Mondo Parallelo

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Gli occhi di Nicole erano davvero lo specchio della sua anima. Riuscivano sempre a dirmi la verità in qualsiasi momento e io sapevo sempre decifrane i messaggi più nascosti. Sapevo quando qualcosa la turbava e quando invece era felice. Ma, non appena li avevo agganciati davanti alla porta di casa sua, mi trovai spaesato. I suoi occhi erano un misto tra paura e angoscia, e la mia presenza, non aveva fatto altro che ingigantire quei sentimenti palesati dai suoi occhi.

« Stefano... », indietreggiò lei impaurita sgranando gli occhi verso i miei.

Il mio cuore, già messo a dura prova dalla corsa fatta, ingranò la marcia facendomi sussultare. Quella paura che aveva negli occhi, si impadronì anche di me, facendomi avanzare verso di lei e il suo viso. Lo presi subito tra le mani cercando di capire se fosse successo altro.

« Nicole, è successo qualcosa? », domandai con il cuore in gola e senza respiro.

« Stefano, io, io... »

« Cosa? Cosa è successo? È tornato Adriano? »

« No...io, io, sono confusa... »

« Confusa? Riguardo a cosa? »

« A noi. Io non sono sicura che possa funzionare. », rispose singhiozzando cercando di evitare il mio sguardo.

« Funzionare? Io ti amo Nicole, ti amo. Non c'è nulla che non funzioni. Senti il mio cuore. », affermai prendendo la sua mano destra e piazzandosi su di esso. « Senti come batte? Batte per te, solo per te. », continuai guardando lei e poi verso la porta ancora aperta. Allungai la mano destra verso la porta notando qualcosa sul mobiletto all'entrata. Qualcosa che non mi aspettavo ma che mi fece gelare il sangue.

« E questo? », domandai sconcertato. « Mi dici cosa cazzo è questo? »

« Stefano, io non... »

« Non cosa? Non volevi dirmelo? »

« È difficile per me in questo momento! », gridò tramutando il suo sguardo. « Capisci cosa ho passato e cosa sto passando? Tu pensi solo a te stesso e mai a me! Fai tutto per il bene di Stefano! »

« Per il bene di Stefano? », domandai con un ghigno incazzato. « Ho cercato in tutti i modi di proteggerti! Fin dall'inizio ho cercato di deviare la tua strada. Ho cercato di proteggerti da me, ma tu non hai voluto sentire ragioni. Credevi che io meritassi una possibilità, che noi meritassimo quella possibilità! »

« Sono stata un'ingenua! Credevo che tu fossi venuto qui per amarmi e per creare qualcosa di vero con me, e non per sfogare un ossessione! Volevi proteggermi da te solo perché hai avuto un barlume di lucidità e carità! Hai capito che io ti amavo veramente e hai avuto paura! È questa la verità! »

Le sue parole, seppur non completamente vere, entrarono dentro di me peggio di una pugnalata. Avevo passato la maggior parte della mia vita a chiedermi se fossi ancora innamorato di lei. A volte credevo fermamente di esserlo, altre, consideravo il fatto che fosse solo una mia ossessione. Ma qualunque fosse la ragione, o qualunque immagine residua nella mia mente avesse dato il via a tutto quello che ne era scarurito dopo, si era tramutata in amore. Di quello ne ero sicuro.

« Nicole, ascoltami. Qualunque sia stata la motivazione per cui sono tornato qui non ha importanza, non ha più importanza. Ero solo un uomo, un uomo e nulla di più. », tornai a tenergli le guance con le mie mani cercando il suo sguardo. « Adesso sono il tuo uomo e il padre di nostro figlio. », le sussurrai ricordandole il frutto del nostro amore.

Non avevo mai pensato ad un bambino tutto mio. Non c'era mai stata la minima idea, e non era la prima volta che mi lasciavo andare a dei rapporti non protetti, eppure con lei era stato diverso anche quello. Mi ero lasciato trasportare da quello che provavo per lei e dalla frenesia del memento.

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