fuori una delle mie tante carte dallo stesso comodino e gliela mostrai, per poi pian piano portagliela alla bocca, la afferrò tra i denti e mi guardò in parte confuso.
<<Il codice è la tua data di nascita.>> sussurrai al suo orecchio, lo vidi roteare gli occhi e portarsi via dalla bocca la carta.
<<Uno: cosa ne sai tu della mia data di nascita? due: Non ho bisogno dei tuoi soldi Kane.>> roteò nuovamente gli occhi <<Dopo ciò che hai fatto ieri sera non sarebbe il caso di assecondare qualche mio desiderio?>> inclinai il capo giocherellando coi suoi ricci, amavo quei dannati capelli.
<<E cosa dovrei comprarci?>> feci spallucce <<Vestiti e qualsiasi cosa renda la tua permanenza qui più quieta e piacevole.>> sorrise appena <<Devo scegliere tra una Lamborghini ed una Ferrari allora.>> si grattò il capo fingendosi indeciso  <<Assicurati solo che sia la più costosa.>> mi guardò alzando un sopracciglio <<Spenderesti tutti questi soldi in un auto?>> domandò il biondo <<No, non per un auto>> presi a fissarlo dritto negli occhi <<Per te.>>.

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