Solo pura e semplice ansia

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~ dedicata a noi studenti ~
storia di un attacco d'ansia


Apro gli occhi.
Li richiudo e li riapro ancora una volta.
No, non cambia niente: sono avvolta dall'oscurità più totale.
Comincio a muovermi alla cieca, presa dal panico. Non vedo vie d'uscita.
Comincio a correre.
Non so dove sto andando, so solo che non voglio fermarmi, non posso.
Persa nel nulla.
Il silenzio è la cosa peggiore. È come la nebbia fitta di una fredda mattina d'autunno, mi entra nelle ossa, mi rimbomba nella testa.
Mi sembra di girare in tondo.
Non ce la faccio più.
Mi lascio scivolare lentamente a terra.
Copro le orecchie con le mani, ma l'insopportabile silenzio continua.
A poco a poco mi rendo conto di non sentire proprio nulla, nemmeno il mio respiro...
Il dubbio mi raggela per un momento:
"Ma sto respirando?"
Comincio a immettere più aria che posso nei polmoni, istericamente. La gola comincia a bruciarmi, l'ossigeno si trasforma in fuoco. È come se mi trovassi in un'enorme fornace rovente.
Mi corico a pancia in su sul pavimento freddo, gli occhi persi in tutto quel nero, il petto scosso da brevi rapidi respiri, le orecchie che fischiano per il troppo silenzio.
"Non riuscirò mai a scappare da qui..."
D'un tratto comincio a sentire dei suoni, lontani e poi sempre più vicini, sempre più intensi. Sono voci.
Qualche spiraglio di luce squarcia il mio campo visivo.
Una sensazione strana, come se tutta la mia realtà fosse stata risucchiata e poi risputata fuori.
Mi ritrovo a scuola, in classe, seduta al mio posto.
Ho il fiatone.
La mia compagna di banco alza gli occhi dal quaderno. Mi chiede se va tutto bene.
"Sì, tranquilla, è solo ansia."

_perifrasi_

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