Capitolo 07

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Nemmeno Lennon sapeva come aveva fatto a nascondersi per tutta la mattina da sua madre. In qualche modo era riuscito a stare chiuso in camera sua, senza destare troppo sospetti, fin quando Helen non lo aveva salutato per andare a lavoro.

Il motivo? Il suo viso. Il lato destro del suo volto gonfio e violaceo.

Se sua madre l'avesse visto in quello stato, le sarebbe venuto un infarto per com'era ridotto quel povero volto. Lennon stesso si era spaventato del suo riflesso quella mattina ― era entrato in bagno per lavarsi i denti e il viso e si era visto attraverso lo specchio stupendosi di quanto fosse rigonfio.

Non aveva idea di come nascondere quell'enorme ematoma prima del ritorno a casa della madre.

Se avesse chiesto consiglio al padre che quel giorno era a casa di riposo, gli avrebbe dato una pacca sulla spalla e detto di andarne fiero perché lo rendeva un vero uomo.

Peccato che sua madre non ne sarebbe stata contenta.

Quando si guardava allo specchio non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzo. Il batterista dei Voodoo Doll.

Non comprendeva il motivo per cui dal nulla se la fosse presa con lui e con Dennis. Che cosa gli avevano fatto per dargli così tanto fastidio? Niente. Assolutamente niente. Avevano chiacchierato per contro loro dietro la palestra e non avevano disturbato anima viva, ma lui aveva comunque deciso di attaccarli senza motivo.

Lennon si sfiorò lo zigomo destro e gemette con sofferenza. Una fitta gli trafisse il viso e istintivamente chiuse gli occhi, ma il dolore continuò ad espandersi sino a fargli tornare l'emicrania.

«Cazzo» sibilò, uscendo da bagno collegato alla sua camera da letto per tornare nella stanza a prendere nuovamente una medicina perché non poteva sopportare di portarsi dietro quel mal di testa assurdo per tutto il giorno.

«Maledetto bastardo» maledisse quel batterista e la sua attitudine strafottente.

Se solo non avesse incontrato quello stronzo a quest'ora non avrebbe il viso ridotto in quello stato.

Se solo non avesse fatto a botte con quel cretino, adesso non si troverebbe in una situazione assurda in cui doveva andare su YouTube per vedere un tutorial su come nascondere quella roba col trucco.

Menomale che Greta lasciava spesso a casa alcuni dei suoi trucchi di make-up.

Non poteva certamente andare da Lukas con quella faccia. Anche lui gli avrebbe posto domande a cui non aveva alcuna voglia di rispondere. Ma sarebbe stato in grado di non fare casini con pennelli, pennellini e quant'altro?

Dopo quasi un'ora a sclerare per il tutorial in quanto non riusciva a capirci un tubo, Lennon si arrese. Il suo viso aveva assunto un colorito arancione che gli aveva ricordato troppo quel Presidente a dir poco vomitevole. E per quel motivo, con le salviette aveva levato ogni residuo di correttore e fondotinta, mandando al suo volto scosse di dolore continue, come se fosse stato attaccato alla corrente e ogni tot di secondi partiva una scarica elettrica. Ora sembrava un pomodoro, tra gonfiore e rossore dovuto allo sfregamente aggressivo delle salviette struccanti, ma almeno non sembrava appena uscito da una sessione di lampade dall'estetista.

Si era arreso al suo destino.

Sarebbe uscito di casa con quel viso e avrebbe ascoltato di malavoglia tutte le domande assillanti di Lukas.

Gli avrebbe risposto? Probabilmente no, ma conoscendo il suo migliore amico sarebbe riuscito lo stesso a cavargli fuori qualche confessione.

Aah, stava iniziando a pensare fosse una pessima idea andare a trovare Lukas dopo ciò che era successo ieri, ma ormai gli aveva fatto sapere che stava uscendo di casa quindi non poteva più annullare.

Come Una Tempesta ~ Tematica GayDonde viven las historias. Descúbrelo ahora