TERELL -il piano

180 72 24
                                    

Era sera, il buio della notte avvolgeva completamente il mio corpo, probabilmente tra qualche minuto le assordanti campane della chiesa principale del borgo sarebbero suonate per avvisare gli abitanti di Yarsh che era giunta l'ora di rientrare nelle proprie case. Cosa che nella parte "Nera" del regno con molta probabilità non sarebbe accaduta. Percorsi velocemente il labirinto di strade che mi avrebbe condotto alla locanda delle "Salamandre". Alla mia destra si innalzava il lampione che nel quartiere era stato soprannominato "il palo del sangue", da lì in poi iniziava il nostro territorio: mancava poco. Le luci delle locande erano ancora accese, si sentivano urla e risate provenire da ogni dove, gente che veniva cacciata dai locali, ragazze che cercavano sedurre uomini pur di guadagnare i soldi necessari per potersi permettere di comprare un pezzo di pane, sporco, spazzatura, sangue: questa era la periferia, da alcuni viene vista come il luogo più di svago del paese, altri invece ne hanno il terrore, ma poco importa quello che la gente pensa, da sempre è stata la mia casa è per sempre lo sarà.
Arrivai alla taverna qualche tempo dopo, sentivo lo stomaco vacillare. Hanae e Otis sarebbero dovuti tornare poco prima di me dalla missione, e l'ansia che qualcosa possa essere accaduto mi stava inghiottendo.
Mi avvicinai con il polso tremulo alla maniglia, e con incertezza la girai. Per la prima volta fui felice di vederli tutti al tavolo in legno con le gote arrossate e una bottiglia di vino per mano. Feci come se nulla fosse, mi avvicinai alla loro tavola e gli squadrati dall'alto in basso con un accenno di disapprovazione.
<<Eddai Terell lasciaci svagare almeno per questa sera! Abbiamo appena fatto esplodere una banca, almeno un premio ce lo meritiamo>>
Smisi di ascoltare le lamentele di Luke appena notai il sorriso di Hanae, succedeva di rado vederla così allegra, guardarla ridere mi faceva vibrare il cuore. I lunghi capelli raccolti color corvino le incorniciavano il viso arrossato, gli occhi bruni vissavano divertiti i nostri compagni ubriachi, con la mano sinistra giocherellava con un coltello da carte mentre con la destra tentava di nasconde dietro l'orecchio a punta una ciocca di cappelli ribelli che le cadeva sulle guance costellate da lentiggini.
<<Domani vi voglio tutti svegli per il nuovo colpo>>
I loro sorrisi cambiarono completamente colore.
<<Terell ha un piano per trovare "la bambina delle foreste">> il "vecchio" si era affacciato già da tempo al bancone per ascoltare la nostra conversazione. Tutti mi guardarono stupiti e sconvolti.
<< No aspetta, è uno scherzo vero? Tu ci stai dicendo che vuoi partire alla ricerca di una bambina luminosa che parla agli animali scomparsa almeno mille secoli fa?>> Annuii .

Circa il mese scorso mi era giunta la voce che la regina del regno "Nero" era alla ricerca di Fawn, la bambina delle favole.
A tutti erano state narrate le leggende raffiguranti le gloriose avventure della bambina che con le sue sole forze era riuscita a soppravvivere ai temuti draghi; ma pochi erano tanto fedeli della religione da crederci. Alcuni erano certi che fosse solamente una favola, una leggenda raccontata per le strade dei borghi, altri pensano sia la storia della salvatrice che presto riunirà il regno sotto un unico potere, per altri come me, che come in una partita di carte pensa solamente alle proprie, era un metodo per tornare la banda più temuta delle periferie.
Si alzarono uno a uno dalla tavolata lanciandomi sguardi delusi. La porta della locanda sbattè, ero rimasto solo nella sala principale della taverna.
Corsi velocemente verso l'ufficio. Il cigolio acuto delle assi del corridoio riusciva a sovrastare i rumori della notte. Arrivai davanti alla porta e con tutta la rabbia rimaneva in corpo, girai la maniglia.
<<Eccoti, la prossima volta sii un po' più gentile con la serramenta, altrimenti sarò costretto a far venire il fabbro del paese per rimpiazzarla>>. La sua voce era calma e stabile. <<Perché non mi ascoltano? Perché se ne sono andati?>> Sentivo il labbro inferiore tremare, sostenere quel tipo di conversazione non era facile. <<Avevi promesso loro una pausa dalle armi, stanno esaurendo le forze>> In quest'ultimo tempo avevamo compiuto alcune tra le missioni più estreme che ci erano mai state commissionate, ma non avevamo avuto alcuna possibilità di rifiutare.
<<Gli "Argentogabbiani" ci stanno superando...>>
<<Terell pensi che già non lo sappia? Ci sono io a capo delle "Macchie", questo non devi dimenticarlo>> Non rimasi stupito della risposta.
<<Sto invecchiando e non posso mascherarlo, ma questo non mi impedisce di dirigere una banda di criminali>> Si avvicinò alla bottiglia di alcool posizionata sopra il comodino davanti alla libreria, ne verso due bicchieri e me ne passò uno.

TUM TUM TUM TUM

Le campane.<<Dovresti tornare a casa ragazzo, se le guardie ti trovano in giro, non ci penseranno due volte prima di sbatterti prigione sai?>>
<<Non cambiare discorso vecchio. Dobbiamo ripristinare la reputazione del club, non possiamo permetterci una ricaduta>> Mi squadrò divertito.
<<Non dire idiozie Terell, come non devi dimenticare chi è a capo della banda, non devi dimenticare il motivo per cui è nata. Io ho salvato te e tutti i tuoi compagni dalla strada, è per questo che è nata la taverna "delle Macchie delle Salamandre", per salvare i ragazzi che come te vivono in situazioni difficoltà, non voglio buttare all'aria tutto quello che insieme abbiamo costruito solamente perché degli sporchi uccellacci hanno allargato il loro nido, e non dovresti volerlo nemmeno tu>> Abbassai lo sguardo, aveva ragione in entrambi i fronti. Lui voleva creare una "casa" in cui i bambini in difficoltà avrebbero potuto rifugiarsi, non diventare spietati criminali assetati di sangue. Lui era "l'uomo della taverna", il padre di tutti i ragazzi che non ne avevano uno, era mio padre.
<<Non prenderti responsabilità che non ti appartengono ragazzo, e ora vai a riposarti>>.
Iniziò a camminare nella mia direzione, mi guardò, e con un cenno deluso si avvicinò alla porta donandomi un' ultima pacca sulla spalla in segno di incoraggiamento, rimasi nuovamente solo.


The Shadow Of The CreaturesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora