-Bene!- Antares tirò fuori un foglio di pergamena dalla giacca dello smoking e lo distese, chinandoci il capo e sistemando meglio sul naso gli occhiali.
-Voi dovreste essere...-
Indicò con la bacchetta Aline e Damien, che sussultarono come se li avesse sfiorati qualche magia.
Ora che potevo guardarla meglio, notai che Aline era molto simile a Damien. Aveva zigomi affilati e mento pronunciato. I capelli erano una cascata di un biondo più scuro, cenere.
Dev'essere sua sorella.
Mi trovai, tra me e me, a sperarlo.
-Aline e Damien Lambèrt, della scuola di Beauxbatons. Il Ministero vi ringrazia per la vostra partecipazione.-
Aline annuì decisa, mentre Damien distoglieva lo sguardo da quello di Antares.
Non sembrava troppo entusiasta di trovarsi lì.
-E voi...-
Antares si voltò e indicò due ragazzi vestiti con pesanti pellicce nere. I visi squadrati che spuntavano dai giacconi erano identici. Stesso taglio degli occhi, della mascella pronunciata, del naso largo e delle labbra sottili e strette in una linea dura.
-Nikolaj e Teodor Alekseev, i gemelli Alekseev della scuola di Durmstrang, nonché figli del Ministro della Magia bulgaro Ivàn Alekseev. Per il Ministero inglese è un onore avervi con noi.-
Uno dei due gemelli, non sapevo se Nikolaj o Teodor, incrociò le braccia robuste sul giaccone imbottito di pelliccia e spostò gli affilati e scuri occhi su Antares.
-Lo sappiamo- disse, con un accento duro e spigoloso.
Antares si schiarì la gola e passò oltre, per poi indicare con la bacchetta un ragazzo dalla divisa viola.
Aveva scompigliati capelli rossi, come se avesse appena tirato fuori la testa dalla centrifuga di una lavatrice, e pelle ambrata come miele di castagne.
Stava appollaiato sullo sgabello con le lunghe gambe distese davanti a sé, nelle quali Antares rischiò di inciampare quando lo indicò.
-Thiago Velasquez, della scuola brasiliana di Castelobruxo. Sei...- Antares aggrottò le sopracciglia squadrando il foglio. -...sei l'unico cacciatore di vampiri della tua scuola.-
Un mormorio si levò tra gli studenti.
Sentii Edward Nott bisbigliare ad Albus che era una stranezza, perché ogni scuola aveva almeno una decina di cacciatori ed erano stati inviati i due migliori di ciascuna.
Lily si piegò verso di me -Carino, vero?-
Thiago, come sentendola da un paio di metri di distanza, si voltò verso di lei e le fece un'occhiolino mentre schiudeva le labbra in un sorriso, mettendo in mostra denti bianchi e lucidi come quelli di uno squalo.
Un brivido mi scosse le spalle ma Lily non ebbe la stessa reazione, anzi, arrossì e gli sorrise.
Solo io avevo trovato inquietante il suo sorriso?
-Claro- rispose il ragazzo, con una voce calda quanto la sua pelle. -Sono l'unico a Castelobruxo, infatti non mi volevano mandare qui.-
Aveva un tono corposo e vibrante, rassicurante, e cancellò subito dalla mia mente il brivido che mi aveva scossa.
Antares lo squadrò da sopra il foglio.
-Interessante. Perché sei qui?-
Thiago infilò le mani nelle tasche dei pantaloni viola e incrociò le lunghe gambe davanti a sé.
-Voglio stare tra i miei simili. L'unico posto in cui posso farlo è questo.-
Mi trattenni dallo sbuffare. Non condividevo affatto il suo desiderio di appartenere a un gruppo di cacciatori.
Anche Antares non parve particolarmente colpito dal suo patriottismo. Annuì distrattamente e passò a indicare due ragazze asiatiche avvolte da lunghe tuniche bianco perla. Una doveva avere al massimo undici anni e pendozolava i piedi dallo sgabello.
-Voi siete...-
Loro si alzarono di scatto e si portarono una mano al petto, per poi piegarsi davanti ad Antares in un inchino sincronizzato.
-Sakura Osaki e mia sorella Yuki- disse la più grande. I lisci capelli neri sfiorarono il parquet quando si chinò. -Siamo le cacciatrici della scuola di Mahoukotoro.-
Antares squadrò la piccola Yuki quando si rialzò.
-Non sei un po' piccola per essere qui?-
Le guance paffute di Yuki si tinsero di rosa e sgranò gli occhi neri a mandorla.
-Io... io...-
-Hai undici anni, vero?- chiesi, interrompendo Antares prima che riprendesse parola.
Yuki si voltò verso di me, così come tutte le persone della stanza, ma io tenni lo sguardo puntato su di lei e la guardai annuire.
-Frank Paciock ha dodici anni- continuai, guardando Antares. -Eppure a lui non hai detto nulla.-
Antares mi guardò di traverso. -Lei è una ragazza.-
Inarcai un sopracciglio. -Quindi il Ministero è sessista?-
Antares divenne paonozzo e Thiago, il brasiliano, scoppiò a ridere.
