La prudenza non è mai troppa.

6 2 3
                                    

Capitolo 2

La prudenza non è mai troppa.

La donna tornata a casa e a mani vuote, si è prima calmata, poi si è assorbita le lamentele della zia per il mancato ritrovamento del cristallo delle Arpie; infatti ha omesso che l'ha perso e non le ha raccontato dell'incontro successivo. Dove l'ha calmata dicendo che avrebbe preso un altro. I soldi le per avere la sua indipendenza e in questo giro non li ha ottenuti. Ed appresso si è fatta una doccia, si è cambiata, indossando una tuta grigia semplice e seduta sul letto, pensa a quell'uomo, no anzi a quel muta-forma e non le torna qualcosa:

- Mi ha curato dal veleno delle arpie, ma non so come...secondo i libri della zia solo il veleno di una Sfinge può curare la loro intossicazione...ma sono rare e per non parlare della sua trasformazione in un felino...quindi... .

E allargando gli occhi ci arriva:

- Era lui la Sfinge?

Ora non è spaventata, anzi è ancora più curiosa e pensandoci ha fatto una brutta figura comportandosi in quel modo:

- Sono una vera idiota, che razza di presentazione ho fatto di fronte a lui? Di fronte ad un essere mitologico e maestoso! Devo rimediare!

E si alza ed iniziando a camminare a destra e a sinistra della stanza, ci pensa per qualche minuto e poi:

- Devo trovarlo e scusarmi.

E convinta pensa ad un modo per farlo.

____________________________________________________________________________

Ma passano alcuni giorni dal loro incontro, più di preciso tre settimane, dove la Sfinge si è adattata al mondo umano; ed infatti va nel paese vicino per fare la spesa. Un borgo con pochi abitanti. Dove all'inizio l'hanno guardato male, anche per via della sua smisurata altezza. Ma poi grazie ai suoi modi gentili e alla sua parlantina convincente è diventato uno di loro. Dunque ha fato un po' di provviste alimentari.

Appresso e mentre passeggia per il corso principale, nota su un vecchio lampione una Triscele che luccica di colore viola e subito si ricorda che, quello è il segno che indica un mercato per le creature come lui, che appunto solo le uniche che la possono vedere ed il quale è nascosto agli occhi degli umani, grazie a una magia potente e seguendo altre Triscele riesce ad arrivarci. Il mercato si trova vicino al paese.

Dove una cupola lo protegge e ha capito che riconosce i non umani come lui e li fa entrare; invece gli umani non possono; ed è come stare in un altro mondo vicino al loro e dunque, si appresta a fare compere particolari e dopo aver comprato dei libri particolari, si dirige per primo in un negozio che vende oggetti carichi di energia magica.

Questi sono disposti tutti su una strada dritta e principale e sono simili a quelle umane. Quindi un altro borgo ma con abitanti diversi. Non sono tante e rispecchia un po' il paese degli umani, con tanti oggetti, libri e altro che loro non hanno e non è molto affollato di creature come lui o simili. La Sfinge è rimasta davvero sorpresa, perché pensava invece che le creature magiche, mitologiche e leggendarie abitassero in case diverse o almeno è ciò che ha letto su una dei suoi tanti libri. Non è una che viaggia spesso, visto che era sempre a protezione di un luogo o di qualcosa, quindi è solo molto colta e grazie ai libri, papiri e manoscritti vari è riuscita a viaggiare con l'immaginazione. Ma vederlo dal vivo è un'altra cosa e ringrazia ogni giorni di poter mutare la sua forma originale. Tranne quando la sua natura carnivora lo tradisce, facendolo andare dove ci sono allevamenti e boschi con gli animali selvatici e certe volte, com'è successo l'ultima volta, farsi vedere dai cacciatori di creature magiche.

Guarda prima di giudicare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora