☘︎~𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑜𝑡𝑡𝑜~☘︎

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~☘︎𝑃.𝑜.𝑣 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎 ☘︎~
Erano passate settimane, avevo deciso di passare la maggior parte del tempo con papá, Giappone sicuramente era ancora arrabbiata e decisi di non peggiorare la situazione per un po' ;non sentivo più nemmeno Germania, avevo paura che mi avrebbe urlato per aver fatto male a Giappone e avrebbe avuto ragione per farlo.

«Vogliamo andare?» mi tirò per la manica.
«Papà sei sicuro? Cioè, che succede se hai un attacco di panico? ne stai avendo parecchio ultimamente»non sapevo se fosse una buona idea.
«Si non preoccuparti, è da tanto che organizzi quest'uscita, starò bene promesso»
«Va bene, andiamo» gli sorrisi.

Stavamo camminando per il parco, ne era passato di tempo da quando papà era venuto qui, si fermava per vedere qualsiasi cosa, incuriosito.
Camminavamo a braccetto, lo aveva sempre fatto quando camminava con le mie zie, mi trascinò verso il laghetto, era sempre stato il suo posto preferito, mi ci portava sempre quando ero piccolo, ci fermammo lì per un po'.

Guardò verso il l'acqua e ridacchiò.
«Che c'è?» lo guardai.
«Niente niente, Solo...una volta tuo zio cadde in questo laghetto» rise.
«pfft-quale dei tanti?» domandai.
«R. di Sardegna» Ridemmo entrambi.

{Orette dopo}

Avevamo ripreso a camminare, ero corso dentro ad una gelateria, era da anni che non mangiavo del gelato.
«Tu lo vuoi pa'?»
«No no, non preoccuparti.»
Lo presi al cioccolato e all'amarena, trascinai papà fuori dalla gelateria, cercando qualcosa da poter fare assieme.

~☘︎𝑃.𝑜.𝑣 𝐼𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜 𝐺𝑖𝑎𝑝𝑝𝑜𝑛𝑒𝑠𝑒☘︎~
«USSR REICH MI STATE ASCOLTANDO?»
«Si si Impero, é la 13 volta che lo ripeti»
«Allora tutto chiaro? Passiamo una giornata intera con Fasci, sperando ci dica qualcosa, o che almeno noi scopriamo qualcosa. Uno di voi due però deve andare a prendere Fasci, chi va?» dico convinta.
«Io!» rispondono tutti e due.
«ma-»
Ed eccoli lí ad azzuffarsi di nuovo. "Ma quando la smetteranno di fare i bambini?" penso.
«Decido io. Andrà Reich» mi misi una mano in faccia, rassegnata.
«SI!» dessi facendo un dito medio ad Ussr.
«Io e Fasci abbiamo passato un guaio con voi due..»

~☘︎𝑃.𝑜.𝑣 𝑈𝑘☘︎~
Io e mia moglie, Francia, stavamo facendo una passeggiata per la città, uscivamo spesso a fare questo tipo di passeggiate adesso che i nostri figli non vivevano più con noi.

All'improvviso qualcuno si scontrò contro di lei, probabilmente un bambino, si girò per vedere cosí faci anche io.
Era Italia con suo padre.
«Mi scusi tanto non-» disse Italia ma si bloccò appena ci vide, Fasci invece non ci guardava, teneva lo sguardo per terra.
«Ah siete solo voi..» italia aveva gli occhi rossi per la rabbia.
«Ita, andiamo» Fasci lo prese per il polso e lo tirò con se.
Lanciò uno sguardo assassino si a me che a Francia.

«Che strano che era Fasci» mi guardò.
«Yeah, sembrava non gradire per niente la nostra presenza»
«Mon cherry pensi che abbiamo fatto male a mandarlo in quel posto?»
«I dont know dear» ricordavo bene quando presi quella decisione.

{𝐹𝑙𝑎𝑠ℎ𝑏𝑎𝑐𝑘 }
Arrivammo all'ospedale dove Fasci era stato ricoverato dopo che Francia gli aveva sparato un colpo nel petto.
Eravamo vicini alla stanza di Fasci, c'era anche Ussr con Italia ancora piccolo.

