Prima di lasciarci...

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Grazie di cuore a tutte e tutti coloro che hanno portato a compimento la lettura di questo racconto. Per chi si fosse abituato ad uno stile più aggressivo e diretto, più "dritto al punto" o magari dritto in pancia, questa lettura deve essere sembrata di certo fuori corda.

Sì, era così che volevo fosse questa esperienza: di rottura, per ora, rispetto al resto dei racconti di Archology.

E se comunque siamo sempre dalle parti del cosiddetto "orrore cosmico" o della metafisica dell'orrore, dell'inquietudine del post-moderno, è pur vero che abbiamo fatto decisamente una incursione nei tempi e nei modi più compassati del gotico tradizionale - almeno, ce l'ho messa tutta per provarci.

Streghe post-moderne che affondano l'ombra dritta nei vecchi riti della tradizione del nostro paese - le prefiche lucane, per dirne una. Ancora, però, una salda attenzione alla teologia ed alla reinterpretazione di alcune letture cabalistiche. Sì, ai più attenti non deve essere passata inosservata l'assonanza tra questi "dei" incarnanti Principi ed Ombre ed il nome di Angeli e Demoni degli alberi sefirotici e qlifotici proprio di un certo esoterismo ebraico. 

Qui vi presento Santa Bina, Binah se volete, che è il Principio della Comunità, cardine di Famiglia, ma anche di clan, di mescolanza del sangue, di unità dei più contro tutto quel che è fuori. La certezza che, in qualche modo, non essere soli ci garantirà, nel bene e nel male, una qualche forma di esperienza totalizzante. La certezza che, lì fuori, come dire(?), meglio non essere mai soli. Anche a costo di scegliere la peggiore compagnia.

Restate sintonizzati: il romanzo ambientato in Archology sta per arrivare. Prima, però... avrete ancora altro da leggere. 

Il respiro della cenere - Archology 0.003Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora