Capitolo 7.

95 15 1
                                    

Che cosa le nascondeva ?
Quali erano le cose che non le aveva detto ?

Per quasi due anni, Ariana aveva dubitato molto rispetto alla lettera di sua sorella, non era da lei andarsene così, non apparteneva alla sua persona non affrontare i problemi scontrandosi con questi faccia a faccia, ed aveva anche abbastanza conoscenza di Giorgia per poter dire che non era Lauren il problema.

Nel corso del tempo che aveva passato solo in compagnia della corvina, la Grande, non aveva fatto altro che dirle di sostenere apertamente che dietro quella lettera non ci fosse Giorgia, o almeno non in maniera diretta. Secondo lei era accaduto qualcosa in quel tempo, magari in quello stesso pomeriggio, che le aveva fatto paura e che le aveva fatto desiderare di tornare a casa al sicuro, di conseguenza il non corrisposto amore di Lauren era solo un pretesto per poter andarsene senza lasciare tracce o informazioni riguardanti il vero motivo. Lauren non voleva credere alle sue parole, voleva pensare che effettivamente Giorgia dicesse la verità poiché temeva che se non lo avesse fatto, l'idea di poterla riavere sarebbe rimasta dentro di lei nutrendosi ogni giorno di una speranza che poi magari sarebbe risultata vana ed alla fine dei giochi lei sarebbe ugualmente rimasta delusa scoprendo che, appunto, Giorgia non mentiva.

Ariana però non si era mai arresa, aveva indagato e cercato e ricercato in lungo ed in largo quella possibile causa di abbandono ma non aveva trovato niente che potesse sufficientemente essere idoneo ad essa. Tutto era troppo futile, troppo stupido.

-" Mamma, vado in camera. Dii a Giorgia quando torna di non mettersi a perdere tempo perché dobbiamo studiare "-

Abby era da qualche minuto tornata a casa dopo aver fatto la spesa ed essere passata dalla cartoleria per prendere qualche pezzo di cancelleria per sua figlia; dato il continuo disegnare, specialmente durante le ore notturne, Giorgia aveva finito per rendere microscopici i colori a matita, per cui lei glieli aveva ricomprati e sistemati per bene in modo tale che Alejandro non potesse arrivare a prenderli.

Si, anche lui si credeva un artista.

-" Va bene tesoro. Appena finirà di mangiare la mando da te "-

Ariana si diresse verso il piano di sopra, più precisamente in camera sua e di sua sorella per poter sistemare tutti quei vestiti che sua madre le aveva lavato dopo che per tanto tempo erano rimasti nella valigia. Stare in tour e gestirsi con la lavatrice non era molto semplice, la ragazza doveva quasi sempre sfruttare quelle degli hotel e spesso e volentieri non poteva nemmeno farlo dato che, teoricamente, quelle sono riservate al personale, per cui finiva per spedire i vestiti a casa dalla madre che glieli lavava tutti e dopo qualche settimana glieli rimandava puliti; era un lavoraccio considerando che gran parte delle volte si trovava dall'altra parte del mondo.

La ragazza aprì quelle ante dell'armadio che sua sorella aveva lasciato libere per la sua roba e cominciò a poco a poco a sistemare il tutto cercando il più possibile di mantenere l'ordine; Giorgia odiava letteralmente il disordine e non sopportava quando qualcosa non fosse al suo posto, sistemata tutto in maniera estremamente minuziosa, era una fissata praticamente, e la clausola affinché Ariana potesse tenere li la sua roba era quella che mantenesse l'ordine e la precisione più totali.

La bionda infatti era solita sistemare i propri capi, le proprie scarpe ed i propri trucchi in ordine cromatico partendo sempre dalle tonalità più scure fini ad arrivare alle più chiare; era un lavoraccio ogni volta che poi sistemava o tirava fuori dei vestiti, ma le piaceva così.

-" Tu e le tue fissazioni del cavolo..."- imprecò Ariana. Lei al contrario era molto disordinata e tantissime volte sua sorella si era ritrovata a dover far ordine anche nei sui cassetti. Non vi dico poi, quante volte in tour, si era ritrovata a sentirla urlare per il tutto il bus mentre le diceva di mettere in ordine.

Scared of Happy 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora