36. Granello di sabbia

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River pov.

La vedo, è tesa e non posso biasimarla. Io ho accostato e lei è salita senza dire niente, non sa nemmeno dove stiamo andando e p, a dirla tutta nemmeno io.
Ho solo bisogno di sbollire la rabbia prima di aprire bocca.
Eppure la rabbia sembra affievolirsi ogni volta che, rapidamente e in segreto la osservo mentre indossa solo dei pantaloncini stile ciclista e una maxi maglia.
Ma non posso. Non posso permettere alla mia rabbia di svanire altrimenti sarebbe deleterio.
È palese che mi odia, lo ha ribadito anche a sua madre che sono un criminale, belle queste case moderne con i muri sottili, eppure nonostante tutto l'odio che ha nei miei confronti ci siamo baciati.
Il problema?
Vorrei farlo anche ora, ma non posso.
Non posso perche ogni singola persona che mi si è avvicinata troppo nella migliori delle ipotesi è finita in pericolo, come i miei amici, fino a chi è morto a causa mia.

«Cosa vuoi da me Olson?» ed ecco che, con una sua semplice domanda, la mia rabbia riaffiora, ricordandomi il perche l'ho fatta salire.

Accosto in una piazzola panoramica che da sul mare e apro leggermente i finestrini dai quali entra una brezza fresca che porta con se l'odore di salsedine.
«Che cazzo ci facevi a casa mia? O meglio, che stracazzo ci facevi con mio nonno?» e alla mia domanda lei rimane incredula.
Più che incredula è spaventata e solo ora mi rendo conto di quanto ho alzato la voce nel parlarle, ma di certo non le chiederò scusa.
«Io... come lo sai?» balbetta cercando di farsi piccola nel sedile.
«Seriamente? Secondo te non ho delle telecamere che posso controllare dal telefono? Ora rispondi alla mia cazzo di domanda. Cosa ci facevi con mio nonno!»
«Avevo bisogno di parlargli.»
«con lui?»
«Si! Con tuo nonno che fino a prova contraria è una persona.»
«una persona malata. Tu non hai capito cazzo. Devi stare alla larga da casa mia, da me e da mio nonno.»
«Tuo nonno è una persona buona, pura e che non giudica, avevo bisogno di un consiglio su dei miei problemi e sapevo che lui mi avrebbe risposto onestamente e, indovina, così è stato. E per la cronaca io voglio starti il più lontano possibile.»
«Perchè non parli con la tua famiglia dei tuoi problemi? O che ne dici di parlarne con il tuo ragazzo?»
«perchè non posso. E poi, non è il mio ragazzo»
«Mi sembrava di aver capito diversamente oggi a scuola e prima a casa tua. Perchè non puoi parlarne a casa?»
Cazzo. Merda. Mi sto odiando.
Mi sto odiando perchè sto sorridendo interiormente per il fatto che mi ha detto che Josh non è il suo ragazzo, eppure non mi piace lo sguardo che ha adesso. È preoccupata, nasconde qualcosa, e a quanto pare questo qualcosa non può dirlo alla sua famiglia.
Devo sapere cos'è.
«Senti, non voglio parlare di Josh e comunque non sono cazzi tuoi quello che posso e non posso dire alla mia famiglia. Sai, non capiresti.»
« Beh, con le telecamere posso ascoltare l'audio registrato e scoprire cosa tu e mio nonno vi siete detti.» e alle mie parole lei sbianca. Non posso farlo, era una cazzata, ma qualcosa nella sua reazione mi spaventa. « Ma non lo farò» ammetto. Non posso obbligarla a parlarmi e forse è meglio così.

« Si può sapere il perchè ti da così fastidio il fatto che io tratti Ben come una persona?»
«Senti, smettila, davvero rossa. Chiudi quella bella bocca che ti ritrovi prima che finisca male.» adesso inizio davvero a perdere la pazienza.
«No! Basta. Mi hai minacciato dal primo momento in cui sono entrata in questa cazzo di macchina! Quale è il tuo problema?»
«Potevi non salire nella mia cazzo di macchina. Il mio problema sei tu! Sei tu che parli con mio nonno!»
Sono fuori di me e mi ritrovo a urlarle contro a pochi centimetri dalla sua faccia.
«Anche tu parli con mio fratello, con la differenza che io Ben non ho rovinato la vita! Quindi quale è il tuo problema?!»
Poteva essere una conversazione pacifica, invece no.
Stiamo urlando. Ci stiamo urlando contro come animali in gabbia.

«ok rompicazzo, vuoi sapere il perchè non devi parlare con mio nonno? Perchè lui è l'ultima persona della mia famiglia che mi è rimasta chiaro? Se non fosse per lui io non so dove sarei. Anzi se vuoi saperla tutta forse se quel giorno lui non mi avesse trovato in bagno pieno di pastiglie e non avesse chiamato l'ambulanza sarei morto! Per questo voglio che stai lontana da lui cazzo!» e senza rendermene conto sputo fuori tutto. Il mio segreto. Uno dei miei segreti. Così, uscito come un proiettile senza darmi il tempo di riflettere sulle mie parole.
Parole che, in altre circostanza non avrei mai pronunciato. Parole che adesso, vedendo come mi guarda mi pento di aver detto.

Neon KissWhere stories live. Discover now