Nove

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Un pezzettino era già stato pubblicato. Il resto del capitolo è nuovo :)

-sei sicura di poterti permettere questo quartiere? - la domanda aveva lasciato le labbra di Thomas forse troppo bruscamente, mitigando poco lo stupore che provava nel trovarsi in un quartiere sì modesto ma relativamente costoso in fatto di negozi.

Quando quella mattina Alice lo aveva trascinato con lei nel fare acquisti non aveva protestato, accogliendo con gioia ogni possibilità di distrarre la sua mente dalle pressioni che l'esercito stava esercitando sulle sue spalle.

Non era stato facile per lui rimanere impotente, fin da bambino aveva trovato difficile rimanere in silenzio e guardare, per questo non aveva riflettuto troppo sull'aiutare Ben, cercando di eludere la sua condanna a morte. Ma ogni tentativo era stato vano e aveva, anzi, reso complicata la sua situazione.

Gli era stato proposto di recedere sulle sue dichiarazioni, di mettere da parte ogni sua condizione e gli era stato detto che, in cambio, avrebbero chiuso un occhio sul tentativo di insubordinazione. Non sapeva perché con esattezza gli avessero concesso questo patteggiamento ma era certo che il ragazzo biondo -seduto al tavolo con il resto dei generali al momento del suo primo interrogatorio- era l'artefice di ciò.

Thomas aveva rifiutato, senza riflettere neppure in quella situazione e Newt aveva scosso il capo, le sue dita che tamburellavano nervose contro la superficie in metallo del tavolo dove sedeva, scrutandolo con attenzione. -riflettici, Soldato- aveva detto, lentamente, scandendo bene ogni sillaba e i suoi occhi scuri gli avevano perforato l'anima, facendogli domandare perché sembrasse così teso.

Era impercettibile ma Thomas lo conosceva abbastanza bene per notare quello che passava inosservato agli altri uomini. La posizione in cui sedeva, meno composta del solito per posare un gomito contro lo schienale della sedia, ma la sua schiena era rigida come i denti che serrava occasionalmente. Era nervoso. Ed era bizzarro.

Era stato per quel motivo che Thomas aveva accettato, ritenendo peculiare quell'atteggiamento. Rischiava di morire? L'esilio? O forse rischiava la deportazione? Era un rischio che, in verità, Thomas non era disposto a correre. Sapeva che per essere preoccupato il generale disponeva di validi motivi e, egoisticamente, Thomas teneva alla sua vita e alla sua salute tanto da mettere in secondo piano il resto e poi il dubbio che Newt stesso non nascondesse qualcosa si era insinuato nella sua mente come un tarlo che lavorava incessantemente.

Aveva quindi accettato quelle due settimane di congedo, prendendosi il tempo per riflettere sulla sua posizione.

I suoi occhi si erano mossi verso la ragazza al suo fianco, cui braccio era casualmente intersecato al suo mentre camminavano cauti per le strade. Forse Alice sapeva qualcosa. Ma ne dubitava perché lei era molto più incline di Newt nel condividere le preoccupazioni e, con ancor più certezza, lei avrebbe cercato di proteggerlo apertamente nel caso di necessità.

-oh, è solo per un regalo. Non ho intenzione di comprare poi chissà quale cosa- gli aveva risposto, sorridendo davanti alle vetrine che comparivano alla sua vista -sai, non vengo spesso qui, non è un luogo che posso solitamente permettermi e dove posso farmi vedere dati i miei abiti ma...- aveva sospirato, inclinando il capo di lato mentre la sua mano libera sfiorava la gonna elegante che indossava, completo che Thomas non dubitava fosse un regalo di Newt. -voglio comprare qualcosa di adatto, qualcosa che sia degno, insomma-

Il ragazzo aveva sospirato, voltandosi nuovamente verso la strada. Il giorno seguente sarebbe stato il compleanno di Newt, lo sapeva lui stesso dal momento che una festa era stata indetta dai generali dell'esercito per festeggiare l'occasione. Era una situazione in realtà complicata che Thomas dubitava Alice comprendesse a pieno.

Venti di Guerra -Newt (TMR)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora