12, Lo amo come mai

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Sabato 12 marzo 2022, ore 22:02, Brighton, Club Revenge.

Harry e Louis sedevano ciascuno accanto a James in un'area appartata del locale. Il ragazzo aveva ritenuto opportuno viaggiare verso Brighton, in modo da non incappare in conoscenti invadenti e ficcanaso.

Nessuno sapeva dove si trovassero. Nessuno, eccetto loro tre.

Dalla sala principale provenivano rimbombi attutiti di canzoni sferzanti, ridondanti, divulgate dalle casse imbullonate al soffitto.

Sul tavolino rotondo posizionato loro innanzi giacevano sei bicchieri vuoti che qualcuno, presumibilmente, sarebbe venuto a raccattare. In un altro momento, però. Avevano richiesto – senza giri di parole – che nessuno li disturbasse.

Harry non aveva idea di quanto James avesse speso per la serata, sapeva solo di sentirsi in imbarazzo. Aveva tentato molte volte di risarcirgli la propria quota e quella di Louis, ma non c'era stato verso di convincerlo.

Tamburellò le dita sugli attillati pantaloni neri stracciati al ginocchio e levò lo sguardo verso la parete eretta alle proprie spalle, costellata di brillantini pigmentati con i colori sfavillanti dell'arcobaleno.

«Non siate stressati» li sgridò James, attingendo un sorso dal proprio cocktail. «Sappiate di poter ripensarci in qualsiasi istante. Nel peggiore dei casi avremo trascorso un sabato sera in reciproca compagnia. Secondo me suona bene».

«Io non voglio tirarmi indietro» obiettò Harry, incidendo un cipiglio.

«Nemmeno io» si accodò Louis, sottraendo tre generose sorsate al proprio drink. «Quindi... tu lo hai già fatto? Sesso a tre, intendo... lo hai fatto?»

«Mh-mh» annuì James, sprofondando nello schienale. «Una sola volta, ma è stata sufficiente per apprendere un paio di nozioni».

«Per esempio?»

«Per esempio, ho imparato che trattenere gli orgasmi, in circostanze come queste, è deleterio. Verremo molte volte, e continueremo a farlo fino a che ne avremo voglia; perciò, evitiamo di farci male senza motivo e godiamoci ogni secondo dell'esperienza».

«Che altro?» incalzò Louis, sporgendosi sulla poltroncina.

«È fondamentale stabilire i propri limiti prima di iniziare. Io sono aperto a tutto, tranne che a farmi pisciare addosso, perché abbiamo bevuto parecchio alcol e la stanza diventerebbe un porcile» considerò, allargando le cosce. «Voi avete dei divieti da riferirmi?»

«Non mi viene in mente niente di diverso da ciò che hai appena menzionato tu» meditò Harry.

«Bene» approvò l'altro, sorridendo. «E tu, Tomlinson?»

«Soltanto Harry può penetrarmi con il suo cazzo» sancì con voce ferma, irremovibile.

«Questo è un vero peccato» frignò il ragazzo, imbronciandosi. Il suo modo di parlare risultava sempre più lento, strascicante.

Era quasi certo che avessero iniziato a biascicare tutti e tre; forse, però, era già troppo ubriaco per verificarlo.

Gli girava la testa. E il cuore bombardava lo sterno come un ossesso.

«Puoi fare altre cose con il mio culo» sostenne Louis, arcuando il busto con atteggiamento lascivo, impudico.

«Ah sì? Per esempio?»

«Per esempio... puoi usare le dita, o infilarci la lingua».

«Questo mi piace molto» accolse James, scostando il torso dalla spalliera. Inchiodò lo sguardo a quello di Louis, leccandosi prima un labbro, e poi l'altro. Infine, si gettò contro quelle del ragazzo, che promosse subito la sua iniziativa, ingrandendo la bocca e lasciandosi baciare.

St. Mary Jane - The summer experience (PARTE 3) [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now