~✫𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑡𝑟𝑒✫~

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✫~𝑃.𝑜.𝑣 𝐺𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑖𝑎~✫
Era molto tardi, io e mio padre tornammo a casa molto stanchi, lui però sembrava infastidito.
«vater, tutto ok?» gli chiesi prima che entrasse nella sua camera.
«Ich? Ja, Deutschland» face uno dei suoi soliti sorrisi, non sembrava affatto tutto ok.
Lui camminò per la sua camera, chiuse la porta sbattendola, giuro, più forte e si rompeva il muro.
Io decisi di dirigermi verso la mia camera, entrai e mi sedetti sul letto.
Rimasi un po' ad osservare delle foto di Italia, io e Giappone.
Spero che Italia si riprenda presto, è tutta colpa mia, gli ho detto io di salire sull'albero..
"Riprenditi presto Italien.."

✫~𝑃.𝑜.𝑣 𝑇𝑒𝑟𝑧𝑜 𝑅𝑒𝑖𝑐ℎ~✫
Sbatto la porta dietro di me, ero infuriato.
Quel sovietico sta troppo attaccato a Fasci, non ce la faccio a vederli assime.
Per di più Ussr si era offerto di accompagnarlo a casa, ho fatto finta di dormire solo per vedere cosa avrebbe potuto combinare quel bastardo.

Ero seduto sulla mia poltrona con i piedi sulla scrivania, cercai di distrarmi leggendo un giornale ed ecco che arrivarono tutti quei pensieri di Ussr che metteva quelle sue manaccie su Fasci, non lo sopportavo.
Però io e Fasci non eravamo nella migliore delle situazione, avevamo litigato alla fine della guerra e io mi ero sparato, finendo in un lunghissimo coma che non mi ha permesso di sistemare la situazione.
Per di più, quando Fasci si era presentato in ospedale, non aveva una bella cera, sembrava stanco, aveva delle grandi occhiaie sotto gli occhi ed era pallido, i colori del suo tricolore erano sbiaditi.

Cosa gli avranno fatto...se venissi mai a sapere che gli hanno fatto del male non me lo sarei mai perdonato.
Volevo almeno abbracciarlo un'altra volta, stringerlo a me e rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene come in tempo di guerra.

✫~ 𝑃.𝑜.𝑣 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎 𝐹𝑎𝑠𝑐𝑖𝑠𝑡𝑎~✫
Era notte fonda ormai.
Ussr dormiva accanto a me, mi teneva un fianco con la mano, non mi dispiaceva.
All'improvviso sentii un voltastomaco, avevo la nausea e mi girava la testa.

Mi alzai, senza svegliare Ussr, andai al bagno, chiusi la porta e mi legai i capelli.
Rimasi piegato a tossire, cercando di vomitare, non ci riuscii, decisi quindi di fare prima e infilarmi le dita in gola.
Aveva funzionato. Mi sentivo meglio, decisamente meglio, respirai affannosamente poi scaricai e mi lavai la faccia, presi un'asciugamano per asciugarmi il viso.
Mi voltai verso lo specchio, mi guardai.
Che schifo.
«Stai proprio una merda..» dissi a me stesso.
Tiro un sospiro, sento gli occhi farsi lucidi.
«Perchè non puoi essere normale cazzo..» stringo i denti, strizzai gli occhi, "non piangere, non piangere".

Mia madre aveva ragione.
Ero e sono il suo più grande fallimento, l'unica cosa per cui posso odiarla, è avermi messo al mondo.

Ad interrompere i miei pensieri, c'era Ussr sull'uscio della porta.
«Vuoi parlarne?» chiese serio.
«No.» dissi secco, ma con voce appena udibile, quasi un bisbiglio.
Mi accarezzò la guancia, era dolce con me, fin troppo dolce, come lo erano Impero e Reich. Lo abbracciai forte.
«Non è solo per Italia, vero?» ricambiò l'abbraccio.
Non risposi, non riuscivo a parlare non ce la facevo. Faceva male.

✫~𝑃.𝑜.𝑣 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎~✫
{La mattina dopo}
Mi svegliai in una camera d'ospedale, erano all'incirca le 9 di mattina.
Mi faceva male un sacco la testa, entrò una dottoressa nella stanza.
«Buingiorno» disse sorridendo.
«buongiorno» venne vicino a me, per mettere a posto delle cose sul mobile vicino a me.

