Prologo

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~And now I need to know, is this real love?
Or is it just madness keeping us afloat?~
-Madness, Muse

Ginny Weasley sollevò i pugni e tornò in posa di guardia.
-Ancora- sbottò. -Devi distendere meglio la gamba quando porti il calcio.-
Scossi la testa e indietreggiai di un passo. -Zia, ci alleniamo da ore. Se solo potessi…-
Riposare.
Non feci in tempo a finire la frase.
Il tacco dello stivale di zia Ginny mi affondò nello stomaco e il colpo mi svuotò i polmoni dal fiato.
Mi ripiegai in avanti e caddi in ginocchio sul parquet, tossendo e stringendomi il busto con le braccia.
Il dolore mi incendiava il petto.
Per aver superato i trentacinque anni, Ginny Weasley colpiva ancora duro.
Lo avevo sperimentato sulla mia pelle per tutta l’estate e, anche quel giorno di fine agosto, quando il mio addestramento sarebbe dovuto finire, mi trovavo con le braccia piene di lividi e una probabile costola incrinata.
-Mamma, è troppo debole.-
La voce di mio fratello Hugo mi ridiede lucidità e mi fece sollevare la fronte da terra.
A qualche metro da me c'erano i miei genitori, Hermione e Ron Weasley, i salvatori del mondo magico, in piedi in un angolo della palestra che Ginny e Harry Potter avevano allestito a casa loro.
Avevano un’espressione preoccupata e triste. Mi guardavano con pietà.
Io, Rose Weasley, la loro figlia maggiore messa al tappeto per l’ennesima volta, che non riusciva a incassare un calcio senza cadere o tirare un pugno senza farsi male.
A Hugo invece non facevo pena, affatto. Aveva un ghigno compiaciuto e gli occhi scuri scintillanti di divertimento.
Lui era diverso. Aveva solo quindici anni, ma era il guerriero prediletto. Alle riunioni delle famiglie purosangue, in cui venivano mostrate le capacità dei figli nel combattimento, Hugo aveva sconfitto chiunque gli si era parato davanti apparentemente senza sforzo. Portava in gloria il nome dei Weasley, grazie a lui la nostra famiglia era tra i più prestigiosi cacciatori di vampiri di Londra.
Grazie a lui, certo, non grazie a me.
No. Io ero la pecora nera. Troppo gracile, troppo bassa, troppo debole, troppo ingenua.
Mio fratello aveva convinto i nostri genitori a non presentarmi in società senza essere stata prima sufficientemente addestrata. Ma quando sarebbe stato sufficiente? Quando sarei stata pronta per uccidere il mio primo vampiro?
-Lasciatela riposare.- Hugo finse un’espressione preoccupata. -Guardatela, poverina, sta per vomitare.-
Strinsi le mani a pugno fino a conficcarmi le unghie nei palmi e mi alzai a fatica dal pavimento. Barcollai sulle gambe stanche e tremanti, ma non mi lasciai cadere.
Era la mia ultima lezione prima di tornare a Hogwarts il primo di Settembre. Dovevo dimostrare ai miei genitori che ero pronta per adempiere al ruolo che la nostra famiglia si tramandava dal generazioni.
Non solo per orgoglio o per principio ma perché, come zio Harry e zia Ginny mi avevano ricordato per tutta l’estate, nella Foresta Proibita si era radunato il più numeroso e pericoloso clan di vampiri d’Inghilterra.
E loro potevano sentirmi. Potevano percepire il profumo del mio sangue. Potevano indovinare cos’ero con una sola occhiata o con un solo alito di vento a trasportare il mio odore nell’aria.
Avevo garantito alla mia famiglia che non mi sarei avvicinata alla Foresta Proibita neanche per tutti i galeoni del mondo, ma questo non era bastato a farmi risparmiare l’addestramento.
No, io ero una Weasley. Era la mia eredità, la mia maledizione, e in qualche modo dovevo diventare capace di affrontarla.
Fronteggiai zia Ginny e sollevai i pugni davanti al viso, prendendo a girarle attorno.
Lei abbozzò un sorriso e portò una mano alla giarrettiera legata sulla coscia, sopra i pantaloni di pelle che le fasciavano le gambe sode e forti.
Tirò fuori un piccolo stiletto di legno, grande quanto una lima per le unghie, e me lo lanciò.
Lo afferrai al volo. Non ero forte ma avevo ottimi riflessi, utili nel Quidditch.
-Impugnalo bene- mi ricordò Ginny, riprendendo a girarmi attorno. -E ora prova a prendermi. Mira al cuore, mi raccomando.-
Strinsi lo stiletto nella mano sudata e presi un profondo respiro.
Sentivo addosso gli occhi di Hugo e dei miei genitori, ma non mi voltai.
Dovevo vincere quello scontro a tutti i costi.
Sarei diventata forte quanto una cacciatrice doveva essere.
Forte più di un vampiro.


-Angolo Autore
Buonsalve! Spero che qualcuno si ricordi ancora di me, sono tornataaa.
No okay, in realtà ho finito il mio romanzo (per il quale avevo abbandonato wattpad per dedicarci tempo e anima, cit. ai ringraziamenti di Marked) e ora sto aspettando che una casa editrice lo accetti (si spera)
Nel frattempo della logorante attesa ho pensato di tornare con una nuova scorose, che ho tenuto nel cassetto per tanto tempo ma che morivo dalla voglia di creare dopo Marked.
E sì, mi era mancato wattpad e i familiari lettori che scleravano per le mie storie con me... perciò eccomi di nuovo qua! ( torna sempre dove si è stati bene lol)
Spero che questa nuova storia vi piaccia e vi incuriosisca! (sempre se qualcuno la leggerà mai haha)
A presto, con il primo capitolo.
-Andre

Non ho paura di teWhere stories live. Discover now