Capitolo 3

3.9K 242 45
                                    


Cassandra Pov.


- Allora, hai avuto una vita abbastanza movimentata per avere appena diciannove anni-

Corrugo la fronte, irrigidendomi, mentre prende un foglio tra quelli sparsi sul bancone della cucina. Li osservo come se fossero serpenti.

- Vediamo: sei stata sbattuta fuori da una casa-famiglia dietro l'altra per atteggiamenti violenti. A quanto pare hai combinato guai in ogni posto in cui ti hanno spedita – Dichiara guardandomi.

Serro le labbra, rimanendo in silenzio.

Torna a guardare il foglio davanti a sé.

So benissimo che cosa dice, l'ho sentito migliaia di volte ripetere dall'ennesima assistente sociale. Ogni volta che lasciavo una casa si aggiungeva qualche cosa alla lunga lista di colpe che avevo come bagaglio.

- Qui dice che hai dato fuoco ad una casa. È vero? –

Faccio una smorfia.

- Avevo dieci anni e tanta fame. Non mangiavo da giorni. Quelli che dovevano occuparsi di me erano troppo sballati per farlo, così ho preso una pentola, ci ho messo dentro un pezzo di carne e ho acceso il fuoco. Ma erano dei fiammiferi e quel giorno c'era vento. Una tenda della cucina ha preso fuoco ed è scattato l'allarme antincendio. Hanno dato la colpa a me e mi hanno sbattuta fuori-

Mi guarda attentamente, per poi riprendere a leggere.

- Hai tentato di uccidere la figlia di una coppia che ti aveva presa in affido-

Sospiro.

- Era cattiva con me –

Sorride, sollevando lo sguardo.

- Per questo l'hai quasi uccisa? –

Il divertimento negli occhi ambrati è palese.

Stringo le labbra.

- Voleva tagliarmi i capelli –

- Ottimo movente per uccidere –

Faccio una smorfia.

- Aveva delle forbici affilate e voleva tagliarmi i capelli a zero come le sante che aveva visto su un libro. Le ho semplicemente preso le forbici, ma lei si è ribellata e abbiamo iniziato a lottare. Senza volerlo le ho conficcato le forbici su un braccio-

-Senza volerlo uhm? –

Lo fulmino con lo sguardo.

- Non volevo ucciderla! È stato un incidente-

Annuisce, tornando a guardare il maledetto foglio davanti a sé.

- Come hai fatto ad avere tutte queste informazioni? Sono secretate o almeno dovevano esserlo-

Solleva lo sguardo, divertito.

- Se sai chi sono, sai anche che c'è veramente poco che io non sia in grado di fare-

Sospiro. stringendomi nella maglietta quando un brivido di freddo mi scuote.

Domanda idiota. Ho praticamente davanti a me l'uomo che tiene in mano tutta Chicago e gli ho appena chiesto come faccia ad avere informazioni che dovrebbero essere secretate. Ho vinto la medaglia all'intelligenza!

- Freddo? –

Scuoto la testa, proprio mentre mi scappa uno starnuto.

Sospira, alzandosi.

Mi irrigidisco, pronta a combattere, ma tutto ciò che fa è lasciare la cucina per poi tornare due secondi dopo e lasciare cadere una coperta calda sul mio grembo.

The lost son (mafia serie7) CompletaWhere stories live. Discover now