Dialogo di una conchiglia e di un bambino

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storia di due interlocutori improbabili

Una conchiglia,
gettata nell'oceano per gioco,
che è andata a fondo velocemente e senza possibilità di fermarsi.
Adagiata sul fondale,
nascosta tra la sabbia,
ha poi assistito ai misteri degli abissi più ignoti.
Impigliata un giorno, per caso, nella rete di un peschereccio,
viene riportata in superficie.
Vorrebbe raccontare ciò che ha visto,
quel mondo nuovo e prima inesplorato,
ma non può proferire parola,
non è nella sua natura.
Dopotutto, è solo una conchiglia,
rinchiusa in questa prigione di limiti apparentemente inespugnabile.
Eppure lei un modo lo ha trovato,
per rompere le sbarre,
per scappare.
Sulla nave c'è un bambino,
riavvolge la rete lentamente e con cura.
La nota subito,
la prende e se la rigira tra le mani, pensieroso.
Poi un fulmine dietro le palpebre e un'idea,
assurda e insensata.
Si porta la conchiglia all'orecchio,
con un unico e fluido gesto del braccio.
Ora ne sente la voce,
gli parla attraverso il brusio delle onde,
rumore che lei ha imparato a riconoscere e imitare dopo tanti anni in mare.
E inizia così,
il dialogo tra un bambino e una conchiglia,
perché a volte basta solo la persona giusta,
che si metta ad ascoltare.

_perifrasi_

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10 ⏰

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