Mi sveglio di pomeriggio, non so di preciso che ore siano. Non c'è nessun orologio su questo pianeta, nessuno che ti dice a che punto della giornata sei, quando è pronto da mangiare, o se è già giunta l'ora di andare a dormire o di svegliarsi.
Mi stiracchio sul letto e rimango sdraiata a guardare il panorama che si estende dalle mie finestre. Ripenso alla notte appena trascorsa, ai canti dei gufi e risento le braccia di Kais tenermi stretta a sé. Siamo stati incollati per diverse ore...e sono volate.
Siloetta ha detto che gli innamorati sono sempre gli ultimi ad accorgersi, ma non credo di essere innamorata. Non potrei mai innamorarmi del mio rivale, di Kais. Eppure, stando alle sue parole, Kais proverebbe qualcosa per me, ma come faccio a capirlo se il suo comportamento è più altalenante del mio? Un giorno mi aiuta e mi sistema i capelli, il giorno dopo mi prende a pugni e mi scaraventa addosso chi sa quale arma. Forse nessuno dei due è innamorato, forse ci rispettiamo e basta, ci tolleriamo, forse ci piaciamo, ma non al punto da essere innamorati.
Mi domando se sia già sveglio o se è ancora immerso nel mondo dei sogni. Mi piacerebbe andare a trovarlo, non perché mi manchi o chissà che, ma semplicemente perché vorrei sapere di più...purtroppo però, non so dove si trovi la sua stanza e neanche a Torenia lo sapevo. Perché è così, lui sa tutto di me, e io niente di lui.
Scaccio via i pensieri e mi reco in bagno. Apro il rubinetto della doccia e mi infilo sotto il getto d'acqua, lasciandolo scorrere tiepido lungo tutto il mio corpo. Stacco le foglie che avvolgono il mio addome e noto che la ferita è ormai scomparsa. Nessun livido, nessuna cicatrice... come se niente fosse successo.
Strizzo forte con le mani i capelli, cercando di far uscire tutta l'acqua, e mi avvicino allo sgabello per prendere i vestiti nuovi. Non appena li tolgo qualcosa di metallico cade per terra. È un braccialetto. Un cerchio color oro intrecciato da steli e fiori di diverso colore, simile a quello che indossa Siloetta. Sposto i vestiti e noto che ci sono anche due piccoli elastici per capelli. Sospiro al pensiero e decido di provarci.
Mi vesto e mi avvicino allo specchio, divido i capelli in due e poi in tre ciocche ciascuna e provo a fare una treccia. So che bisogna intrecciarle in qualche modo, ma non ricordo come. Se fossi stata a Torenia, avrei potuto guardare un video e seguire le istruzioni, ma qui a Setra...forse dovrei chiedere aiuto a Siloetta.
Esco dalla stanza e mi reco al piano di sotto, quando sento un vivace brusio provenire dalla sala della biblioteca. Ci sono diversi elfi riuniti a gruppi a chiacchierare, Siloetta è, invece, inginocchiata per terra ad aiutare alcuni a bambini a raccogliere dei pennarelli e matite. Di Kais, nessuna traccia.
Avanzo dritto verso Siloetta. «Posso aiutarti?»
«Che piacere vedervi Erina. Non vi preoccupate, abbiamo quasi finito» mi rivolge un sorriso allegro, ma non appena vede il bracciale al mio polso, i suoi occhi si illuminano d'immediato.
«Vi piace il braccialetto?» chiede mentre sistema dei fogli su un cestello.
«Sì, grazie», arrossisco.
«Ho pensato che vi avrebbe fatto piacere indossare un accessorio femminile» aggiunge, alzandosi in piedi.
«Vi ringrazio». Mi mordo l'interno della guancia. «Non so fare una traccia» dico d'un fiato.
Siloetta mi sorride e mi invita a seguirla nella sua stanza. Appena entriamo si avvicina a un baule sistemato dietro la porta che non avevo mai notato prima. Prende uno specchio abbastanza largo e una spazzola e li sistema sul tavolo per poi farmi cenno si sedermi. Raccoglie i miei capelli e li divide in due grande ciocche, ne prende la metà e inizia a snodare tutti i nodi.
«Da quando non li pettini?»
«Forse...non l'ho mai fatto», rispondo titubante.
Siloetta ridacchia e poi fa lo stesso con l'altra metà. Faccio delle smorfie allo specchio ogni volta che l'elfa mi tira una ciocca. Dal riflesso dello specchio la vedo concentrata, la fronte corrugata e la punta della lingua che spunta appena dalle labbra sottili.
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La figlia dell'universo
FantasyUn futuro lontano, diverse galassie, pianeti nascosti. Una magia oscura e una astratta, irraggiungibile eppure così vicina. Una legge che governa l'intero sistema e un ragazzo, che dovrà imparare, disimparare e, infine, apprendere nuovamente. Jugo...