3. ἐκκαλύπτομαι

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verbo pro nominale, che significa: scoprirsi*

Ricordo quando uscì "lie" nel 2016, faceva parte dell'album "wings", quella canzone però, aveva un significato speciale per me.

come diceva la canzone, io stavo vivendo in una bugia, perché col passare degli anni i miei sentimenti erano aumentati e ne ero tremendamente spaventato. Perché ero convinto che lui mi avrebbe trovato strano.

Cercavo di essere il più naturale possibile, ma i nostri fan avevano notato quanto io ci tenessi a lui, forse un po' più del dovuto.

Continuavo a navigare nel nostro hasthag, cercando di convincermi che quella fosse la realtà. Quei video erano come la mia casa, mi provocavano un senso di felicità incredibile, ma dovevo ancora fare i conti con la realtà.

Jimin
«tae a chi stai sorridendo al telefono??»

«a tua madre.»

Quando stavo con loro mi sentivo bene, mi sentivo normale e riuscivo a scherzare su tutto. Ma era difficile per me, avevo paura che non mi avrebbero mai accettato, che avrei rovinato un gruppo. E cavolo se era pesante tutto ciò che portavo in spalla.

Ormai i miei sentimenti erano chiari, tuttavia ci volle un bel po' per accettarmi. Ma quando lo feci, la parte peggiore fu dirlo ai miei amici.

Dovevamo iniziare a lavorare al nostro nuovo album, ma di idee ne avevamo poche e le uniche non erano poi un granché.

Vidi tanti video sui coming out, lessi migliaia di commenti, ma comunque non mi sentivo per niente pronto.

Avevo rimandato così tante volte pensando che fosse sbagliato il momento, per poi capire che non c'è un momento giusto per fare coming out, bisogna solo trovare il coraggio.

Ciò che mi faceva imbestialire di più era l'ingiustizia, perché io dovevo fare coming out e un eterosessuale no?

Persi qualche minuto a guardarli parlare, ero terrorizzato dalla loro reazione, non volevo perderli. Non ero pronto, ma dovevo farlo, per il mio bene mentale.

I suoni iniziarono a diventare opachi, la stanza si restrinse ed io non respiravo. Stavo sudando, non riuscivo a calmarmi, avevo troppa paura.

jungkook
«tae tutto bene?»

No, cavolo no. Alzai lo sguardo tremante, la mia bocca non voleva aprirsi, presi un profondo respiro e mi feci coraggio.

«io credo di.., insomma credo che comunque, anzi no, non credo di essere..no aspetta non ha senso.»

la mano di jin sulla mia spalla mi fece spaventare, mi girai verso di lui con le lacrime agli occhi, cavolo era così difficile.

jin
«cosa? hai un'idea per l'album?»

«no, io non ho nessuna idea. volevo solo dirvi che sono...»

una parola così semplice, formata da solo tre lettere, eppure era così difficile da pronunciare per me.

yoongi
«sei...?»

chiusi gli occhi, non volevo guardarli, magari così facendo avrei evitato di vedere i loro volti disgustati.

«sono gay»

sussurrai d'un fiato, non potevo crederci, l'avevo fatto davvero. Aprii gli occhi per vedere la loro reazione, ero pronto a qualsiasi evenienza. Ma ciò che vidi furono solo dei volti confusi.

jungkook
«scusa tae ma se lo dici così a bassa voce come capiamo? potresti alzare la voce?»

come potevo dirlo di nuovo?? sembrava un parto, solo che al posto di un bambino dovevo ammettere di essere anormale.

«sono gay»

ripetei in preda all'ansia, sperando che questa volta mi avessero sentito.

jimin
«sei lei?? lei chi? una tizia??»

namjoon
«oh mio dio sei trans??»

sordi di merda, non capivano cosa stavo affrontando internamente per dire una semplice parola.

«GAY, SONO GAY.»

lo urlai, questa volta non avevo dubbi, mi avevano sentito.

proseguì un silenzio tombale e poi l'urlo di j-hope fece risvegliare tutti.

j-hope
«CE L'HO! POTREMMO CHIAMARLO 'love yourself', EH? CHE NE DITE?»

tutta l'ansia accumulata uscì sotto forma di lacrime sul mio viso, ero pronto davvero a tutto. Anche all'essere cacciato o addirittura picchiato, ma niente, non successe niente.

si avvicinarono tutti e mi circondarono con un loro abbraccio, questo di certo non me l'aspettavo.

passammo i minuti seguenti fermi in quell' abbraccio, tra risate e lacrime ormai asciugate dai loro sorrisi.

«non sto sognando vero? voi non mi odiate perché sono così, giusto?»

jimin
«perché dovremmo odiarti tae? Secondo me siamo tutti un po' gay in questo mondo»

jin
«si, soprattutto yoongi»

yoongi
«ti correggo deficiente, io sono bisessuale»

«davvero?? da quando?»

j-hope
«oh andiamo, non l'hai mai notato? eppure si capiva»

suga diede un pugnetto a quest'ultimo, prima che una risata lasciasse le sue labbra.

Guardai i loro volti sorridenti; libertà, ecco cosa provavo.

L'album uscì nel 2017, uno tra gli anni migliori della mia vita.

uscirono notizie su notizie, ci intervistarono tantissime persone, ma la notizia che girava di più era una.

(Il messaggio è chiaro

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(Il messaggio è chiaro. Un amore basato sul cambiamento o sul nascondere il tuo vero io non può mai essere appagante e alla fine si separerà. Questo si basa sul tema di fondo della serie Love Yourself: prima di poter amare veramente qualcun altro, devi prima essere in grado di amare te stesso.)

Il motivo principale lo lasciammo segreto, ma ero così grato di avere degli amici del genere che iniziai a sentirmi normale.

Tolsi il primo dente, la prima carie, ma ne mancavano altre. Quella che faceva più male era sicuramente jungkook, la più grande. La più pericolosa.

*𝙰𝙽𝙶𝙾𝙻𝙾 𝙼𝙸𝙾*

comunque spero di aver fatto capire la difficoltà che ha avuto tae per fare coming out, è una tema molto delicato spero di averlo rappresentato al meglio. vi mando un grande hug<33

ci vediamo nel prossimo capitolo...

The 𝑒𝑦𝑒𝑠 never lie.   [taekook] Where stories live. Discover now