La guardai, nella tasca del camice aveva delle pillole simili a quelle di mio padre.
Lei mi notò con la mia aria confusa e dubbiosa.
«Le ho confiscate ad un paziente» disse, controllando le bende che avevo in testa.
«Come mai?» ero molto più confuso di prima.
«Queste non fanno affatto bene, gli effetti collaterali sono simili a quelli delle droghe» sospirò.
Simili a quelli delle droghe..?
Papá le prendeva però.
E stava bene quando le prendeva...
«Che succede se ne prendi troppe?» chiesi avevo bisogno di sapere.
«Come mai questa domanda?» mi guardò
«Sono curioso» scossi le spalle.
«Come con le droghe e qualsiasi altri medicinale, overdose.»
Mi feci un po' cupo.
Non voglio che papà le prenda ancora.
Mi si fecero gli occhi lucidi, volevo piangere, non sopportavo l'idea che papà si facesse del male in questo modo.
Diceva di prendere quelle "medicine" quando gli girava la testa, poi prendeva anche gli antidolorifici e non sapevo cosa facessero combinate quei due tipi di pillole.

Mi voltai su un lato, mi avevano appena finito di cambiare le bende, volevo solo riflettere.
Mi manca papà, sono solo da un giorno qui e non voglio più restarci, sono tutti gentili ovvio, ma io non voglio lasciare mio padre a casa da solo.
Ed ecco che sento di nuovo la porta della camera aprirsi, mi voltai, convinto fosse un'infermiere salutai con la mia massima educazione.
Invece, erano Giappone e Germania che mi abbracciarono forte, con loro c'era anche I.Giapponese.
«Ragazzi così non respiro» dissi soffocante.
«SCUSA NON VOLEVO TvT» esclamò Giappone.
«Ciao Italia come ti senti?» chiese Impero.
«Bene grazie» lei mi sorrise.
Qualche volta mi ricordava una delle mie zie, Salò e Regno delle due Sicilie, le adoravo, aveva la loro stessa dolcezza e anche carattere.

~✫𝐹𝑙𝑎𝑠ℎ𝑏𝑎𝑐𝑘 𝑛1✫~
Ero in salotto, avevo all'incirca 5 anni, mio padre era in guerra, io guardavo fuori dalla finestra per scorgere il suo possibile arrivo.
Entra mia zia Salò.
«Italia? Che fai?»
«Aspetto papà»
Lei mi sorrise, mi prese in braccio e mi fece fare una giravolta.
«Sono sicura tornerà presto» mi diede un bacio sulla fronte, e mi abbraccio forte.
~✫𝐹𝑙𝑎𝑠ℎ𝑏𝑎𝑐𝑘 𝑛2✫~
Ero in giardino, sull'altalena costruita da mio nonno per i miei zii e per mio padre.
Scesi in modo molto brusco e caddi sbucciandomi un ginocchio, accorse subito mia zia, Regno delle sue Sicilie, la più grande delle sorelle di mio padre, mi prese in braccio e mi medicò dandomi un bacio sul cerotto.
«Tutto ok?» chiese dolcemente.
«Si grazie zia^^» L'abbracciai e lei mi strizzò a se sorridendo.
~✫𝐹𝑖𝑛𝑒 𝐹𝑙𝑎𝑠ℎ𝑏𝑎𝑐𝑘✫~

«Italien?» Germania mi scosse un attimo.
«Si scusa, ero nel mondo dei sogni. Hehe» mi giustificai.
Tirò un sospiro, poi arrossì e mi abbracciò di nuovo, ma più dolcemente.
Arrossii anche io, ricambiai l'abbraccio e sorrisi.

~✫𝑃.𝑜.𝑣 𝐼𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜 𝐺𝑖𝑎𝑝𝑝𝑜𝑛𝑒𝑠𝑒✫~
«Te lo avevo detto mamma» Mi sussurrò Giappone.
«Sei uguale a me» Ammisi rassegnata.
Le accarezzai la testa.
«Smettetela di fare i piccioncini daii!» esclamò lanciandosi tra i due.
Ridacchiai.
Mi ricordano me e gli altri membri dell'asse, prima che potesse succedere il conflitto mondiale.
Spero davvero che tutto torni come prima.
O almeno, sapere se Fasci sta bene, così da poterlo aiutare..

✫~Angolo Autore~✫
Eh beh, eh beh.
Eccomi qui, con questo capitolo, Io fresco di verifica, un mese ancora pieno, un cartellone ancora non iniziato da consegnare questa domenica. Comunque Italia maestro nelle cadute.

Slayyyy.
Spero vi piaccia cmq.
Ciaooo❤️❤️

-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

"𝐴𝑓𝑡𝑒𝑟 𝑇ℎ𝑒 𝑊𝑎𝑟---𝐷𝑜𝑝𝑜 𝐿𝑎 𝐺𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎" [Countryhumans] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora