Capitolo 19

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Chi dà importanza
alle piccole cose,
ha grande rispetto
per la vita.

Summer pov's

Mi svegliai per l'ennesima volta dalle mie urla.

Nella stanza filtrava un fascio di luce, il sole era pallido, non faceva caldo.

La stanza era riempita solo dalla mia presenza, nessuno che potesse consolarmi dopo aver avuto uno dei miei tanti incubi.

Mi alzai controvoglia per cambiarmi.

Oggi dopo le lezioni sarei dovuta presentarmi dal caffè per incontrare Poppy, non ne avevo granché voglia, ma a quanto pare ero quasi costretta.

Mandai l'ennesimo messaggio a mio padre, era da settimane che non mi rispondeva e io stavo iniziando a preoccuparmi.

Oltre a lui non avevo nessuno a cui chiedere come stesse, aspettavo con ansia una sua chiamata ma essa non arrivava mai.

Tutti i miei amici, compreso Kevin, si erano accorti quanto fossi tesa in questo ultimo periodo.

Negli ultimi giorni avevo stretto amicizia ormai con tutti del gruppo, tutti tranne Kevin, non gli parlavo dall'episodio in spiaggia, da tre settimane precise.

Qualcuno entrò nella stanza mentre stavo afferrando il mio zaino carico di libri.

Kevin mi si parò davanti, sempre con la sua espressione strafottente, senza emozioni, anche se nei suoi occhi, appena mi notò, gli si accese una scintilla che attraversò quella distesa marrone che si ritrovava.

"Dove vai?" Mi chiese.

Era la prima volta che mi parlava, sussultai, mi ricordavo perfettamente la sua voce, lo potevo sentire mentre parlava con i suoi amici in mensa, ma non si era mai rivolto a me, come se fossi solo d'intralcio.

"A lezione" Stavo già per uscire dalla camera ma la sua voce mi fermò.

"Intendo oggi pomeriggio" Si sedette sul letto.

Era da un po' che saltava le lezioni, se andava avanti così lo avrebbero bocciato, il pensiero un po' mi dispiaque, non troppo però.

"Affari miei" Ora quella fredda ero io, in realtà dentro ardevo appena mi lanciava uno sguardo, ma non gli avrei mai concesso il privilegio di mostrargli questo mio lato.

Chiusi la porta alle mie spalle e buttai fuori l'aria visto che mi ero dimenticata di dover respirare.

***

Le lezioni passarono lente, ogni secondo guardavo l'orologio mentre le lancette andavano avanti a ritroso, come se fossero stanche.

Anche io lo ero, ormai non uscivo più, a breve avrei avuto un esame e ogni giorno lo passavo studiando oppure leggendo, le uniche cose che facevo.

A breve ci sarebbe stato anche halloween e probabilmente i miei amici mi avrebbero invitato a una delle loro tante feste, ogni venerdì la confraternita ne organizzava una, ma io rifiutavo sempre inventando una scusa dopo l'altra.

Ora mi stavo dirigendo verso la caffetteria, trascinavo i piedi talmente ero entusiasta di parlare con Poppy.

La sua chioma bionda mi arrivò agli occhi immediatamente, era seduta su uno sgabello posto davanti al bancone, mi sedetti accanto a lei, lasciando cadere lo zaino con uno strattone.

"Sempre la solita delicata" Scherzò Poppy, ma io la ignorai.

"Un bicchiere d'acqua grazie" Richiamai l'attenzione del cameriere, che appena si voltò notai chi fosse.

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