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Il Manor era uno dei posti più misteriosi e nello stesso tempo più cupi che Marlene abbia mai visitato. Da una parte rimaneva affascinata dall'antichità della grande villa che racchiudeva numerose generazioni e secoli di storia di una famiglia tanto nobile, quanto tragica. Era a conoscenza della parentela che avevano con i Black, grazie all'unione con una di essi.
Era sempre stata interessata allo studio di alberi genealogici di antiche famiglie come queste, alcune di loro si sono fermate in un momento della storia e il loro cognome fu dimenticato. Altre perdevano la loro nobiltà e i membri di esse si disperdevano un po' ovunque senza più dare notizie. Tutto ciò la faceva sempre pensare alla vastità del mondo magico e quanto siano lontane le vite e le storie di quelle persone. C'è da ricordare però che il Manor era un posto che ospitava la cattiveria, la morte e la tortura e non i balli eleganti e vistosi, le cene a lume di candela e spettacoli di pianoforte. O almeno non più.
A quella consapevolezza il mistero e il fascino sparivano, cedendo il posto alla malinconia e vuoto interiore.

La sera tardi di quello stesso giorno, intorno alle 22, Marlene era davanti a quel cancello ad aspettare Piton. Ispirava la brezza estiva socchiudendo gli occhi per qualche secondo sentendo l'aria fresca accarezzarle le spalle.
Voleva vederlo, in quel secondo e in quell'istante, voleva così tanto affidarsi a lui dare tutto il controllo della situazione nelle sue mani e semplicemente essere guidata senza più prendere decisioni o trovare soluzioni ai problemi. Lui ne avrà avuto abbastanza di imprese e difficoltà durante la sua vita, ma voleva così tanto poter superare tutto insieme perché sapeva che anche lui ne aveva bisogno ormai da tanti anni.
Perdendosi nei suoi pensieri, Marlene sussultò nel sentire un rumore dietro di sé e si girò di scatto vedendo l'uomo che si sistemava le maniche.
-Dovresti abituarti ormai.
Borbottò andando verso il cancello dopo aver tolto la protezione da esso con un movimento di bacchetta che aveva tirato fuori dal mantello.
-Come se fosse così facile.
Lo seguiva a passo svelto, guardando dritta davanti a sé per poi sentire lo sguardo dell'uomo posarsi su di lei. Piton si fermò.
-È così facile spaventarti Gray?
-Mi stai prendendo in giro?
Chiede seccata fermandosi a sua volta e posando una mano sul fianco.
-Oggi siamo di cattivo umore.
Rispose sarcastico Piton, sorridendo compiaciuto interiormente per la sua reazione irritata.
-Ti devo ricordare dove stiamo andando? Oppure quello che è successo stamattina?
Severus non rispose riprendendo a camminare con il suo passo felpato fino ad entrare nel Manor.
Le mure riuscivano a tramettere il freddo delle pietre dalle quali erano fatte.
Marlene sentì un brivido attraversare il suo corpo, non sapeva cosa potesse accadere questa sera, a questa riunione.
Le parole dette da Voldemort la volta scorsa l'avevano schifata, si riempiva di odio ogni volta che un uomo osasse pronunciare un commento o apprezzamento indesiderato sessualizzandola come se fosse un oggetto.
Ripeteva sempre alle sue amiche, conoscenti e anche alunne del castello che ormai conosceva bene, che nessuno avesse il diritto di farlo; era assolutamente uno degli argomenti sui cui aveva da dire di più.

Appena entrati nella grande sala calò il silenzio e il borbottio dei riuniti cessò, tutti si girarono nella loro direzione e presero i loro posti nel cerchio intorno al "trono" riservato al capo.
-Severus, che bella sorpresa pensavamo di non vederti sta sera.
Prese parola Voldemort.
-Prego accomodati...vedo che hai portato con te la nostra nuova fidata spia.
Severus fece un mezzo inchino con un cenno del capo e prese il suo posto nel cerchio, Marlene lo seguì posizionandosi accanto.
Passò un po' di tempo, Marlene non sapeva dire quanto visto che in quel luogo tutto sembrava ancora più ansioso e infinito, prima che Voldemort smise di interrogare alcuni dei seguaci sulla nuova missione e su ciò che sono riusciti a scoprire.
Poteva notare la preoccupazione e la paura sui loro volti quando si ritrovavano faccia a faccia con quell'uomo-serpente. Erano totalmente consapevoli, come lo erano tutti gli altri, che poteva ucciderli senza neanche contare fino a tre se solo ci fosse qualcosa che non gli conveniva.
-Severus hai notizie?
Si girò verso l'uomo posando il suo sguardo su di lui.
-So solo che il ragazzo adesso è sotto protezione, è tutelato da ogni parte.
Da quel che ho capito non lo fanno mai uscire nel suo aspetto originale, suppongo che usino la pozione Polisucco per far si che il ragazzo prenda sembianze diverse.

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⏰ Last updated: Jul 07, 2023 ⏰

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Sarcasmo e Pazienza.Where stories live. Discover now