Friends.

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<Sei venuto...> mi sussurrò Kai, lasciando cadere la borsa.

<Io...sì...> borbottai, a malapena mi sentii.

<P-perché stamattina non eri agli allenamenti?>

<Io... non sentivo di poterci andare...>

<Ho fatto qualcosa...?> chiese piano.

<C-cosa...?> chiesi io. Lo avevo sentito benissimo. Speravo solo di aver sentito male.

<Ho... ho fatto qualcosa di sbagliato...?> disse, stavolta ancora più piano, stringendo i pugni, come se normalmente non dicesse di aver sbagliato, ma adesso si stesse sforzando a farlo.

<C-cos... P-p-perché dovresti p-pensare una... una cosa del genere...?>

<Perché stamattina a colazione te ne sei andato appena mi sono seduto?> questa volta urlò leggermente.

Io spaventato dal suo tono, feci un leggero passo indietro.

<Io->

<Perché ieri sera ti sei chiuso in bagno e non mi hai voluto parlare!?> ancora più forte.

<Io...>

Feci un altro passo indietro, avvicinandomi sempre più al muro dietro di me.

<E infine, perché cazzo non sei venuto agli allenamenti?! Era per non vedere me?! Cosa ti ho fatto?! Ho solamente provato ad aiutarti! Cosa ti ho fatto, Lloyd?!> e dicendo questo mi camminò velocemente incontro, facendomi andare a sbattere contro il muro.

Aveva urlato l'ultima frase così forte che ero scoppiato e avevo confessato tutto.

<Perché ho paura di ferirti come faccio sempre con le persone a cui voglio bene!> e mi tappai la bocca rendendomi conto di avergli appena detto quelle parole.

<T-tu... tu cosa...?> si allontanò lentamente, scioccato dalle parole che avevo appena detto.

<Lascia perdere...> e, prendendo le mie cose, mi girai, mi asciugai velocemente le lacrime e mi chiusi la porta dietro.

Non volevo parlare di ciò che era successo e sinceramente non ci sarebbe stato il problema di vedersi a cena. Non avevo fame. Mi aveva chiuso lo stomaco urlargli tutte quelle cose addosso.

Mi chiusi in camera. Mi sdraiai sul letto. Mi rannicchiai sotto le coperte, ancora con i vestiti da allenamento. non mi importava. Mi bastava non esistere per qualche minuto.

Qualche ora dopo qualcuno bussò alla porta. Sbirciai da sotto la coperta per vedere se sul comodino di Kai, dove di solito teneva le cose importanti per non perderle, c'erano le chiavi. No. Le aveva lui. Non era stato Kai a bussare.

Bussarono di nuovo e io risposi alla persona in questione di entrare. Finché non era Kai, poteva entrare chiunque.

Una chioma biondo pallido si sedette accanto a me, sul bordo del letto, accarezzando leggermente i miei capelli biondi arruffati.

<Che cosa è successo...?> mi domandò Harumi.

Non risposi.

<Lloyd->

<Niente.> mi decisi a rispondere io.

<Non mentirmi. Sei rannicchiato sotto una coperta bagnata di lacrime e stai singhiozzando>

<Ho litigato con una persona>

<E se posso azzardare un ipotesi, quella persona è Kai?>

<Stai zitta.>

La tua lama sul mio cuore (GREENFLAME)Where stories live. Discover now