Che paura quando guidi te - parte 6

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Fuoco da tutte le parti.

I loro corpi combaciavano perfettamente, così come le loro labbra, le loro mani e i loro cuori.

Christian e Mattia sembravano fatti l'uno per l'altro, sembravano essere stati creati per completare perfettamente l'altro.

Ed erano sempre stati consapevoli, fin da subito, di avere dei caratteri complementari...ma non avrebbero mai creduto che anche i loro corpi lo fossero. Non avevano avuto il coraggio di scoprirlo, fino a quel momento.

Mattia non riusciva a fare a meno di alzare il bacino in modo da aumentare il contatto con il corpo del moro. E, sarà stato anche grazie ai suoi lunghi anni di danze latino americane, ma quei movimenti così sinuosi stavano mandando ai matti il maggiore.

"Fratè." - mugolò Christian tra un bacio e l'altro.
"Mh?" - fece Mattia.
"Non ti muovere così." - si fece sfuggire con tono quasi supplichevole.
"Guarda che sei tu che hai infilato la gamba tra le mie." - si lamentò il più piccolo, continuando a baciarlo con foga.
"Sì, ma ti rendi conto di come ti stai muovendo tu? Se continui ti spoglio." - gli intimò Christian.

Mattia si staccò dalle sue labbra per guardarlo un attimo negli occhi e intravide uno sguardo lussurioso che non aveva mai visto sul suo amico.

E decise che quello era il momento per andare fino in fondo. Perciò, dopo un'ultimo sguardo, spinse con il proprio bacino contro quello del più grande che lo sovrastava e, contemporaneamente, gli morse il labbro inferiore succhiandoglielo poi un po'.

"Mattia!" - lo rimproverò, prima di bloccargli le braccia sulla testa e sfilargli di forza la maglietta.
"Adesso me la paghi." - aggiunse.

Mattia rise e gli fece una linguaccia.

Era tutto ciò che desiderava.

E Christian lo accontentò, perché scese verso il suo petto lasciandogli una scìa di baci umidi, fino a catturargli un capezzolo. Lo succhiò con veemenza facendo ansimare in maniera scomposta l'altro.

Nel sentire quel suono uscire dalla bocca del biondo, Christian percepì una scarica di elettricità percorrerlo dalla testa ai piedi.

"Rifallo." - gli ordinò.
"Eh?" - fece confuso il minore.
"Ansima, Mattia." - gli disse, mentre tornava a torturargli il capezzolo.

E Mattia lo fece, non per obbedire a quell'ordine lanciato dal più grande in preda agli ormoni, ma perché di fatto non riusciva a trattenersi quando percepiva le labbra morbide dell'altro chiudersi attorno ad una sua parte così sensibile.

E Christian credette d'impazzire nel risentire quell'ansito. Tanto che si fermò e poggiò la sua fronte su quella del biondo.

"Se vuoi..." - cominciò timido il moro.
"Se voglio?" - lo incitò.
"Forse non è vero che non sono pronto per spingermi oltre, quindi...ecco, tu...s-saresti pronto? Cioè nel caso, dico no-non necessariamente ora o oggi..." - Christian che balbettava era una novità degli ultimi due giorni.

Christian era quello sicuro di sé, quello sfrontato, quello che non aveva paura di dire la propria e lo faceva anche andando contro tutti.
Figuriamoci in amore, Mattia lo aveva sempre immaginato come forte e dominante e, per certi versi, lo era stato fino a qualche secondo prima. Ma in quella domanda, fatta con la voce che tremava, Mattia scorse tutta l'insicurezza di Christian. Tutta la paura e la voglia di non commettere errori, non con lui.
E questo gli fece sciogliere il cuore.

"Tu che dici?" - lo sfidò il biondo.
"Eh? Che ne so...non sto mica nella tua testa." - si lamentò il bergamasco.
"No, ma sei tra le mie gambe. E questo dovrebbe aiutarti a capire..." - azzardò imbarazzato.

OS ZENZONELLI - right person wrong timeWhere stories live. Discover now