#19

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-ciaoo
Salutiamo in coro Francesco.

Lui ricambia il saluto facendo un cenno con la mano, poi entra in casa sua.

Io e Michelangelo ci scambiamo un sorriso e poi silenziosamente risaliamo in macchina.
Allacciamo la cintura contemporaneamente e abbassiamo i finestrini, il vento tra i capelli mi rilassa.
Poi alzo il volume dello stereo e sorrido non appena mi rendo conto che alla radio stanno passando la canzone "se parlassero di noi".

Mentre canticchio le parole guardo Miki in tutta la sua bellezza, lui si accorge che lo sto fissando così sorride.
Ha capito che quelle parole le sto dedicando a lui e alla nostra storia.
La canzone finisce e nel frattempo arriviamo a destinazione, il ragazzo ferma la macchina, poi mi guarda intensamente negli occhi, mi afferra le mani e mi bacia.

Due sorrisi colorano i nostri volti, ci baciamo ancora una volta e poi varchiamo il cancello della casa-vacanze.

                            20:34
Ci tratteniamo tutti qui per cena, così mentre gli altri preparano una buonissima pasta alla carbonara ne approfitto per stendermi su una sedia sdraio.
Guardo il cielo pieno di stelle mentre Michelangelo si avvicina a me.

-vuoi sederti?
Dico facendogli spazio accanto a me.

Lui accetta e si sdraia.

Improvvisamente Miki inizia a canticchiarmi nell'orecchio quella che ormai sembra essere la nostra canzone...

-"non c'è
Una risposta
Corri via distratta
Tanto la gente sa di noi
Ma non importa non conta altro
Ho scelto te e scelgo te"

-lo pensi davvero o stai cantando solo perché ti è rimasta la canzone in testa?
Dico ridendo.

-lo penso è ovvio.
Risponde sicuro.

Le sue dita mi accarezzano la guancia, poi le nostre labbra si avvicinano sempre di più

-È PRONTO!
La voce squillante di mia madre ci interrompe.

Senza perdere altro tempo ci alziamo e entrando in casa ci andiamo a sedere a tavola, ovviamente vicini.

Finta la cena mi viene una sete improvvisa, così chiedo a Miki di passarmi qualcosa da bere...

-mi versi un po d'acqua?
Dico porgendogli il bicchiere.

Il ragazzo annuisce e lo riempie.

-ecco a te.
Mi passa il bicchiere, ma proprio a pochi centimetri da me gli scivola dalla mano bagnandomi completamente i vestiti.

Lo fulmino con lo sguardo mentre lui ride imbarazzato.

-mi dispiace.
Sorride e io sospiro.

-mi sa che dovrai prestarmi una tua maglietta, questa volta davvero...
Scherzo riferendomi a questo pomeriggio.

-sicura che non mi chiuderai dinuovo in camera?
Sta al gioco lui.

-cammina dai.
Rispondo io ridendo.

Così saliamo le scale e arriviamo nella sua stanza, lui apre l'armadio e afferra tre magliette, una nera, una blu e una bianca, tutte abbastanza larghe.

-quale preferisci?
Mi chiede porgendomele.

-questa qui.
Dico indicando quella bianca.

Miki posa le altre due magliette nell'armadio e poi si gira a guardarmi.

-dovresti uscire dalla stanza..
Dico ridendo.

Lui alza gli occhi al cielo...

-ma ti ho già vista in costume, perché dovrei andare via?
Protesta.

-Miki.... Potresti almeno darmi le spalle?
Chiedo imbarazzata.

-e va bene...
Sospira lui mentre si gira.

Deglutisco conoscendo il rischio che sto per correre, poi inizio a spogliarmi.
Attraverso lo specchio che ho davanti controllo che Michelangelo non si giri a guardare, poi molto velocemente infilo la maglietta...

Attraverso lo specchio che ho davanti controllo che Michelangelo non si giri a guardare, poi molto velocemente infilo la maglietta

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-ho finito
Dico voltandomi verso di lui.

-ti sta bene
Afferma squadrandomi completamente con una sola occhiata.

Io sorrido e intanto piego i pantaloncini e il top che ho appena tolto.
Con la coda dell'occhio vedo Miki che mi osserva attentamente.

-cosa c'è?
Chiedo.

-mi chiedi cosa c'è?
Risponde lui avvicinandosi a me e afferrandomi per i fianchi.

Possibile amore Where stories live. Discover now