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"Cosa vuole da bere?"

"Cosa?" C'era troppo casino, non sentivo niente con la musica a palla.

"Ho detto, cosa vuole da bere?"

"Ah vedi un po' tu, ti do campo libero"

La serata era iniziata da un'oretta e mezza ed ero fottutamente carico. Una tizia mi aveva offerto da bere e qualunque roba fosse, mi aveva dato la carica per la serata. Da quel momento quello era tipo il terzo o quarto giro dal barman e non mi importava granché di quello che mi dava.
Tanto avevo constatato che fosse buono tutto.

Non mi aspettavo di certo che la serata prendesse una piega del genere, ma devo dire che non mi dispiaceva affatto. Mi stavo divertendo e non avevo problemi in testa. Soltanto il rumore della musica e le risate delle persone.
Andare lì da solo mi era quasi dispiaciuto ad una certa, mi sarebbe piaciuto potermi divertire con qualcuno che conoscevo.

La tipa che prima mi aveva offerto da bere era sparita nel bagno con un'altro ragazzo e non avevo idea se fossero usciti o meno, fatto sta che da quel momento non l'avevo più vista.

Ma chissenefrega.

Avevo ragione a pensare che ci sarebbe stata un sacco di gente, perché era così.
Non potevo immaginare che ci sarebbe stata così tanta gente. Eppure tra una persona e l'altra c'era sempre lo spazio per respirare, altro che quella serata al Dyse's.

A momenti di musica a palla si alternavano momenti leggermente più tranquilli dove la gente semplicemente chiacchierava e scherzava in gruppo, e fu proprio in uno di quei momenti in cui la vidi.

La riconobbi dal rosso dei suoi capelli che spiccava in mezzo a tante teste castane e bionde.

Ero sicuro fosse lei anche perché riconobbi il suo stile inconfondibile, fatto di capi grunge/y2k sui toni del grigio e del nero e una marea di anelli e orecchini.

Era di spalle e mi avvicinai, ma quando lo feci lei mi sentì e si girò.

"Hey ciao" la salutai, sperando che si ricordasse di me.

Era girata a tre quarti verso di me con in viso una faccia confusa. Aveva l'eyeliner, la matita sotto gli occhi e un po' di ombretto nero sbavato. Aveva gli occhi un po' rossi e le occhiaie che si intravedevano leggermente, poi sulle labbra aveva un rossetto bordeaux anche quello sbavato.
Perché tutto ciò mi attraeva?

"Chi cazzo sei" mi rispose.

La risposta mi fece ridere e mi lasciò di stucco nello stesso momento.

"Sono quel tipo con cui hai parlato tipo un mesetto fa ad una serata al Dyse's" provai a spiegarle.

"E chi si ricorda"

Rimasi a fissarla senza dire niente per qualche secondo, poi mi rassegnai.
"Hum.. va bene. Scusa, goditi la serata."

La ragazza mi "salutò" con un cenno del capo e si girò per poi tornare al suo drink. Mi girai anche io e, senza nemmeno aver fatto tre passi, sentii una mano prendermi per il polso.

Mi ricordò quella prima volta che la incontrai, quando mentre stavo andando via mi prese per la caviglia mentre era ancora seduta per terra fuori dal Dyse's. "Ci vediamo alla prossima festa però".

Mi girai di scatto e i miei occhi si scontrarono violentemente contro i suoi.

Senza lasciare la presa, la ragazza parlò. "Ma sei quello del numero?"

Mi fermai a pensare due secondi. La sera che ci incontrammo le scrissi il mio numero sul braccio, il giorno dopo mi domandai perché non mi avesse scritto.

How she changed my life- Billie Eilish Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora