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«che cazzo significa che avete trovato Jimin?!»
«é la verità»
«io vado a spaccare la faccia a quel bastardo»
«prima ascolta»

~quella mattina~

«Allora Tae? Com'è andata con Kook?»
«come doveva andare Nam? Jungkook é arrabbiato per la scomparsa di Jim e sicuramente crede che la colpa sia la sua»
«Yoongi?»
«anche peggio»
«penso di avere delle novità»
«davvero?»
«si, ti ricordi il ragazzo di cui ha parlato Taemin?»
«Kim Minho?»
«si lui, ho contattato un mio amico che va ancora all'università, la stessa di Jimin e ho scoperto alcune cose su di lui»
«immagino brutte»
«esatto, a quanto pare all'età di sedici anni é entrato in un carcere minorile per stupro ed é uscito qualche mese dopo grazie a suo padre nonostante la sua pena fosse di qualche anno»
«se le cose stanno così significa che il padre é qualcuno di importante»
«hai fatto centro amico, il padre é Kim Soobin, l'avvocato più famoso di tutta la corea»
«se troviamo Jimin sarà difficile far ricadere la colpa sul figlio»
«non penso, a quanto pare l'avvocato ha molti debiti ed é accusato di estorsione, se riusciamo a trovare Jimin il giudice non ci penserà due volte a sbatterli in galera»
«che dici se andiamo a trovare il padre?»
«ci ho già pensato, ho mandato Jin e J-hope, noi due faremo altre ricerche»
«ok»

~a casa dell'avvocato~

l'uomo aprì con cautela la porta, come se avesse paura di trovarsi davanti la persona sbagliata, osservò i due ragazzi accompagnati da un poliziotto per qualche secondo e senza dire nulla li fece entrare.
Jin e J-hope si accomodarono sul enorme divano presente nel salone mentre il poliziotto rimase in piedi, la moglie gli offrì del The, per poi accomodarsi affianco al marito.
Dopo aver bevuto un po di the, Jin prese parola

«immagino che sappiate il motivo della nostra visita»
«c'entra nostro figlio vero?»
«si, vostro figlio ha rapito un nostro amico, Park Jimin»
«noi..ne siamo a conoscenza»
«e perché non ne avete fatto parola?»
«Minho fa parte di un gruppo di mafiosi, ci ha minacciato più volte, ne ha risentito anche il mio lavoro»
«in che senso?»
«le estorsioni di cui sono accusato sono merito suo, é stato lui e noi ci siamo dovuti prendere la colpa»
«capisco»

a prendere parola fu J-hope

«quanto avete saputo del rapimento?»
«eravamo a cena, alla tv stavano dando un servizio su questo ragazzo e Minho ci ha detto tutto»
«vi ha detto anche dove si trova?»
«non molto lontano da qui, si trovano nella nostra casa situata a qualche isolato»
«purtroppo siete in arresto per favoreggiamento, ma verrete messi nel programma di protezione»
«grazie»

~Nel presente~

«io vado a romperli le palle che si ritrova»
«Jungkook per favore stai calmo, andremo a prendere Jimin tra quale ora, stanno chiamando tutti i poliziotti che hanno»
«é così pericoloso?»
«fa parte della mafia»

~a casa di Minho~

«Jimiiinnn amoreee»
«i-io n-non sono i-il tuo a-amore»
«dobbiamo tornare ancora su questo argomento?! TU SEI MIO!»
«NO!»

Minho prese il volto del biondo e lo baciò, ormai Jimin non si ribellava, voleva tornare a casa tra le braccia di Jungkook.

«Ti prego l-lasciami»
«oh nono, perchè dovrei lasciar andare un bel giochino come te?»
«b-basta»
«non vuoi stare zitto eh? Ora ci penso io, ho proprio voglia di stare bene»

*angolo autrice*

manca sempre di meno alla fine della storia, mi mancherà un sacco😢

𝐅𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐓𝐀 Where stories live. Discover now