Scorpius's pov

Mi alzai dalla tavolata dei Serpeverde controvoglia, insieme ad Albus ed Edward Nott.
Appena quel damerino del Ministero aveva chiamato il mio nome, tutti gli occhi mi si erano appiccicati addosso e ora mi formicolava la nuca dal fastidio.
Perché diamine dovevano guardarmi come se fossi un accidenti di cane a tre teste? Non ero l'unico a essere stato chiamato.
Albus, accanto a me, abbozzò un sorriso e mi studiò con gli occhi verde chiaro.
-Togliti dalla faccia quell'espressione da killer, attiri ancora di più l'attenzione.-
Aveva ragione. Sospirai e mi sforzai di distendere le sopracciglia aggrottate.
-Quel damerino non poteva aspettare la fine del banchetto per prenderci da parte?-
-No- rispose Edward Nott, attardandosi per raggiungerci alla fine della fila.
Spostò i capelli scuri da un lato e fece un'occhiolino alla bionda poco più avanti a noi, che lo guardava con un sorrisetto.
Doveva essere una Weasley, se non ricordavo male.
-Il Ministero farà arrivare gli studenti delle altre scuole tra poco, doveva avvisarci prima- continuò Nott.
Lo guardai come se fosse una fastidiosa zanzara. Non mi era mai andato a genio né lui né quel suo fascino costruito che continuava a ostentare.
-E perché dovresti saperlo tu?- chiesi, senza nascondere la punta di acidità nella mia voce.
Perché Edward Nott continuava a ronzarmi attorno? Non ero stato abbastanza ostile? Forse pensava che, siccome eravamo nella squadra di Quidditch di Serpeverde insieme, c'era scritto da qualche parte che dovevamo essere amici?
Nott abbassò gli occhi scuri su di me e sogghignò.
-Io so parecchie cose, Malfoy. Se socializzassi un po' invece di spassartela con le ragazze per poi scaricarle facendoti odiare, magari le sapresti anche tu.-
Avevo la battuta pronta, avrei potuto rinfacciargli di fare più conquiste di lui, ma rimasi in silenzio e tornai a guardare avanti.
Non m'importava di niente quest'anno.
Nè delle ragazze. Nè di Edward Nott. Nè del Quidditch. Nè del Ministero e dei fatturi vampiri nella Foresta Proibita.
Altair era morto. Era morto tra le mie braccia. Era morto per me. Niente aveva più importanza.
E per cosa, poi? Affinché tornassi a Hogwarts, in questa patetica imitazione di scuola? Affinché diventassi un secondino del Ministero?
Strinsi le mani a pugno e una piccola fitta mi attraversò.
Sgranai gli occhi e abbassai lo sguardo, sorpreso. Cos'era stato? Io non mi facevo mai male, era impossibile che...
Un piccolo segno rosso, tendente al violaceo, macchiava il palmo della mia mano. Aveva una forma bizzarra: una stella a quattro punte... o forse una croce molto spessa...?
Rimasi spiazzato a fissarla mentre uscivo con il gruppo dalla Sala Grande, chiedendomi come accidenti avessi fatto a bruciarmi all'interno del palmo.
Avevo toccato della Tentacula Velenosa?
Qualcuno inciampò a metà fila e smosse l'andamento del gruppo, costringendomi a rallentare il passo.
Sollevai lo sguardo e dei lisci capelli color carota ondeggiarono nell'aria mentre la ragazza si rimetteva dritta.
Era Rose Weasley, e aveva rischiato di tirare giù con lei il fratello di Albus.
Alzai gli occhi al cielo. Come faceva quella ragazzina a non riuscire a scendere una rampa di scale?
Per essere una Cacciatrice era davvero...
Mi balenò in mente il lampo di paura nei suoi occhi blu, mentre cadeva, e io che allungavo una mano per prenderla.
Sussultai fermandomi di colpo e facendo sbattere Nott contro di me.
-Malfoy, che ti prende?-
La mano mi fece male. Mi parve di sentire di nuovo il bruciore della scarica elettrica che aveva attraversato la mia pelle e quella di Rose Weasley.
Mi aveva marchiato.
Se ne era almeno resa conto? Lo aveva fatto apposta? Possibile che lei fosse...?
-Scorp?-
La voce di Albus mi fece rendere conto di essere fermo davanti ai due grossi gargoyle in pietra che presidiavano l'ufficio della McGranitt, ora spostati da parte per lasciar salire la scalinata a chiocciola.
-Che cos'hai?- Aggrottò le sopracciglia scure. -Ti vedo strano.-
Doveva aver colto l'espressione preoccupata che non riuscivo a nascondere.
-Lascialo stare, Al- disse Nott passandogli accanto e iniziando a salire la scalinata a chiocciola.
Mi guardò dall'alto fermandosi dopo qualche gradino; un sorriso che non seppi decifrare gli incurvò le labbra piene.
-Starà pensando a una ragazza.-

Non ho paura di teWhere stories live. Discover now