-Weasley!- sbottò la McGranitt, in piedi vicino al pensatoio. Mi guardò di sbilenco con gli occhi infossati dalle rughe.
Non ebbe bisogno di dirlo ad alta voce, dalla sua espressione intuii benissimo che minacciava di togliere punti alla mia casa.
Strinsi le labbra e incrociai le braccia al petto.
-Signore- disse Sakura, poggiando una mano sulla spalla della sorellina. -Le assicuro che Yuki, nonostante la sua età, è una cacciatrice promettente. Può tenera testa a chiunque dei vostri.-
Rimarcò l'ultima parola e strinse gli occhi neri, squadrando Antares.
-Lo vedremo- tagliò corto lui.
Si voltò verso un ragazzo e una ragazza dall'uniforme blu, rossa e bianca a strisce.
-Infine, voi siete...-
La ragazza spostò i lisci e lunghi capelli neri su una spalla e schioccò le labbra verniciate di rossetto.
Sollevò il mento e gli occhi castano dorati scrutarono i ragazzi della stanza.
-Io sono Freya Goldstein, figlia del Ministro della Magia americano, Charles Goldstein. Avrà di certo avuto contatti con mio padre... be' forse non proprio lei. Che posizione occupa di preciso nel vostro Ministero?-
Antares mise via la pergamena e la sua espressione s'inacidì.
-Sono a capo della sezione Controllo delle Creature Magiche, signorina Goldstein.-
-Mai sentito- disse lei, scrollando le spalle minute. -In America i problemi di questo genere non hanno bisogno di sezioni speciali.-
Il ragazzo accanto a lei si schiarì la gola e le scoccò un'espressione seccata.
Passò una mano tra i lunghi e lucidi capelli neri.
-Io sono Luke Lanchaster, figlio del Duca di Lanchaster e cugino del ministro di...-
Cercai di soffocare uno sbadiglio, ma gli occhi chiari di Luke mi fulminato ugualmente.
-Giusto, giusto- tagliò corto Antares. -Bene, ora che abbiamo finito le presentazioni passeremo al vostro programma di addestramento.-
Un brivido mi corse lungo la schiena.
Sarei dovuta tornare a subire le massacranti sessioni di allenamento, ed essere umiliata giornalmente? Qualcosa mi diceva, però, che il Ministero ci sarebbe andato molto piu pesante di zia Ginny.
Antares continuò. -Verranno degli addestratori, che testeranno le vostre abilità uno ad uno. Una volta chiarito il vostro livello di preparazione, verrete addestrati in vari livelli in quella che la vostra preside chiama Stanza Delle Necessità.-
Aggrottai le sopracciglia. -E non verremo valutati dagli addestratori nella Stanza Delle Necessità?-
Antares mi scoccò un'occhiataccia, forse per aver preso parola senza il suo permesso.
-No, signorina Weasley, verrete valutati domani all'aperto nel vostro campo da Quidditch. Sarebbe un peccato non approfittare di una giornata così calda di settembre.-
Oh merda.
Voleva dire che tutta la scuola avrebbe assistito... era fatta, sarei diventata lo zimbello di tutta Hogwarts.
Strinsi le mani a pugno sulla gonna della divisa e abbassai lo sguardo.
Il segno rosso che mi copriva il palmo, laddove Scorpius mi aveva toccata, spiccava sulla carnagione pallida. Avrei dovuto coprirlo con una benda.
Valutai vari scenari, in cui avrei potuto forse rompermi una gamba per saltare la prova... no, Madama Chips me l'avrebbe aggiustata in un lampo.
Lily mi piazzò davanti un rotolo di pergamena, e sbattei le palpebre prendendolo confusa.
-Cos'è?- chiesi.
Antares mi si fermò davanti. -Come ho appena spiegato, signorina Weasley, questi sono gli orari delle vostre lezioni di addestramento. Sarete tenuti a rispettarli, salvo gravi impedimenti fisici.-
Balzai in piedi dalla sedia. -Ma mercoledì e venerdì ci sono gli allenamenti di Quidditch!-
-Weasley!- la McGranitt mi fulminò dall'altra parte della stanza. -Siediti!-
Antares si abbassò verso di me e mi guardò severo.
-E per lei giocare con le pluffe e i bolidi è più importante del proteggere il castello dalla minaccia dei vampiri?-
Sarebbe compito del Ministero.
Strinsi le labbra e mi trattenni dal dirlo. La McGranitt avrebbe di sicuro tolto punti alla mia casa.
Guardai Antares di sbilenco e tornai a sedermi.
Appallottolai il foglio che mi aveva dato e lo infilai nella divisa con un sospiro.
Avevo la certezza che quell'anno sarebbe stato molto duro.

-Angolo Autore
Scusate per la lunga assenza, blocco dello scrittore. Ma giuro che non lascerò morire la storia senza finirla, ho in mentre grandi grandi cose ancora!
A presto!

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⏰ Last updated: Apr 02, 2023 ⏰

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