Venti

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27 ottobre 1939.

-questo posto è stupendo, Signore - Alice aveva sorriso mentre i suoi occhi correvano lungo le pareti del ristorante, cogliendo i dettagli del legno che contrastavano con il rosso della tappezzeria dove dei quadri erano appesi per spezzarne la monotonia.

Newt aveva sorriso, portandosi il bicchiere di vino alle labbra, percorrendo i dettagli del volto della ragazza seduta di fronte a lui a quel tavolo. Non si pentiva della sua scelta, della proposta che le aveva fatto qualche mese prima, cercando di assicurarle una vita migliore per quanto fosse un atto motivato dal puro egoismo che sentiva premere contro il suo sterno.

Quanti erano stati i giorni in cui si era recato nuovamente al locale dove lei lavorava, osservandola interagire con uomini tristemente più vecchi di lei e mal assortiti e malaticci, un qualcosa che in un futuro forse neppure troppo distante le sarebbe costato caro? Forse troppi da poter essere ammessi.

Ma era così bella. Newt non poteva evitare di pensarlo ogni qualvolta la vedeva sorridere, camminare ed interagire con le persone intorno a lei. Eppure, erano i momenti cui la sorprendeva rimanere sola, gli occhi verde scuro persi nel vuoto dei suoi pensieri e la stanchezza marcata sul suo volto piegato in un'espressione profondamente triste, al punto che Newt stesso poteva sentire come il suo cuore gli si muovesse a disagio nel petto.

Sorrideva in quel momento, un sorriso vero, sincero, che decorava perfetto le sue labbra colorate di un rosso scuro. Aveva i capelli legati eppure qualche ciocca ricadeva sul suo volto, accarezzandole le guance pallide e Newt avrebbe voluto allungare una mano per spostarle dietro il suo orecchio.

Non aveva gli orecchini, aveva notato, per quanto i segni mostrassero che avrebbe potuto indossarli. Non indossava nessun gioiello se non un anello rovinato all'indice sinistro che mancava nel riflettere la luce della candela posata tra loro nella sua usura.

L'aveva portata con lui a cena. Sapeva di aver compiuto un gesto insolito ma lei aveva accettato dopo una confusione iniziale, forse domandandosi riguardo le sue vere intenzioni o forse stranita da quelli che credeva fossero stupidi convenevoli prima di arrivare ciò che sospettava Newt volesse davvero da lei.

Non l'aveva ancora toccata. Non lui almeno. L'aveva condotta ad alcune cene formali alle quali aveva partecipato e alcuni dei Generali avevano indugiato ma non lui. Certe cose erano lontane dai pensieri di Newt, troppo occupato ad arrovellarsi sui suoi pensieri e troppo poco incline al desiderare d'essere toccato da qualcuno di estraneo.

Aveva, però, bisogno di distrarsi quella notte. Quanti giorni erano che sua madre non rispondeva alle sue lettere? Quanto era passato dall'ultima volta che suo padre gliene aveva inviata una? La paura era profonda e radicata in lui, stringendogli la gola al solo pensiero.

Erano passato solamente due settimane da quando aveva scoperto della loro deportazione nel ghetto di quella città poco distante dal Campo di concentramento di Dachau. Se vi fossero stati deportati? Si domandava. Certo, avrebbe potuto aprire i registri ed analizzarli, in cerca di qualcosa, di un qualsiasi segnale ma, ora, non poteva. Era arrivato da troppo poco in città per mettersi di mettere il naso in fascicoli del genere senza destare sospetti. Doveva aspettare, senza poter fare diversamente.

Era stato distolto dai suoi pensieri solo dal tocco della mano di Alice che si era posata sulla sua, delicata, e Newt aveva sollevato lo sguardo verso di lei, cogliendo la piega preoccupata delle sue sopracciglia -si sente bene? - gli aveva domandato, ritirando le dita dalle sue prima che passasse troppo tempo, ben consapevole di come molti uomini non desiderassero essere toccati da lei.

-sì, ho solamente qualche pensiero per la testa- aveva liquidato, sospirando prima di rivolgerle un sorriso -non devi rivolgerti a me in un modo così formale, Alice- le aveva detto, chiamando casualmente il cameriere per riempiere loro nuovamente i bicchieri e l'aveva vista arrossire al gesto, mortificata nel trovarsi in un posto di tale livello, sentendosi completamente fuori luogo.

Venti di Guerra -Newt (TMR)Where stories live. Discover now