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Mi sveglio con il respiro affannato, oh un sogno.

Osservo la mia stanza illuminata dalla luna ma noto un ombra che si fa spazio sul mio pavimento, mi giro verso la finestra e lì lo vedo; con la testa appoggiata al vetro e le gambe strette al petto, il suo orecchino pendente e i suoi capelli biondi che lo rendono a tutti gli effetti il principe azzurro di ogni ragazza.

Lo guardo ancora per poco e poi è quest'ultimo ad accorgersi di essere osservato e, girandosi, incontra i mie occhi.

«ti sei svegliata» mi chiede lui guardandomi e io, prima di forze, annuisco «tutto bene?» mi guarda per la prima volta preoccupato

«avrei preferito fosse un sogno» risposi sussurrando «perchè lo stavi facendo Jimin?» gli chiesi preoccupata, arrabbiata e triste ma lui non mi rispose, si limitò ad abbassare la testa.

Io lentamente mi alzai dal letto e mi diressi nella sua direzione, arrivata davanti a lui alzò lo sguardo e incontrò i mie occhi lucidi.

Prima che potesse dire qualcosa lo abbracciai «non farlo mai più Jimin» gli dissi con la voce tremante «mi sono spaventata così tanto, ti prego se ti senti di nuovo così, perfavore parlami» gli dissi ormai con le lacrime che vagavano sulle mie guance.

Per la prima volta sentii le sue braccia stringermi e tenermi stretta a lui «mi dispiace così tanto che tu stia piangendo per me» confessò anche lui con le lacrime agli occhi «non avevo un buon motivo per farlo, ho solo pensato che così avrei tolto un peso a tutti voi. Del resto, il gruppo viene insultato perchè ci sono io, perchè ho lineamenti troppo femminili» rispose alla mia precedente domanda ed io a questa affermazione lo strinsi ancora più forte a me

«non pensare mai più una cosa del genere, ti prego» dissi ormai incapace di controllare le emozioni che mi stavano colpendo come se fossi un bersaglio e loro le mie frecce «loro sono persone inutili, invidiose della tua bellezza e del tuo talento perchè sanno che non potranno mai ottenere nulla di ciò» lo rassicurai tenendoli il viso chiuso tra le mie piccole e fredde mani.

Feci un'atto estremo; appoggiai lentamente la mia fronte alla sua e chiusi gli occhi dopo aver visto che lui aveva fatto la stessa cosa, accarezzai con le mie dita le sue meravigliose guance, fonte di insicurezza.

Dopo pochi minuti decisi di interrompere quel meraviglioso contatto e lo guardai «adesso sai che faremo?» chiesi sorridendoli leggermente e asciugandoli le lacrime. Lui in risposta negò con il capo e si stropicciò l'occhio, gesto che lo rese terribilmente adorabile «adesso ci mettiamo a letto e dormiamo»

«nello stesso letto?!» quasi urlò ma io rimasi calma e annuii

«non pensare che dopo quello che è successo ti lascerò andare a dormire nella tua stanza come se niente fosse accaduto» gli sussurrai per non rischiare di svegliare gli altri «ti prometto, io Choi Eunji, che dopo questa sera non ti lascerò più solo e che non riuscirai a scappare da me» gli dissi sorridendo

«e io, Park Jimin, prometto che te lo lascerò fare» mi sussurrò avvicinandosi pericolosamente al mio viso e dedicandomi, per la prima volta, il suo sorriso genuino che mi fece leggermente arrossire. Ringraziai Dio che fosse notte e sperai che non avesse notato il mio leggero rossore.

E illuminati dalla luna, testimone delle nostre promesse, ci mettemmo a dormire e io lo avvolsi tra le mie braccia per paura che potesse scappare e, per la prima volta dopo 2 anni, vidi il Park Jimin privo della sua maschera; dolce e adorabile che aveva conquistato il cuore di tutte le fan e che non si sarebbe più separato da me.

THE 8th MEMBER BTSOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz