Diciannove

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Newt non riusciva a godersi lo spettacolo che stava prendendo vita davanti ai suoi occhi. Era inutile. Non importava quanto champagne ingerisse o quanta cocaina tirasse, nulla poteva impedirgli di rimanere in silenzio, i suoi occhi scuri posati nel vuoto e la mente che correva a quello che aveva scoperto poche ore prima, a quello che aveva detto e come questo era stato accolto.

Forse avrebbe dovuto accorgersi prima dei segnali: Alby era sempre stato schivo con lui e sì, nell'ultimo periodo il suo comportamento aveva raggiunto picchi più alti ma Newt aveva creduto fosse per la situazione nella quale si trovava a vivere: rinchiuso in una cantina nel sottoterra, impossibilitato di uscire e, poteva immaginario, non doveva essere facile.

Aveva fatto di tutto per alleggerire la sua pena: gli portava riviste, sigarette, carte, giochi da tavolo e gli portava da bere. Gli faceva compagnia per giorni interi quando poteva. Certo, aveva tralasciato indubbiamente quell'ultima parte nel momento in cui Alice era andata a vivere con lui. Ma non poteva evitarlo, Newt era umano e non poteva fingere di non sentire quella muta e dolorosa chiamata nel suo petto che lo supplicava di rimanere con lei, di toccarla, di farsi toccare e quella era diventata per lui una quotidianità che amava, la amava al punto da non vedere altro.

Si svegliava in un letto caldo, con un corpo al suo fianco che profumava di fiori e miele e faceva colazione; usciva di casa, andava a lavoro, firmava dei fogli, controllava delle pratiche, pattugliava la città e dava qualche ordine alle reclute; poi andava da Alby, gli portava il cibo, da mangiare, ci parlava e tornava a casa, contento di non trovare più una casa grande ma vuota ad accoglierlo ma qualcuno che, a quanto diceva e a quanto mostrava, provava un amore profondo e sincero e nei confronti.

E se forse fosse stata colpa sua? Se davvero aveva aspettato troppo per confessarle ciò che lui stesso provava e che temeva di esprimere, stringendoselo al petto come una madre stringe il proprio neonato temendo che quella parte di lei le sarebbe stata portata via.

E se Alby si fosse realmente sentito messo da parte da lui? Senza vedere nessuna alternativa se non fare ciò che aveva fatto?

No, non poteva perdonarlo, non poteva perdonargli di aver venduto la sua famiglia, di aver impedito loro di costruirsi una nuova vita. Dava ormai per scontato che suo padre e sua madre fossero morti. Come avrebbe potuto essere diversamente? Era purtroppo pienamente consapevole di come la situazione a Dachau fosse fin dal momento della sua apertura. Dubitava che, soprattutto quando il campo avrebbe preso un'altra piega quella primavera, sarebbero mai potuti uscirne. Era più facile convincersi fossero già morti, senza aggrapparsi a stupide speranze infantili.

Tutti gli anni in cui gli aveva mentito, tutto il tempo nel quale aveva approfittato di lui, di suo nonno, di suo padre. Gli anni in cui credeva di avere un amico nonostante la solitudine che provava nella vita che viveva, da emarginato in una scuola e una società sempre più nazionalista.

Le serate trascorse insieme, i lunghi pomeriggi nei parchi, le notti nei pub, a parlare con ragazze troppo stupide e vanitose, con ragazzi viziati e ciechi di ciò in cui si stavano cacciando. Ma erano felici, Newt almeno sapeva di esserlo stato.

Era stato tutta una bugia.

Thomas era seduto in silenzio, i suoi occhi scuri posati su Newt che, da tutta la sera, non aveva proferito una singola parola, rimanendo seduto sulla sua poltrona, guardando uno spettacolo che non sembrava però seguire davvero nonostante avesse trascorso giorni a dire cose amasse l'opera e assistervi.

E Alice? Dov'era? Perché il suo istinto gli diceva che qualcosa era successo tra loro?

-Dio, non riesco a guardarlo senza pensare a ciò che mi hai mostrato- aveva sospirato Gally, stringendo le labbra prima di scuotere il capo, seguendo l'attenzione di Thomas su Newt. Era strano, doveva riconoscerlo e, ne era certo, non gli avrebbe fatto piacere ciò che stava per dirgli. Non poteva però ritardare la questione, non poteva fingere non fosse a conoscenza di cose, che i sospetti non premessero costanti nella sua testa.

Venti di Guerra -Newt (TMR)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora