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"Perché il ragazzo non è arrivato sedato?"

"Perché il ragazzo è difficile da gestire." Rispose Kabuto, Sasuke nascose il suo sorriso compiaciuto. "L'avevamo sedato, ma si è risvegliato prima del previsto e non siamo riusciti a farlo riaddormentare, si muoveva troppo."

"Nessuno, nemmeno io, mi sono mai risvegliato spontaneamente da quel sonnifero." Ringhiò Orochimaru.

"E' la volpe." Sasuke fece un passo avanti nella stanza semibuia. Orochimaru, seduto al tavolo, lo guardava. "La Volpe guarisce le sue ferite velocemente."

"Questo lo so anch'io, ma non mi aspettavo guarisse anche da quello." Rispose Orochimaru, pensieroso.

"Da quello che abbiamo scoperto dalle ultime analisi, probabilmente l'organismo di Naruto brucia più velocemente le sostanze che ingerisce, che siano vitamine, proteine o veleni." Spiegò Kabuto, calmo. "Il ragazzo è nella stanza bianca." Sasuke non ne aveva mai sentito parlare. "Le analisi proseguono."

"Che tipo di analisi?" Chiese il moro, curioso.

"Nulla che ti riguarda, Sasuke." Orochimaru lo ignorò, voltandosi ancora verso Kabuto. "Quando trasferiamo il ragazzo?"

"Trasferirlo dove?" Intervenne ancora Sasuke.

"Lontano da qui, dal villaggio della Foglia e lontano da te." Spiegò con calma Orochimaru. "Nel nostro piano non era previsto che tu lo sentissi arrivare qui ieri notte. Nel nostro piano, sarebbe rimasto rinchiuso nella stanza bianca e trasferito nei prossimi giorni. Ormai sai tutto e sarebbe stato inutile evitare le tue domande."

"Quindi, posso fare domande." Azzardò Sasuke.

"Ed io non posso non rispondere." Sorrise Orochimaru.

"Perché lui è qui?"

"Perché è la forza portante della Volpe."

"Questo lo so." Sasuke era irritato. "Perché è qui?"

"Abbiamo dei piani per lui."

"Quali piani?"

"Per ora, ci limiteremo a curare il suo corpo." Si intromise Kabuto, sistemando gli occhiali sul naso. "Il ragazzo ha bisogno di recuperare le forze e anni di alimentazione scadente. I suoi valori sono così alterati che non riesco ad immaginare cosa ci sia alla base della sua alimentazione."

"Ramen, principalmente." Rispose ancora il moro. "Che cosa gli farete?"

Orochimaru gli sorrise "Ti interessa, Uchiha?"

"No." Rispose velocemente, una risposta che si era abituato a dare su qualsiasi argomento che riguardasse la sua vecchia vita. "E' la forza portante della Volpe e sono curioso di sapere cosa gli farete."

"Te lo diremo quando sarà necessario, forse." Aggiunse Kabuto. "Con permesso, maestro Orochimaru, vado ad occuparmi della volpe."

Sasuke fece un passo avanti. "Che cosa gli farai?" Era stato lui stesso una cavia di Kabuto, sapeva quanto potesse essere doloroso essere un giocattolo fra le sue mani. Istintivamente si risvegliò lo Sharingan, il suo corpo era in posizione di difesa, erano istinti che non riusciva ancora a controllare.

"Stai calmo, vendicatore." Kabuto scosse la testa, rassegnato a quelle reazioni esagerate tipiche degli Uchiha. "Devo solo portargli la colazione, medicine e vitamine."

Lo Sharingan scomparì, i suoi muscoli si rilassarono. "Glieli porto io."

***

La stanza bianca di cui Sasuke non aveva mai sentito parlare era sorvegliata da due shinobi. Non lo fermarono quando provò ad aprire la porta, nessuno in nessun covo di Orochimaru l'aveva mai ostacolato, era la sua cavia preferita e per questo intoccabile. La stanza bianca era inondata di una luce accentante, nessuna finestra.

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