Piccole Cose E Donuts

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In tutti gli anni trascorsi chiedendomi dove fosse Stefano e cosa stesse facendo, non erano mancati anche i miei pensieri dolci e peccaminosi verso di lui. Avevo sognato spesso ad occhi aperti, come poteva essere e come si sarebbe potuto consumare quel rapporto tanto desiderato. Nei miei sogni da eterna quindicenne, non l'avevo mai pensato diversamente. Pieno di passione di amore e mani che si inseguono. Mani che stringono la carne e ti tappano la bocca. Mani che ti accarezzano e che spingono il tuo corpo verso il suo. Mani che decidono le tue sorti. Avevo sperimentato la dolcezza con Davide, avevo trascorso quella prima volta proprio come l'aveva pensata per me Stefano. Ma a me mancava altro, mancava Stefano. E mi era mancato anche quella notte. Dopo esserci abbandonati alla passione più sfrenata su quella scrivania, ci eravamo separati. Un po' per non dare nell'occhio un po' per avere i nostri spazi. Stefano era sempre stato il ragazzo dai grandi spazi. Potevano passare anche giorni senza che io lo vedessi o che non sentissi il suo profumo, ma poi, quando i nostri occhi si incontravano era come se non fosse passato neanche un secondo. Ebbi la pelle d'oca nel ricordare quel passato, ma anche quel presente che adesso stavo assaporando. Il mattino seguente fu il mio primo pensiero, come lo era stato prima di addormentarmi. Entrai in salotto portandomi dietro i progetti che dovevo visionare e la mia tazza di latte e cacao, accorgendomi che Stefano aveva risposto al mio messaggio.

"Ti aspetto da me"

Ebbi nuovamente quel brivido e la voglia di lui che si faceva spazio tra le mie vene. Strinsi il cellulare sul petto e la mano sinistra tra le gambe. Adagiai il capo sul divano dietro di me e iniziai a pensare alle sue mani sul mio corpo e a come potevo godere di quel momento. Non mi ero mai toccata in quel modo pensando a qualcuno, o davanti ad un ragazzo. Forse, proprio per quel motivo, la richiesta di Stefano mi era sembrato alquanto audace e fuori di testa. Ma, in quel preciso momento, sembrava proprio che non fosse poi così sconveniente. Immaginarlo lì con me mentre mi toccavo, mi diede la spinta per esporre il mio corpo per certi versi ancora acerbo. Immaginai i suoi occhi blu che si deliziato davanti al mio piccolo spettacolo, sorgendo anche il suo sorriso compiaciuto. Sorrisi anche io mentre lo immaginavo sulla mia pelle, quando sentii il campanello. Mi risvegliai dallo stato di trans dalla quale ero caduta stringendo la mia vestaglia tra le mani. Guardai verso la porta pensando di essermelo immaginato, quando il campanello fece sentire di nuovo il suo suono. Il mio primo pensiero fu rivolto verso Stefano, ma quello che vidi attraverso lo spioncino mi lasciò interdetta.

Era Domenico.

« Un attimo solo! », gridai precipitandomi verso la camera da letto e indossando le prime cose che mi capitarono a tiro. Un paio di leggins blu e una felpa rosa pallido.

Poi, con la stessa velocità tornai alla porta aprendo velocemente. « Buongiorno. », sussurrò lui, bagnato e con in mano una scatola piena di donuts.

« Domenico, oddio, sei tutto bagnato! Entra pure. », il suo abbigliamento era quello di un patito dello sport e il suo sguardo pieno di tranquillità e un pizzico di ilarità data dal mio essere nel pallone. « Ti prego, non fare caso al disordine, ma non aspettavo nessuno alle prime luci dell'alba. », risi portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio e recuperando i donuts che stringeva ancora nella mano destra.

« Scusami, hai pienamente ragione. Ma di solito faccio una corsetta la mattina prima di iniziare la giornata, e vedendo questi donuts in vetrina, non ho saputo resistere. »

« Non pensavo che ti ricordassi i donuts. », continuai a sorridere facendogli segno di accomodarsi sul divano.

Rise pure lui togliendosi la giacca a vento e mostrando un fisico palestrato che avevo già notato in molte occasioni. Sorrisi un po 'imbarazzata prendendo la sua giacca tra le mani e poggiandola sulla sedia. « Sai, di solito non è una cosa che mi piace mangiare, ma erano così belli e colorati e poi ero a due passi da casa tua, e ho pensato a te. »

Dimenticare TeWhere stories live. Discover now