«Perchè l'hai portato qui, dovevi lasciarlo morire.» sbraitò Francia.
«Non potevo. Non hai visto come piangeva il moccioso?» puntò Italia che si stava svegliando da un sonnellino.
«Non me ne frega del ragazzino, hai portato qui una delle potenze dell'asse che-»
La interruppi.
«Darling per favore non adesso» mi guardò quasi a chiedere scusa.
Italia si avvicinò ad un infermiera «Posso vedere il mio papà?» cominciò a piangere.
«Certo caro» e corse subito dentro, noi lo seguimmo.

Fasci era seduto sul lettino stranamente non aveva bendo solo sul torace ma anche sulle braccia e qualche cerotto sul viso, tremava, sembrava avesse visto un fantasma.
«Papà...»
«I-italia?..d-dov'é Reich? Impero? ti avevo lasciato a loro, perché sei con...gli alleati?» si strinse un braccio, graffiandosi, parlava da solo, sussurrava cose che non capivamo.
«P-papà?...» si arrampicò su una sedia e lo abbracciò.

Mi venne un'idea, parlai con uno dei dottori che disse che lo avrebbero portato in un'ospedale psichiatrico, fui io a firmare i documenti per trasferirlo.

Appena usciti Italia mi guardò agitato, rimase in silenzio per alcuni minuti.
«Ragazzino? Tutto bene?» Ussr gli mise una mano su una spalla, lui estrasse dalla tasca un coltellino, mi corse addosso.
«BASTARDO» urlò a pieni polmoni.
Ussr però lo trattenne, prendendosi una coltellata al braccio.

{𝐹𝑖𝑛𝑒 𝐹𝑙𝑎𝑠ℎ𝑏𝑎𝑐𝑘}

~☘︎𝑃.𝑜.𝑣 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎 𝐹𝑎𝑠𝑐𝑖𝑠𝑡𝑎☘︎~
Italia stringeva i pugni, stringeva la mandibola.
«Vuoi tornare a casa?» lo guardai.
«No, non voglio rovinare questa uscita con te»
«Possiamo andare a casa e passare un po' di tempo in giardino»

{A casa}

Stavo aspettando Italia in giardino, mi sedetti sull'altalena di mio padre, mia zia, Antica Grecia, non voleva venisse costruita, per via del mito dietro di essa.
Il mito di Erigone, mito in cui tutte le vergini di Atene, per ricorrenza si impiccavano, cosí furono costruite le altalene per rievocare il dondolio dell'impiccagione.
Forse era per quello che mi piaceva così tanto passarci le ore.
Presi un libro dalla cesta che avevo preso, iniziai a leggere.

Dopo poco arrivò Italia, si sedette vicino a me per terra, si appoggiò con la testa alla gamba
gli accarezzai i capelli e sorrisi.
«Comunque mi ha chiamato germania» mi guarda.
«oh? Che ha detto?»
«Vuole uscire più tardi, posso?»
«Ovvio che puoi»
Ridacchiò e mi abbracciò.

{Angolo Autore}
Signori oggi adotto Fasci =}. Come mai? pk ho deciso di si!

Fasci: ma come?

Ho i documenti

Fasci: Ma ho un padre

Sono tua mamma allora

Fasci: Ma io una mamma ce l'ho, e poi tu sei maschio ceh non ho capito come-

Cuore, vita mia, cucciolo mio, tuo padre è fregno, tua mamma fa schifo, ti voglio bene, ti ho adottato, zitto, accetta il mio affetto.

Fasci: ma-

SPQR: Devo pigliarlo come un complimento?

Si cuore.

Mi é anche passata la febbre.

Spero vi sia piaciuto ciaoooo. ❤️❤️❤️

-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

"𝐴𝑓𝑡𝑒𝑟 𝑇ℎ𝑒 𝑊𝑎𝑟---𝐷𝑜𝑝𝑜 𝐿𝑎 𝐺𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎" [Countryhumans] Où les histoires vivent. Découvrez maintenant