Capitolo 19

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La pioggia incessante che si infrange ripetutamente contro la finestra della mia camera sembra riflettere perfettamente la tempesta interiore che mi sta tormentando da ieri . Vestita di tutto punto, pronta per andare a lavoro mi giro verso lo specchio del comó. Con fare nervoso sposto leggermente un ciuffo che mi è caduto sul viso, poi cerco di coprire le occhiaie violacee con il correttore, chiaro segno di assenza di sonno.

Non ho chiuso occhio tutta la notte, sono stata tutto il tempo a rivoltarmi da una parte all'altra del materasso e questa cosa mi infastidisce non poco perché quando tornerò dovrò sistemare il letto, diventato ormai un campo di battaglia

Respiro lentamente poi mi faccio forza. Devo andare a lavoro. So che potrei incrociarlo ma per il mio bene devo evitarlo. Per fortuna ieri non l'ho incontrato nei i corridoi. Non ho nessuna intenzione di parlarci nè tantomeno di rivederlo. Giro nuovamente la testa verso l'orologio. Si sono fatte le 8. Devo andare.

Gabriel e Damien mi hanno lasciata sola in infermeria, sono andati in palestra a preparare i ragazzi in previsione della partita contro il Monaco che ci sarà dopodomani. Ho inventato una scusa per non seguirli perchè desidero evitare Neymar. Ho preferito rimanere qui in infermeria a compilare i dati del peso e dell'alimentazione, tutte caratteristiche essenziali da segnare per migliorare le prestazioni. Un profondo senso di angoscia ricompare nei miei occhi proprio perché davanti alla porta mi ritrovo lui, quell'essere maledetto

Mi alzo di scatto dalla sedia e senza pronunciare una parola, mi allontano verso il lato opposto della stanza in modo tale da poter riuscire a sgattaiolare verso l'uscita

"Dove scappi?" mi domanda mentre mi ferma con un braccio

"Non mi toccare"

"Che succede?" domanda scrutandomi negli occhi

"Succede che non voglio vederti mai più" gli dico mentre faccio per staccare le sue mani da me

"Ma perché?"

I suoi occhi sembrano innocenti. Davvero una bella faccia tosta.

"Perché?? Hai anche il coraggio di chiedermelo?" rimane senza fiatare poi io riprendo:

 "Ci siamo divertiti. Hai ottenuto ciò che volevi, anzi hai stravinto la scommessa dato che mi hai scopata tre volte" gli urlo esasperata

"Abbassa la voce, potrebbero sentirci" mi dice mentre chiude la porta alle sue spalle

"Meglio no? Devono sapere tutti quanto sei stato bravo e poi sai quanto me ne frega Neymar? Sono già sulla bocca di tutti...Ma è tutta colpa mia , mi sono lasciata fregare da uno come te.. Sei un bastardo, sei meschino, sei un bugiardo!"

Gli urlo in faccia tutta la rabbia repressa

"Hai finito di insultarmi?"

"No. Sei solo un bambino, un bambino senza palle sei! Ti sei preso gioco di me, hai riso alle mie spalle con i tuoi amici, mi hai letteralmente usata, sono stata.."

Mi interrompe: "Mi lasci spiegare?"

"Ma che cosa vuoi spiegare? Che cosa? "

"È successo prima di conoscerti. Ti chiedo scusa, a te non capita di sbagliare?"

"Ma non è questo il punto Neymar , io non sbaglio in questo modo"

"Sono cose che si dicono per scherzare. Siamo maschi di che cosa dovremo parlare?! Solo di calcio?! Dimmelo tu" mi dice mentre si porta le braccia al petto

"Ah già è vero, il tuo cervello non riesce proprio a fare discorsi come tutte le persone normali" lo accuso irritata

"Mi dispiace Charlotte ma ti giuro è iniziato tutto per gioco ma adesso non è così, faccio sul serio con te"

"Serio? Tu non fai mai nulla di serio"

"Avanti schiaffieggiami se ti fa stare meglio. Me lo merito" mi dice puntando i suoi occhi magnetici.

Mi guarda in un modo affranto come se fosse consapevole di aver commesso un crimine o un qualcosa di irreparabile. Nervosamente mi mordo il labbro inferiore e gli rispondo seccata

"Non vale lo sforzo che ci vuole per dartele"

Rimane in silenzio poi mi parla

"È vero mi sono avvicinato a te per la scommessa, volevo corteggiarti per portarti a letto, ma quando è successo per davvero è cambiato tutto, non sei più un gioco"

"Smettila per favore"

"Io ho lasciato Stefany per te ed era tutto vero quella sera. Voglio solo te, come te lo devo dire?"

"Tu non vuoi me, vuoi usarmi per soddisfare il tuo ego . Vuoi continuare ad avere la presunzione che tutte siano a sbavarti addosso o ai tuoi piedi solo perché sei Neymar"

"Ma che dici Porca troia. Non è così!"

Si massaggia con le dita le tempie che sicuramente sentiva pulsare. Me ne accorgo perché vedo la vena allungarsi verso la fronte. C'è una strana tensione nell'aria, posso percepirlo dal modo in cui sospira nervoso e dal modo in cui mi sta osservando adesso

"Dimmi chi è" mi dice con un tono minaccioso

"Non capisco la domanda "

"Dimmi chi è stato a raccontarti questa cosa"

Indugio nel rispondere

"Dimmi chi è "

"Neymar"

"Non farmi incazzare Charlotte...dimmi chi cazzo è stato!"

Sbatte un pugno sulla scrivania, facendo scivolare alcuni fogli che ricadono sul pavimento

Provo a deglutire quel poco di saliva che mi è rimasta in gola , poi mi schiarisco la voce

"Gabriel mi ha fatto ascoltare le registrazioni, ha voluto proteggermi e ha fatto bene"

"Non ci posso credere...ma possibile che non lo capisci che lo ha fatto apposta per dividerci? Casualmente te lo ha riferito dopo averci visto insieme"

"Ma perché vedi il marcio nelle persone?"

"Io non vedo il marcio, apri gli occhi. Sei solo un ingenua"

"Sei io sono ingenua tu sei un coglione. Vaffanculo Neymar"

La mia voce rimbomba come in un tuono nelle pareti. Devo aver alzato troppo la voce perché vedo lui fulminarmi con lo sguardo

"Ho capito, ne parleremo quando ti sarai calmata" mi dice trascinandosi fuori da quella stanza e sbattendo violentemente la porta 

Breccia nel mio cuore| Neymar jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora