Capitolo 43

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Cassandra.

Mi mordo le labbra, la tensione che cresce a mano a mano che la macchina percorre il viale alberato e polveroso che mi condurrà al ranch della mia famiglia.

Accidenti faccio ancora fatica a credere di avere una famiglia. Ho passato tutta la vita convinta di essere stata rifiutata ed ora scopro di essere stata rapita e che in realtà ho una casa, una famiglia che mi ama e che non ha mai smesso di cercarmi.

Mi riscuoto dai miei pensieri quando Blake mi afferra la mano portandosela alle labbra. Incontro il suo sguardo come al solito insondabile.

- Andrà tutto bene-

Sorrido, annuendo.

Fino a quando ci sarà lui al mio fianco, andrà tutto bene. È la mia roccia.

La macchina si ferma davanti ad un enorme casa a due piani che sembra uscita da una rivista di lusso. Osservo il portico e mi immagino le serate passate a chiacchierare sotto la luna, una bibita tra le mani, rilassati e divertiti. Una tranquilla e scontata vita famigliare.

Il mio sguardo viene attirato da una donna dai fiammanti capelli ramati che si appoggia ad un uomo mentre scende gli scalini che conducono alla macchina per poi fermarsi.

Deglutisco, gli occhi incapaci di staccarsi dalla donna così simile a me.

Il respiro si ferma in gola, il cuore accelera i battiti, sembra volermi uscire dal petto. Sto per avere un attacco di panico.

- Ehi, piccoli respiri- Mormora Blake al mio fianco.

Annuisco.

- Pronta? -

Prendo un profondo respiro, per poi annuire nuovamente.

L'autista ci apre lo sportello. Prendo un ultimo respiro, per poi uscire, Blake dietro di me una mano sulla mia spalla.

Osservo la donna che sembra riuscire a reggersi in piedi a stento, sorretta dall'uomo che le sta accanto come se fosse una fragile bambola di porcellana.

La stretta di Blake sulla mia spalla si serra a infondermi coraggio.

Mi mordo le labbra.

- Coraggio- Mormora al mio orecchio.

Gli lancio un'occhiata allarmata.

Annuisce verso la coppia che è rimasta in attesa a debita distanza, quasi avesse paura di avvicinarsi. E forse è così.

Mi mordo le labbra, rigida come una statua.

Come si saluta una madre che non si conosce? Che ti ha vista poche ore dopo la nascita per poi aver passato metà della sua vita ad attendere il momento di riabbracciarti?

- Non penso di potercela fare- Mormoro nel panico più totale.

- A giudicare da ciò che vedo neanche tua madre è in grado di farlo. Quindi dal mio punto di vista o una di voi due fa la prima mossa o rimarremo qui tutto il giorno-

Sospiro.

Non che abbia torto.

Ok, ho affrontato ubriachi e ho dormito al gelo senza mangiare per giorni. Cosa può essere incontrare mia madre?

Annuisco, tornando a voltarmi verso la donna che è ancora ferma al suo posto.

Ok, facciamolo.

Con determinazione faccio un passo avanti.

La vedo irrigidirsi.

Mi fermo all'istante.

L'uomo al suo fianco le accarezza la mano, sussurrandole qualche cosa all'orecchio.

The lost son (mafia serie7) CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora