Gelosie

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"Teddy! Che ci fai qui a Hogwarts?" Lily si staccò dalle braccia di quello che da sempre considerava un fratello e gli sorrise.
"Cercavo Al. Al Ministero è passata la richiesta per un corso da Alchimista e volevo farglielo sapere prima di tutti."
Lily storse il naso: Albus era quello più fortunato, ora pure raccomandato dal Ministero.
"È uscito con una ragazza, non so quando tornerà" disse, girandosi indietro verso il sentiero: vide Scorpius arrivare lentamente, mentre li osservava da lontano.
"Oh, giusto: il sabato di Hogsmeade, non ci avevo pensato..."

Teddy guardò verso il sentiero, mentre un gruppetto di ragazzi risaliva verso la scuola; anche lui e Vic andavano insieme a Hogsmeade. Sorrise come se fosse stata una vita prima. O chissà, forse lo era davvero.
"Perché non entriamo? Qui fuori si gela..." propose Lily.
Oh, certo. "Va bene, lo aspettiamo dentro" acconsentì mentre si incamminarono insieme agli altri studenti nel cortile della scuola. "E tu come stai, Lily?"

Lily alzò le spalle: di sicuro non avrebbe raccontato a Teddy tutto quello che le stava succedendo. "Me la cavo, dai. E tu? Vic? Tutto bene?"
Il sorriso di Teddy si fece più luminoso e si chinò verso di lei prima di entrare dal portone. "Le chiederò di sposarmi!" Oh! Lily spalancò la bocca e la coprì con la mano, mentre i suoi occhi brillarono alla notizia.
"Ma è una notizia stupenda! E hai già..."
"Vuoi vedere l'anello?" le chiese e Lily saltellò contenta.
"Certo! Ce l'hai qui?" esclamò.

Teddy mise la mano nella tasca interna del mantello e prese la scatolina che da tre giorni si portava dietro ovunque andasse. Era un anello modesto, ma lui ne andava fiero: aveva risparmiato per un sacco di tempo e quando lo aveva visto aveva capito che era quello giusto per la sua Vic.
Lo mostrò a Lily e lei spalancò gli occhi. "È bellissimo, Teddy! Complimenti, sono così contenta per voi!"

Lily abbracciò di nuovo Teddy. Ora erano nell'androne del castello e c'era un po' di via vai di gente e lei, distratta dalla situazione, non aveva più visto Scorpius.
"La mamma lo sa?" gli chiese, mentre lui rimetteva via il suo piccolo tesoro.

Teddy annuì. "L'ho detto a Ginny ancora prima di prendere la decisione. Mi ha aiutato tantissimo. Lo sai che hai una mamma in gamba?" Il ragazzo si scoprì quasi commosso: era andato a casa di Harry tantissime volte in quel periodo: ogni volta che aveva un dubbio o una perplessità lo aiutavano sempre, non avrebbe saputo cosa fare, senza il loro aiuto. Era fortunato ad avere un padrino così.

Lily rimase ancora un po' a chiacchierare con il ragazzo e poi, quando venne chiamata da Michael, lo salutò quasi con dispiacere.
"Vai, non preoccuparti. Aspetto Al e poi vado anch'io."
La ragazza lo abbracciò ancora e non vide né Scorpius che si era fermato a osservarli, né Al e Alice che stavano entrando dal portone.

***

Alice aveva sentito l'umore di Lily già quando era entrata in sala comune e l'aveva vista seduta su uno dei divani a chiacchierare con Hugo. Aveva tentennato giusto qualche secondo, ma poi si era diretta subito verso di lei: sapeva che doveva aver capito con chi era sparita per tutto il pomeriggio, ma come l'avesse presa, non lo immaginava neanche.
"Ciao" esordì, avvicinandosi ai ragazzi.

Lily alzò lo sguardo sull'amica e arricciò sgradevolmente il naso: ce l'aveva ancora con lei, anche se non era del tutto arrabbiata.
"Alice... sei tornata finalmente. Com'era Hogsmeade? O dovrei dire: com'era Albus?"
Hugo alzò un sopracciglio al sentire la cugina rivolgersi così ad Alice e si girò verso la bionda che sorrise verso di lui e tornò a guardare l'amica.
"Lily... scusa se..."
La rossa sbuffò rumorosamente e si alzò, come se fosse infastidita dalle parole della compagna di casa.
"Ora devo proprio andare..."

"Ma cosa..." Hugo sembrava veramente stranito e Alice capì che Lily non gli aveva detto niente.
"Lascia stare, è colpa mia..." disse, ma poi alzò le spalle: di cosa aveva colpa, poi? E Lily non avrebbe dovuto raccontarle del pomeriggio passato con Malfoy? O forse era arrabbiata perché non era andata bene? Valutando se dovesse o meno correre dietro all'amica che aveva appena imboccato la scala a chiocciola, Hugo la distrasse, facendosi più vicino.
"Sei alla ronda, dopo?"
"Sì. Perché?"
"Ho un sacco di cose da raccontarti!" sussurrò.
Alice alzò un sopracciglio e si sedette più vicina a Hugo. "Non vorrai lasciarmi così! Cosa è successo?"
Ma il rosso si alzò e sorrise sornione. "No, no. Non qui. E poi un po' di attesa non ha mai ucciso nessuno!" Strizzò un occhio e scappò via, canticchiando felice.
Alice lo osservò fino a quando non prese la scala a chiocciola e poi scosse la testa sorridendo, prima di avventurarsi verso i dormitori femminili.

Stai con me (ex raccolta di Oneshot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora