Capitolo 13

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"Grazie, a dopo" gli sorrisi e scappai velocemente verso il suo ufficio.

Bussai.

Finalmente avevo l'impressione che ogni cosa stesse andando al posto giusto.

Parlare con mia madre mi aveva aiutata a capire ciò che davvero volevo fare e ora che lo stavo facendo, percepivo una strana determinazione.

Bussai varie volte ma nessuno mi rispose.

Davvero molto strano, il suo beta mi aveva detto che l'avrei sicuramente trovato qui; quindi, non c'erano dubbi che lui fosse dentro questa stanza.

Aprii la porta di scatto e mi affacciai sorridente certa di trovarlo li.

Lo vidi immediatamente chino sulla sua scrivania, ma non era da solo.

Sotto di lui c'era una donna.

E per di più stava gemendo come una disgustosa cagna.

Mi stava tradendo dopo neanche due giorni di tutto questo.

L'idea di dare una possibilità al nostro legame andò in frantumi esattamente come il mio cuore a quella vista.

Le lacrime iniziarono a scendere da sole senza che io ne avessi il controllo.

Ero sotto shock.

Come aveva potuto farmi questo?

Era così che pensava sarebbe stato il nostro legame?

Lui alzò lo sguardo e quando mi vide in lacrime davanti a loro si pietrificò.

Dal suo sguardo potevo chiaramente vedere quanto gli dispiacesse...ma non tanto il fatto che stavo piangendo a causa sua, ma che l'avessi colto sul fatto mentre mandava a monte ogni cosa.

Si alzò immediatamente abbottonandosi i pantaloni e fece per venire verso di me.

Non riuscivo più a guardarlo, figuriamoci averlo più vicino.

"Stammi lontano. Non ti avvicinare" mi girai di scatto e chiusi la porta alle mie spalle.

Corsi fino alla stanza che dovevamo dividere e mi chiusi in bagno.

Piansi a dirotto per un tempo lunghissimo, mi aveva ferita come nessun altro mai aveva fatto. Evidentemente lui non sentiva lo stesso legame che sentivo io, era chiaro ormai che la mia presenza qui fosse di troppo, lui aveva intenzione di divertirsi e io non sarei sicuramente rimasta qui a guardarlo.

Ero stanca.

Non potevo continuare a sentirmi in questo modo.

Voleva fare i suoi comodi? Bene, glielo avrei reso ancora più facile.

Aprii la porta del bagno e iniziai a preparare le valigie...o almeno, questa era l'idea prima di rendermi conto che con tutto il peso delle mie cose ci avrei impiegato secoli.

Presi giusto lo stretto necessario.

Ormai ero convinta che fosse la cosa giusta.

Me ne sarei andata e non mi avrebbe fermato nessuno.

Nemmeno il re.

Presi la mia borsa e mi avviai verso l'uscita.

In qualche modo riuscii a trovarla senza problemi e mi liberai da tutto questo senza nemmeno voltarmi indietro.

L'aria fuori era fresca e asciugava le mie lacrime passandoci sopra come una delicata carezza.

Ma tutto questo ebbe vita breve.

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