Capitolo 7

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Sogni inquietanti popolano il mio sonno. Il viso della ragazza dai capelli ricciuti si intreccia alle immagini sanguinose degli Hunger Games trascorsi, e quelle di mia madre assente e irraggiungibile e di Gemma smunta e terrorizzata. Mi tiro su di scatto, urlando a mio padre di scappare mentre la miniera esplode in un milione di mortali frammenti di luce.

Dalle finestre comincia a entrare l'alba. Capitol City appare nebbiosa, spettrale. Mi fa male la testa e devo essermi morso l'interno della guancia durante la notte. Passo la lingua sulla carne martoriata e sento il sapore del sangue.

Lentamente mi trascino dal letto alla doccia. Premo a casaccio alcuni pulsanti sul pannello di controllo e finisco a saltellare da un piede all'altro, aggredito da getti alternati di acqua ghiacciata e bollente. Poi vengo sommerso da schiuma al limone che strofino via con una spazzola dura. Be', se non altro mi scorre ancora il sangue nelle vene.

Quando sono asciutto e ben cosparso di lozione idratante, scopro che mi hanno lasciato dei vestiti davanti all'armadio. Pantaloni neri aderenti, una tunica bordeaux a maniche lunghe e un paio di scarpe. Mi pettino i capelli in un'unica treccia dietro la schiena. Dalla mattina della mietitura, questa è la prima volta che somiglio a me stesso. Niente acconciatura né abiti vistosi, niente mantelli fiammeggianti. Solo io. Con lo stesso aspetto che avrei se fossi diretto nei boschi. Questo mi tranquillizza.

James non ci ha dato un orario preciso per trovarci a colazione e stamattina nessuno si è fatto vivo, ma ho fame, e così vado in sala da pranzo, sperando che ci sia da mangiare. Non vengo deluso. Anche se la tavola è vuota, un buffet su un lato della sala è apparecchiato con almeno venti piatti. Un giovane uomo, un senza-voce, sta sull'attenti accanto al banchetto. Quando chiedo se posso servirmi da solo, fa un cenno di assenso con la testa. Riempio un piatto di uova, salsicce, frittelle coperte di marmellata d'arancia, fette di melone viola pallido. Mentre mi ingozzo, osservo il sole che sorge su Capitol City. Mi preparo una seconda porzione di cereali bollenti annegati nello stufato di manzo. Per finire, riempio un piatto di panini e mi siedo a tavola, spezzetto il pane e lo inzuppo nella cioccolata calda, come ha fatto Louis sul treno.

Vado con la mente a mia madre e a Gemma. Devono essere alzate. Mia madre starà preparando la pappetta della colazione. Gemma starà mungendo la sua capra prima di andare a scuola. Solo due mattine fa ero a casa mia. È possibile? Sì, solo due. E ora come sembrano vuote quelle stanze, anche da lontano. Cosa hanno detto ieri sera del mio fiammeggiante debutto nel reality? Le ha fatte sperare o ha semplicemente accresciuto il loro terrore quando hanno visto la realtà di ventiquattro tributi che giravano in tondo insieme sapendo che uno solo sarebbe sopravvissuto?

James e Louis entrano, mi danno il buongiorno, si servono. Mi secca che Louis indossi vestiti identici ai miei. Devo dire qualcosa a Niall. Questa storia dei gemelli ci scoppierà in faccia, quando inizieranno gli scontri. Loro lo sanno di certo. Poi ricordo che James ha detto di fare esattamente ciò che gli stilisti mi dicono di fare. Se si trattasse di qualcun altro e non di Niall, sarei tentato di ignorarlo. Ma dopo il trionfo della notte scorsa non ho grande margine per criticare le sue scelte.

Sono nervoso per l'addestramento. Tre giorni in cui tutti i tributi fanno pratica insieme. L'ultimo pomeriggio, ognuno di noi avrà l'opportunità di esibirsi in privato davanti agli Strateghi. Il pensiero di incontrare gli altri tributi faccia a faccia mi fa venire la nausea. Giro e rigiro tra le mani il panino che ho appena preso dal cestino, ma l'appetito se n'è andato.

Dopo parecchie porzioni di stufato, James spinge indietro il piatto con un sospiro. Prende una fiaschetta dalla tasca, dà una lunga sorsata e appoggia i gomiti sul tavolo. «Allora, mettiamoci al lavoro. Addestramento. Prima di tutto: se volete, posso allenarvi separatamente. Decidetelo adesso».

Stay Alive [Hunger Games - Larry Stylinson version]Where stories live. Discover now